nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

sabato 30 maggio 2015

Circolari

Ernesto Galli della Loggia sostiene, sul Corriere della Sera, che il seguente testo della Circolare n.44 é stato redatto e firmato da un dirigente scolastico nell'esercizio delle sue funzioni.
La lettura di un elaborato così surreale e sgrammaticato potrebbe anche essere un falso, anche se l'editorialista, al contrario, lo ritiene vero ed è disponibile a rendere pubblico il nome del suo redattore e della scuola che egli gestisce. Vero o falso che sia il dubbio è sempre quello: il nostro sistema scolastico ha, al suo interno, dei
dirigenti all'altezza della situazione? Basta un concorso di dirigente scolastico per mettere nelle mani dei vincitori le sorti della "Buona Scuola"? Su quali reali controlli si basa la gestione e il "potere" di coloro che, una volta, avevano il nome di presidi?
Domande dalle difficili risposte. Nel frattempo conviene leggere la Circolare n.44 che così recita: 
«Circolazione circolari. Sono state presentate alcune rimostranze da parte di genitori dell’alberghiero e dei loro rappresentanza (sic!) riguarda (sic!) la mancata circolazione di alcune circolari. Si raccomanda di far circolare per le classi agli (sic!) studenti tutte le circolari e di farle ricircolare per le classi uscite prima (sic!). Si raccomando (sic!) di mantenere un flusso continuo di circolazione e di ricircolazione delle circolari anche con l’ausilio attivo e fattivo all’ (sic!) istituto alberghiero degli studenti di accoglienza turistica».

Ernesto Galli della Loggia prova a porre delle pubbliche domande: "Come cittadino della suddetta sgrammaticata Repubblica mi limito ad avanzare solo tre domande, più che consapevole, peraltro, della loro prevedibile inutilità: 1) il ministro dell’Istruzione, e per lui i suoi uffici, hanno la possibilità di venire mai a conoscenza che un loro dipendente è capace di scrivere (oltre che di concepire, ma lasciamo perdere ) un testo simile? Hanno un qualche controllo effettivo di che cosa accade realmente nella scuola, nelle scuole? 2) e se sì, hanno il potere per esempio di iniziare all’istante un procedimento che porti in tempi ragionevoli all’allontanamento dal suo incarico di chi ha scritto l’obbrobrio di cui sopra? 3) Che razza di «Buona scuola» ci si deve aspettare da un’«autonomia» degli istituti scolastici invocata e decantata come la panacea di ogni male, che però poi può consegnare il destino di anche uno solo di essi nelle mani di uno scervellato semianalfabeta come l’autore dello scritto in questione?".                               

Canzone del giorno:  I Want To Tell You (1966) - Beatles
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giovedì 28 maggio 2015

Sdrammatizzare


Occorre saper sdrammatizzare ogni cosa e sopportarla con animo indulgente: è più degno di un uomo ridere della vita che piangerne.

Lucio Anneo Seneca (4 a.C - 65), La tranquillità dell'animo, I sec.



Canzone del giorno:  Same Love That Made Me Laugh (1984) - Al Jarreau
Clicca e ascoltaSame....

lunedì 25 maggio 2015

Illegalità «light»

