nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

giovedì 30 luglio 2015

Quanto

Se tu mi avessi chiesto:"come stai"
Se tu mi avessi chiesto: "mi hai pensato"
T' avrei risposto: "Bene, Certo sai"
Ti parlo, pero' senza fiato
Mi perdo nel tuo sguardo colossale
la stella polare, sei tu
Mi sfiori e ridi, no cosi' non vale
Non parlo e se non parlo poi stò male...

Quanto t'ho amato e quanto t'amo non lo sai
e non lo sai perche' non te l'ho detto mai
Anche se resto in silenzio...
tu lo capisci da te...
.
Quanto t'ho amato e quanto t'amo non lo sai
non l'ho mai detto e non te lo diro' mai
Nell'amor le parole non contano, conta la musica...

 Roberto Benigni, Quanto t'ho amato (2002)


Canzone del giorno:  Quanto t'ho amato (2006) - Amalia Grè
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lunedì 27 luglio 2015

Metafora

La candidatura di Crocetta era nata così: il Pd non poteva permettersi una nuova débâcle alla vigilia delle elezioni politiche del 2013 e con il Movimento 5 Stelle in crescita. Il maverick di Gela, il cavallo pazzo fuori dagli schemi, sembrava l’uomo giusto per arginare l’ondata anti-politica, come sarà qualche mese dopo Ignazio Marino a Roma.
E oggi da possibile soluzione, come Marino, è diventato per Renzi il problema. Tornare subito al voto signiica per il premier consegnare la Sicilia al Movimento 5 Stelle. Andare avanti con Crocetta signiica esporsi
al cortocircuito mediatico-giudiziario- politico. Per questo si cerca la via di mezzo, voto in primavera e nuova coalizione allargata a pezzi del  centrodestra in disarmo: dal Partito della Nazione al Partito dell’Isola.
Da tempo la politica siciliana ha smesso di seguire gli schieramenti nazionali: già con Raffaele Lombardo i partiti si erano spaccati secondo logiche impossibili da decifrare da Roma. Trasformismi, alleanze friabili che si compongono e si sciolgono in poche settimane. Il sistema Crocetta, con la regia del senatore Giuseppe Lumia, la convivenza del Pd con una lista del presidente (il Megafono), ha portato la decomposizione a compimento, nell’impotenza dei vertici romani.(...)
Un’autonomia siciliana, chiamiamola così, che si è dimostrata disastrosa. Ora tramonta l’antimaia di facciata, trasformata in un neo-conformismo con cui si fa carriera, in nome dei martiri come Paolo Borsellino. Finisce la breve era del governatore Crocetta. Ma il modello siciliano resta l’immagine di cosa può diventare un sistema politico senza principio d’ordine, con un leader autocratico, le correnti di partito come capitani di ventura e i solidissimi interessi delle lobby fuori da regole e controlli. E il futuro scontro elettorale nell’isola, tutti insieme dal Pd all’Ncd di Angelino Alfano alle schegge dell’ex Forza Italia contro M5S, prefigura già la partita che si giocherà con l’Italicum. La Sicilia come metafora, diceva Sciascia. Dell’Italia, della politica che verrà. 

              Marco Damilano, L'Espresso

Canzone del giorno:  Dusk (1970) - Genesis
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venerdì 24 luglio 2015

Capire


    "Non si discute per avere ragione ma per capire".


                                      Jorge Louis Borges (1899 - 1986)



  Canzone del giorno:  Chi mi può capire (1972) - New Trolls
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martedì 21 luglio 2015

Pasticche

Si continua a morire per droga Nelle ore notturne e dopo avere ingerito in discoteca quelle micidiali pasticche distribuite con tanta disinvoltura dallo spacciatore di turno.
Quando il dramma coinvolge un ragazzino di 16 anni, come è avvenuto la scorsa notte a Riccione, tutto sembra ancora più assurdo e insensato.
L'ecstasy e le varie droghe sintetiche circolano con tetra semplicità e non si riesce a garantire a tanti genitori preoccupati una tutela per i figli nottambuli in balia di tanti rischi.
Non è un problema soltanto di informazione o di educazione.
I locali pubblici notturni, le discoteche, i pub devono garantire la legalità e i loro gestori non possono pensare ai giovanissimi soltanto come dei clienti che bevono e spendono. Sarebbe necessario anche ascoltare un po' di più i giovani con le loro esigenze e preoccupazioni. 
Gli spunti su come evitare questa forma di sterminio li possono offrire (probabilmente) soltanto loro.