Beppe Severgnini l’ha definita una vera e propria malattia degenerativa e ha coniato il termine “illegalità «light»” per renderci più facile la comprensione di un morbo che coinvolge grande parte della popolazione.
Il giornalista ci ricorda come alcune condotte, che è giusto definire “patologiche”, finiscano per essere considerate “fisiologiche” dai più.
Il classico esempio è il dilagare, nel nostro paese, degli automobilisti che durante la guida della loro auto si distraggono telefonando o inviando sms : “è la trasformazione dell’incoscienza in consuetudine che dovrebbe preoccuparci. Gli incidenti dovuti a «distrazione del guidatore» sono aumentati in modo esponenziale. E distrazione non è l’automobilista che osserva le anatre in volo o la minigonna seduta al suo fianco. Distrazione, oggi, vuol dire una cosa sola: telefoni, e ciò che sono diventati. Perché aspettare a controllare WhatsApp? Perché non mandare quel messaggio? Perché non cercare tra i contatti quel nome? Tanto, bastano pochi secondi! Ma in pochi secondi un’auto percorre molti metri, nei quali possono esserci pedoni, ciclisti, altre auto”.
Il rispetto del codice della strada in tutte le sue regole è un atto di responsabilità cui ci si sottrae e, spesso, le forze dell’ordine ignorano il fenomeno: “E l’impunità rinforza l’abitudine. Comportamenti patologici finiscono per essere considerati fisiologici. È lo stesso meccanismo di altre tristi vicende italiane. I protagonisti perdono la percezione di ciò che stanno facendo. Ma cosa volete che sia! Corruzione? Ma suvvia! Per una vacanza, un orologio, mille bottiglie di vino!
L’illegalità light, per dirla in milanese moderno, segna la nostra convivenza. Talvolta è legittima difesa, di fronte a nome bislacche: ci sono città dove i ciclisti hanno continuato a percorrere le vie del centro ignorando il nuovo senso vietato, finché l’amministrazione s’è arresa. Più spesso, è sciatteria senza senso”.
Più che un problema di tollerabilità ci si trova dinanzi a una forma di nostra insensibilità nel percepire il senso del pericolo. Superficialità, faciloneria, strafottenza….”Illegalità «light»”, appunto.


Canzone del giorno:  Dangerous (1991) - The Doobie Brothers
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sabato 23 maggio 2015

Giovanni Falcone

"E' morto, è morto nella sua Palermo, è morto fra le lamiere di un'auto blindata, è morto dentro il tritolo che apre la terra, è morto insieme ai compagni che per dieci anni l'avevano tenuto in vita coi mitra in mano. E' morto con sua moglie Francesca. E' morto, Giovanni Falcone è morto. Ucciso dalla mafia siciliana alle 17,58 del 23 maggio del 1992. La più infame delle stragi si consuma in cento metri di autostrada che portano all'inferno. Dove mille chili di tritolo sventrano l'asfalto e scagliano in aria uomini, alberi, macchine. C'è un boato enorme, sembra un tuono, sembra un vulcano che scarica la sua rabbia. In trenta, in trenta interminabili secondi il cielo rosso di una sera d'estate diventa nero, volano in alto le automobili corazzate, sprofondano in una voragine, spariscono sotto le macerie. Muore il giudice, muore Francesca, muoiono tre poliziotti della sua scorta. Ci sono anche sette feriti, ma c'è chi dice che
sono più di dieci. Alcuni hanno le gambe spezzate, altri sono in fin di vita. 
Un bombardamento, la guerra. Sull'autostrada Trapani-Palermo i boss di Cosa Nostra cancellano in un attimo il simbolo della lotta alla mafia".


                                               Attilio Bolzoni, Repubblica del 24 maggio 1992

“L’hanno ammazzato come lui temeva, facendo una strage, usando mille chili di esplosivo ammassati in un sottopassaggio pedonale scavato sotto l’autostrada fra Palermo e Punta Raisi. Un’autostrada che in quel punto, a cinque chilometri dalla città, non c’è più perchè il boia che ha pigiato il tasto del telecomando alle 18.20 di questo maledetto sabato ha scatenato l’Apocalisse: un’eruzione di ferro, terra e massi ha aperto una voragine larga trenta metri e profonda otto facendo volare in un giardino di ulivi la prima auto di scorta con tre agenti e spezzando in due quella guidata da Giovanni Falcone simbolo della lotta alla mafia , il bersaglio da eliminare a ogni costo, anche se aveva accanto la moglie, Francesca Morvillo, pure lei magistrato, le gambe spezzate, in agonia come l’autista che aveva preso posto dietro impugnando una pistola”.

                                              Felice Cavallaro, Corriere della Sera del 24 maggio 1992

Canzone del giorno:  Alzando gli occhi al cielo (1992) - Luca Carboni
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mercoledì 20 maggio 2015

B.B.King

 Tu dici che te ne vai, hai frantumato i miei sogni
 Tutti i nostri piani cara, li hai dimenticati
 Si, doveva accadere
 Non mi sorprende, ma io, io sopravviverò.


B.B. King, I'll Survive

Per gli amanti del blues B.B. King evoca uno stile leggendario che riesce a trasformarsi in un suono inconfondibile grazie alla maestria con la quale impugna e suona la sua Gibson Es 355.
Si racconta che negli anni '50, durante un suo concerto in Arkansas, due uomini iniziarono una scazzottata e rovesciarono una stufa a cherosene. La sala s'incendiò e tutti quanti iniziarono a fuggire. Mentre stava per arrivare alla porta, B.B. King si accorse di aver lasciato sul palco la sua chitarra acustica. Decise di ritornare indietro per recuperarla, riuscì a prenderla, dopodiché si precipitò di corsa verso l'uscita. Quella sera stessa venne a sapere che i due avevano litigato per una donna di nome Lucille e, da quel momento, decise di battezzare la sua chitarra con quel nome. La mitica Lucille che ha accompagnato per tanti decenni l'artista, morto pochi giorni fa a 89 anni.
Le dita di B.B. King accarezzano la sua Lucille e il connubio fra i due ha prodotto, in tanti anni, canzoni, suoni e ritmi la cui peculiarità è la preziosa semplicità del Blues. 
Il blues di un ragazzino orfano che raccoglie cotone nei campi e sogna di fare il musicista.: «Raccoglievo cotone in Mississippi dal lunedì mattina al mezzogiorno di sabato, e al sabato pomeriggio andavo in città, all’angolo di una strada del centro. Se cantavo gospel, la gente si complimentava con me ma non sganciava un soldo, se suonavo il blues mi davano sempre una mancia e a volte mi pagavano anche una birra. Ero capace di tirar su anche cinquanta o sessanta dollari». 
Una vita dedicata al Blues. Una leggenda del Blues.


Canzone del giorno:  I'll Survive (1998) - B.B.King
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lunedì 18 maggio 2015

Presidi

"I docenti sono ormai il nuovo proletariato sociale. Vengono pagati un quinto o un sesto rispetto ai loro colleghi tedeschi o del Canton Ticino. E giustamente si oppongono a questa impostazione. Perché la riforma è sbagliata? Innanzitutto, vuole trasformare i presidi in capetti dispotici dotati di pieni poteri, ed è l'ultima cosa di cui la scuola ha bisogno.
Tranne qualche vendetta sgradevole, non cambierà nulla nella sostanza: la macchina della scuola è molto più complicata di quanto possa pensare Renzi, che non la conosce per nulla. Quindi questo progetto serve solo a fingere di riformare qualcosa, in peggio. Servirebbe ben altro, a cominciare da un riequilibrio del bilancio dello Stato a vantaggio della scuola. Ma l'esecutivo ignora il Parlamento e governa da solo: gli equilibri finanziari li stabiliscono tre o quattro persone, prendendo ordini dall'estero".

Luciano Canfora, storico e professore di Filologia classica presso l'Università di Bari (da un'intervista a Luca De Carolis - Il Fatto Quotidiano del 12/5/2015)

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"Perché il preside possa lavorare deve essere circondato da persone che diano il loro contributo. E sarà valutato da un comitato che potrà dare un giudizio sul suo operato. Se il giudizio sarà negativo il preside avrà un cartellino giallo. Se poi ancora i risultati non saranno positivi ci sarà il cartellino rosso e si dirà al preside di cambiare mestiere, come è giusto che sia. Non è pensabile che una comunità che costa tantissimo e che è più numerosa dell'esercito non sia in grado di raggiungere i propri obiettivi.
Non è possibile vivere in una cultura permanente del sospetto. E' un sentimento connaturato in una nazione in cui la corruzione è diffusa ma è anche vero che chi sbaglia, chi usa clientelismi sarà mandato via e che intorno al preside esistono numerosi organi con poteri di intervento: il collegio dei docenti, il consiglio di istituto, ci sono i genitori e alle superiori anche gli studenti con i loro rappresentanti".