   Canzone del giorno:  Weak (1995) - Skunk Anansie
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domenica 19 luglio 2015

Vermi

"Io sono il sergente maggiore Hartman, vostro capo istruttore.
Da questo momento potete parlare solo quando vi sarà richiesto e la prima e l'ultima parola che dovrà uscire dalle vostre fogne sarà "Signore".
Tutto chiaro luridissimi vermi?"


Ronald Lee Ermete dal film Full Metal Jacket (1987) - Regia di Stanley Kubrick



Canzone del giorno:  Martial Law (1983) - Lou Reed
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giovedì 16 luglio 2015

Giraffe

In difesa delle giraffe. Saranno pure delle spilungone dall'andatura buffa ma quanto è affascinante il loro aspetto e quella loro delicata naturalità. Nella steppa africana guardano ogni cosa dall'alto in basso. D'altronde sono i più alti tra tutte le specie di animali terrestri viventi. Il loro collo sembra improponibile, così lungo e affusolato. Il loro futuro è a rischio. Secondo la "Giraffe Conservation Foundation" sono rimasti in natura soltanto 80.000 esemplari.
Il famoso etologo Danilo Mainardi sottolinea come: "La  consistenza delle popolazioni è diminuita del 40% , ma l’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn) non colloca la giraffa nel livello reale di rischio in cui si trova la specie, come del resto mondo scientifico, istituzioni e associazioni varie sembrano non porsi il problema della giraffa".  Ė una specie che, a quanto pare, sfugge all'attenzione e il rischio estinzione non sembra preoccupare più di tanto.
Con la maestria propria del divulgatore scientifico, Mainardi parla, nel suo articolo sul Corriere della Sera, di una vera e propria discriminazione nei confronti delle giraffe, probabilmente dovuta alla loro diversità rispetto alle altre specie animali: "quell’architettura anatomica da animale immaginario che insieme ce l’avvicina e ce l’allontana: sette metri in altezza con la testa lassù a brucare foglie d’acacia. Cuore e cervello distanti tre metri. E poi gambe divaricate per bere, per partorire. Da due a cinque piccole corna vellutate sulla testa, la maculatura del mantello con macchie diverse per ogni individuo. Un animale straordinario, che non dimentichi, ma un po’ irreale, più da guardare che da scoprire. Poi l’andatura allampanata, quella calma e flemma — soltanto apparenti, badate bene — che la fa apparire timida e schiva. Infine anche la storia poco significativa del suo rapporto con l’uomo la tiene un po’ fuori dai nostri pensieri. Animale troppo delicato e difficile per essere trasportato ed esposto nelle fiere medievali. Nessuna utilità nel lavoro e priva di un’aggressività da esibizioni in arene. Insomma un animale da cartolina con tramonto sul Serengeti? Può darsi, ma almeno cerchiamo in ogni modo di conservare questa bellezza".

Canzone del giorno:   High (2004- James Blunt
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martedì 14 luglio 2015

Europeista






Canzone del giorno:  Use Somebody (2008) - Kings of Leon
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lunedì 13 luglio 2015

Achille

Achille — Nel kulikon, va bene. Ma questo sarebbe progresso? Questo è il futuro per la mia patria e per l'Europa?
Chirone — Nessun progresso! Sarà quasi un ritorno alla legge di natura, una guerra infinita di divinità avide e mediocri. Quindi rassegnati o prode Achille. Non andrai a cercar gloria a Troia. Non abbiamo i soldi per mangiare, come potremmo averne per le spade?
Achille — O Chirone, maestro, non ti riconosco più. I soldi per gli armamenti si trovano sempre, anche nelle crisi. E io non mi rassegno. Vedo un centauro venire all'orizzonte, su una grande moto splendente. So chi è, è l'ateniese Varoufachio, aitante e stolto. Mi prenderà in sella e insieme andremo da questi Europei… e li affronteremo! Chi è il guerriero più forte tra loro?
Chirone — Non saprei. Forse una donna.
Achille — Ah, questa poi… 
Chirone — Si chiama Angela, figlia di Odino e Bundesbank… grande è il suo potere… Non puoi affrontarla… 
Achille (saltando sulla sella di Varoufachio e bruciandosi il tallone con la marmitta) — Ahia! Vedremo. Per quanto le leggi di Krisis siano misteriose e assurde, e la dea sia difesa da migliaia di titani, truffatori, speculatori, evasori e da agenzie di rating e segreti bancari, io entrerò in Europa come un uragano, e farò fuori tutti… 
Chirone — Achille, Achille, non andare…
Achille — Devo. Su mio prode centauro Varoufachio. Perché non parti?
Varoufachio — È finita la benzina. Non hai cinque euri?