Mario Rusconi, vice-presidente dell'Associazione Nazionale Presidi (da un'intervista a Flavia Amabile - La Stampa del 16/5/2015)

Canzone del giorno:  Higher Power (1997) - Boston
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sabato 16 maggio 2015

Scuola

Il Governo difende la bontà della riforma della Scuola.
In piazza i professori, invece, contestano con animosità il decreto.
Dal ministero dichiarano di avere lavorato un anno intero coinvolgendo i protagonisti del mondo della scuola, la maggioranza, l’opposizione e, naturalmente, i sindacati.
C’è chi parla di “scuola” ma intende parlare di “occupazione”; c’è chi critica il sistema dei test e chi lo sostiene; c’è chi vorrebbe parlare di didattica, di studenti e chi, invece, vorrebbe capire come finanziare ogni Istituto dalle Alpi al Lilibeo.
E poi c’è Renzi che in maniche di camicia e con i gessetti colorati in mano, spiega alla lavagna i benefici della sua “buona scuola”  attraverso un’operazione mediatica che, come hanno scritto alcuni giornalisti, ruba la scena ai suoi contestatori, ossia i tanti docenti che non sono d’accordo con l’impostazione della riforma e criticano aspramente, ad esempio, il ruolo predominante del dirigente scolastico.
Se da un lato Renzi sostiene che: “il preside non farà mai lo sceriffo, ma sarà il responsabile di una comunità, insieme agli studenti e alle famiglie”, dall’altro sono in tanti (e non soltanto fra gli insegnanti) a pensare che il nuovo ruolo del dirigente scolastico, tracciato dalla riforma, permetterà agli stessi di acquisire un potere oltre misura nella scelta dei docenti più adatti al completamento dell’offerta formativa.
I poteri discrezionali, d’altronde, hanno sempre qualcosa di nebuloso e non si capisce bene come si effettuerà un vero e trasparente controllo sull’operato di tanti presidi.
Nella sostanza sembra proprio difficoltoso rilanciare il ruolo del dirigente scolastico probabilmente perché la “Buona Scuola” non riesce a rendere concreto e moderno l’incarico affidato a migliaia d'insegnanti.

Canzone del giorno:  Compagno di scuola (1975) - Antonello Venditti
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venerdì 15 maggio 2015

Lavagna

Ellekappa, da repubblica.it

















Canzone del giorno:  Fade to Black (1984) - Metallica
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mercoledì 13 maggio 2015

Carriera politica


"Lui non sa nulla e pensa di sapere tutto: tutto ciò fa pensare chiaramente a una carriera politica".


                                               George Bernard Shaw (1856-1950)





Canzone del giorno:  Politik (2002) - Coldplay
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sabato 9 maggio 2015

Da questo punto di vista


Ci sono dei modi di comportarsi che soltanto chi ci conosce veramente riesce a farci notare.
Mio figlio, da piccolo, era un ultra-rigido segnalatore dei modi di fare e di dire dei suoi genitori e di tutti quelli che gravitavano sotto i suoi occhi (e nel raggio delle sue orecchie).
Un giorno, ad esempio, mi fece notare che il mio intercalare linguistico utilizzava spesso (spessissimo!) il seguente modo di dire: “Da questo punti di vista...
Per giustificare il "repetita" utilizzavo la seguente difesa d'ufficio: "Probabilmente la mia è una maniera di rispettare i miei vari interlocutori... Almeno così mi pare. Ma per evitare di essere noioso, pur non demordendo, chiederò aiuto ad altre frasi. Potrei utilizzare: "sotto questo profilo”, “secondo questo aspetto”, “sotto questa prospettiva”...
Probabilmente la sostanza non cambia ma, quanto meno, si tenta di non inflazionare...
Oggi sono in tanti a utilizzare, soprattutto al momento di rispondere a una domanda, la famigerata frase "Da questo punto di vista" e, spesso, non sono per nulla interessati a comprendere le posizioni altrui, mentre come diceva il grande fisico Nikola Tesla: "le incomprensioni sono sempre causate dall'incapacità di comprendere il punto di vista altrui. Il miglior modo per combattere l'ignoranza è quello di diffondere la conoscenza in modo sistematico. Con questo obiettivo in mente, è fondamentale favorire gli scambi di idee e le relazioni umane".

Canzone del giorno:  Point of View (1989) - D.A.D.
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giovedì 7 maggio 2015

Creature

"Queste due creature appena venute al mondo sono una discreta radiografia della
sperequazione sociale. Una si chiama Charlotte Elizabeth Diana, è nata da lombi principeschi in una clinica per miliardari, attesa e benedetta da milioni di connazionali, e prima ancora di gattonare ha già una strada asfaltata dinanzi a sé. L’altra è stata chiamata Francesca Marina dai marinai che l’hanno aiutata a nascere in mezzo alle onde, la sua culla è un giaciglio di fortuna e la sua clinica il barcone di disperati in cui la madre nigeriana ha cercato scampo da orrori indicibili. Non c’erano milioni di connazionali ad attenderla e a benedirla. Anzi, di connazionali per lungo tempo Francesca Marina non ne avrà proprio, perché in base alle nostre leggi diventerà italiana solo a diciotto anni. La strada che le si apre davanti è un sentiero stretto e pieno di buche che può finire in una pianura come dentro un burrone. Depurato da ogni retorica, ma anche da ogni cinismo, questo contrasto spietato che la cronaca ci sbatte addosso rappresenta una sfida. La ricerca della felicità è un’impresa individuale dall’esito incerto e dagli sviluppi imprevedibili: il destino della nonna paterna che la principessa inglese porta nel nome è la prova di come la gioia di vivere non sempre coincida con la ricchezza. Invece la ricerca delle pari opportunità è il compito supremo della politica. Sarà interessante ritrovare queste due bambine tra trent’anni e scoprire se le differenze abissali che oggi le separano si saranno almeno ridotte. Attraverso il loro cammino potremo misurare quello dell’umanità".


                                                          Massimo Gramellini, Buongiorno (La Stampa 4\5\2015)

Canzone del giorno:  Isn't She Lovely? (1976) - Stewie Wonder
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martedì 5 maggio 2015

Ombra vagante




«Domani e domani e domani.
Via, consumati, corta candela.
La vita non è che un’ombra vagante,
un attore che in scena si agita per un’ora pavoneggiandosi ,
e poi tace per sempre
una storia narrata da un idiota,
colma di suoni e di furia, che non significa nulla»



                      William Shakespeare,  Macbeth atto III, sc. 5

Canzone del giorno:  Tomorrow And Tonight (1977) - Kiss
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sabato 2 maggio 2015

Caporali

L'umanità io l'ho divisa in due categorie di persone: uomini e caporali.
La categoria degli uomini è la maggioranza, quella dei caporali per fortuna è la minoranza.
Gli uomini sono quegli esseri costretti a lavorare tutta la vita come bestie, senza vedere mai un raggio di sole, senza la minima soddisfazione, sempre nell'ombra grigia di un'esistenza grama.
I caporali sono appunto coloro che sfruttano, che tiranneggiano, che maltrattano, che umiliano. 
Questi esseri invasati dalla loro bramosia di guadagno li troviamo sempre a galla, sempre al posto di comando, spesso senza avere l'autorità, l'abilità o l'intelligenza, ma con la sola bravura delle loro facce toste, della loro prepotenza, pronti a vessare il povero uomo qualunque.
Dunque, dottore, ha capito? Caporali si nasce, non si diventa: a qualunque ceto essi appartengano, di qualunque nazione essi siano, ci faccia caso: hanno tutti la stessa faccia, le stesse espressioni, gli stessi modi, pensano tutti alla stessa maniera.

Totò, dal film "Siamo uomini o caporali?" (1955)

Canzone del giorno:  Nati per subire (2011) - The Zen Circus
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venerdì 1 maggio 2015

Playlist Aprile 2015

1.      Brian McKnight, I Remember You – (I Remember You  – 1995) – Linus
2.      Bill Fay, There Is A Valley – (Life Is People – 2012) – Gerissa
3.      R. Kelly, I Believe I Can Fly – (R. – 1998) – Si può
4.      Enzo Avitabile feat. Daby Toure, Mane Mane – (Black Tarantella. – 2012) – Arricchiamoci
5.      R.E.M., Oh My Heart – (Collapse into Now – 2011) – Vendette
6.      Bad Religion, To Another Abyss – (The Empire Strikes First – 2004) – Abisso
7.      The Doors, The Spy – (Morrison Hotel – 2011) – Spia
8.      Passenger, Fear Of Fear – (Whispers 2 – 2015) – Paura
9.      Nirvana, Something in The Way – (Nevermind – 1991) – Ecatombe
10.  Jovanotti, Come musica – (Safari – 2008) – Respiro
11.  Foo Fighters, Alone and Easy Target – (Foo Fighters – 1995) – Bersagli
12.  Billy Joel, Piano Man – (Piano Man – 1973) – Tasti
13.  Tiziano Ferro, La paura non esiste – (Alla mia età – 2007) – Stati emotivi