                         Stefano Benni, Repubblica del 30/6/2015


Canzone del giorno:  Bug It Up (2008) - Oasis
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sabato 11 luglio 2015

Leggero

"Si sentiva leggero. Si sentiva bene… i suoi pensieri giocavano a rincorrersi, a inanellarsi tra di loro e a valutare sfumature di cose che normalmente sarebbero state classificate come comuni.
Adorava questa sensazione… in sostanza riusciva a cambiare la velocità di una parte del suo cervello riuscendo così a soffermarsi più a lungo sul suo contenuto del segnale elettrico che lo attraversava; e tutto questo mantenendo quel minimo di lucidità necessaria per fare qualsiasi cosa.
Poteva mangiare, camminare, parlare, insomma, poteva fare praticamente di tutto mentre una parte di sé procedeva a una velocità differente".


              Matteo Viviani, La crisalide nel fango (Ed. Mondadori 2015)


Canzone del giorno:  Leggero (1995) - Ligabue
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mercoledì 8 luglio 2015

Portoghesi

Sul rapporto di fiducia che lega il cittadino ai rappresentanti che elegge, è stato scritto di tutto. Sul sistema elettorale per eccellenza, ossia quello che elegge il Parlamento nazionale, si potrebbe discutere per ore e ore, ma resta il fatto, nel bene e nel male, che i cittadini non hanno a disposizione tante alternative qualora volessero esprimere la loro preferenza su un candidato in lista.
In ogni caso moltissimi elettori, nel momento in cui si recano alle urne, spererebbero-preferirebbero-pretenderebbero che, almeno, i nominati-eletti proponessero delle soluzioni alternative per non ripetere gli errori del passato.
Un esempio. Il settimanale Panorama ha stimato l'evasione su bus e metro italiani. La furbizia dei "portoghesi", ossia di chi riesce a viaggiare sui mezzi pubblici non obliterando il biglietto, costa allo Stato italiano 400 milioni di euro l’anno. 
Se a Torino il 4% di non paganti provoca un mancato incasso di 2 milioni, a Palermo la marea di portoghesi (si presume che la metà non paghi!) genera un danno di 9 milioni di euro. L'Arsstra, l'associazione che riunisce le aziende del trasporto pubblico locale, ci comunica, inoltre, che nel 70 per cento dei casi chi viene multato non salda l'ammenda. Come accade da decenni si cerca di viaggiare a sbafo e, se si viene pizzicati, non si paga la multa. Per coprire i buchi degli evasori, gli eletti alle elezioni comunali continuano a utilizzare un unico rimedio, che è quello di super-tartassare i cittadini che pagano, ossia aumentare il costo del singolo biglietto orario di 10, 20, 30... centesimi. Scrive Francesco Bisozzi: "Per bus e metró di Roma, primatisti del mancato introito con un buco di 80 milioni l'anno, il ticket è già aumentato del 50 per cento".
Ma è mai possibile che sindaci, assessori e consiglieri vari non riescano a trovare una soluzione valida per non fare ricadere sugli onesti cittadini il carico di chi non paga? Si potrebbe sperare in una svolta che permetta un’inversione di tendenza per iniziare a far dormire sonni più tranquilli a tutti coloro che, in generale, continuano a pagare il doppio e il triplo per compensare la disonestà altrui?

Canzone del giorno:  Soul Sacrifice (1969) - Santana
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lunedì 6 luglio 2015

Soldi


Se qualcuno vi dice: "Non è per i soldi ma per una questione di principio", è per i soldi.


                                                             Kin Hubbard (1868 - 1930)



Canzone del giorno:  Soldi (1993) - Litfiba
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sabato 4 luglio 2015

Voce

La situazione in Grecia è così intricata e problematica che risulta sicuramente azzardato immaginare le conseguenze future.
Il caos greco rischia di far saltare in aria l'Europa e, proprio per questo, ogni esito è imprevedibile.
Crisi irreversibile? In ogni caso bisogna attendere il referendum di domani per verificare quale strada imboccherà il paese e che valutazioni faranno i creditori internazionali.
In questi anni la gestione di tutto quanto da parte della governance europea a guida tedesca, non è riuscita a venirne fuori. La rivista "Internazionale", nel tentativo di capirne di più, ospita questa settimana alcuni commenti tratti dai giornali di alcuni paesi europei. Mario De Mauro, direttore del magazine, sintetizza nel suo editoriale un punto nevralgico della crisi greca e cioè la difficoltà dell'opinione pubblica dei vari paesi di farsi sentire: "Ci sono numeri che riassumono con una certa efficacia i paradossi della crisi greca. La Grecia vale l’1 per cento del pil complessivo dei paesi della zona euro e il 3 per cento del debito totale: dal punto di vista economico è un problema “sostanzialmente marginale”, ha scritto Adriana Cerretelli sul Sole 24 Ore. O tale dovrebbe essere. Nella giornata di lunedì 29 giugno, preoccupate da quello che succedeva ad Atene, le borse europee hanno perso il 2,69 per cento, che equivale a 287 miliardi di euro. Poco meno di quanto la Grecia deve ai suoi creditori (322 miliardi). Ma c’è un altro fatto che indica piuttosto bene la dimensione del fallimento del progetto europeo, almeno inora. Nel momento in cui l’Unione e la sua moneta attraversano una crisi difficilissima, che mette in discussione la loro stessa sopravvivenza, ogni paese è rinchiuso nella sua bolla. Non c’è modo di sapere come la pensano gli altri. Che si dice in Francia, in Germania o in Finlandia?
Cosa propongono spagnoli, austriaci o olandesi? Che vogliono estoni, irlandesi o sloveni? Non c’è un vero dibattito europeo, in cui voci e punti di vista diversi riescano a concorrere alla formazione di un’opinione pubblica europea. Ogni confronto è demandato ai vertici istituzionali, ai leader nazionali, ai capi di stato e di governo. Più che inascoltata, la voce dei cittadini europei non trova una lingua comune e resta inespressa".

Canzone del giorno:  The Voice (1977) - The Alan Parsons Project
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giovedì 2 luglio 2015

Distinguere

   
«Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, 
che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare, 
che io possa avere soprattutto l'intelligenza di saperle distinguere».

Thomas More (1478-1535)
                                                             

Canzone del giorno:  Choices (1977) - Uriah Heep
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mercoledì 1 luglio 2015

Playlist Giugno 2015

1.      Helmet, Renovation – (Aftertaste – 1997) – Rinnovamento
2.      Adrian Belew, B – (E – 2009) – B.
3.      Eric Clapton, My Father’s Eyes – (Pilgrim – 1998) – Padre
4.      Ben Harper, Reason to Mourn – (Both Side of the Gun – 2006) – Padrone
5.      Iggy Pop, Don’t Look Down – (New Values – 1979) – Sguardo
6.      Ivano Fossati, L’amore fa – (L’arcangelo – 2006) – L’amore fa
7.      Alice in Chains, Rotten Apple – (Jar of Flies – 1997) – Irpef
8.      Toni Braxton, Lies, Lies, Lies – (More Than a Woman – 2002) – Malanimo
9.      Negramaro, Polvere – (Casa 69 – 2010) – Polvere
10.  Newsted, Above All – (Heavy Metal Music – 2013) – Priorità
11.  Van Morrison, Days Like This – (Days Like This – 1995) – Repliche
12.  Joe Barbieri, Itaca – (Cosmonauta da appartamento – 2015) – Itaca
13.  U2, Wake Up Dead Man – (Pop – 1997) – Scricchioli