nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

venerdì 30 marzo 2012

Penna e calamaio

Le nuove generazioni non usano più la penna e anche buona parte di noi adulti l'utilizziamo sempre più a fatica.
Gli esperti parlano di “ragazzi-stampatello” che, ormai, si sono sbarazzati della scrittura in corsivo prediligendo la scrittura via computer o via telefonino.
Scrittura contemporanea significa digitazione su una tastiera.
E la scrittura manuale?
Ci troviamo di fronte ad un’emergenza culturale?
Si dovrebbe nelle scuole (comprese gli istituti superiori) riesumare l’uso del dettato?
La preoccupazione è che la perdita del corsivo sia alla base di molti disturbi dell’apprendimento che rendono difficile il percorso scolastico.
Una ricerca evidenzia che molti ragazzi dopo aver scritto in corsivo non riescono a rileggere le proprie parole.
E se avessero ragione coloro che sostengono che la scrittura a mano ci arricchisce, ci rende uno differente dall’altro e che abbandonarla significhi perdere l’identità della lingua?


Canzone del giorno: Pen and Notebook (2001) - Camera Obscura
Clicca e ascolta: Pen....

mercoledì 28 marzo 2012

Post Scriptum Film


La scomparsa di Patò
Regia: Rocco Mortelliti
Interpreti: Maurizio Casagrande, Nino Frassica, Neri Marcorè, Flavio Buccci
Durata: 105'
Sceneggiatura: Andrea Camilleri, Rocco Martelliti, Maurizio Nichetti 
Uscita: 24 febbraio 2012

La genialità di Andrea Camilleri non si discute e La scomparsa di Patò, romanzo pubblicato nel 2000, rientra fra i libri più ingegnosi e intelligenti scritti dal prolifico autore siciliano.
Un racconto brioso e accattivante che traccia, in modo accorto, comportamenti e vicende (condite da corruzione e malcostume) ambientate nella Sicilia di fine Ottocento.
Il regista Rocco Martelliti propone in chiave cinematografica la storia del bancario Antonio Patò che sparisce (non si capisce come e perché) nel giorno in cui va in scena, nella piazza principale del paese, la rappresentazione della Passione di Cristo.
La trasposizione cinematografica del libro non era semplice e pur affidandosi ad una robusta sceneggiatura e a un buon gruppo di attori, il regista non sempre riesce, nel corso del film, a far scivolare per il giusto verso l’intero corpo narrativo.
Il tentativo di teatralizzare la recitazione di alcuni attori in alcuni casi non produce i risultati sperati anche se riesce l’intento di ridicolizzare alcuni personaggi tipici.
Ben rifinita la ricostruzione scenografica, ma l’escamotage di utilizzare alcune piccole cornici sceniche, per meglio far inquadrare le vicende tinte di giallo, spesso non cattura lo spettatore più di tanto.
L’ampio girotondo di personaggi  rende, comunque, la commedia abbastanza corale e, nonostante gli alti e bassi, il film riesce ad offrire vari momenti d’ironia e d’intrattenimento.

Canzone del giorno: Fade Together (2005) - Franz Ferdinand
Clicca e ascolta: Fade....

martedì 27 marzo 2012

Disegnare



"Il mio contributo al mondo è la mia abilità nel disegnare. 
Dipingere è ancora sostanzialmente la stessa identica cosa che fu nella preistoria. Riunisce l'uomo e il mondo. 
Vive nella magia".

                           Keith Haring (1958-1990)





Canzone del giorno: Painter Song (2002) - Norah Jones
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sabato 24 marzo 2012

Sul lavoro

Scritti, commenti, pareri, opinioni.
La carta stampata come supporto nel tentativo di capirne qualcosa di più sulle novità che riguarderanno, volente o nolente, quasi tutti i lavoratori e i datori di lavoro.
Non dimenticando l’importanza di non soffermarsi soltanto su una sola opinione!

Infranto il Grande Tabù. Alberto Orioli (Il Sole 24 Ore del 21/3/2012): Il dialogo con imprese e sindacati perseguito dal Governo tecnico si chiude con la presa d'atto che il consenso di tutti non ci può essere quando la materia trattata è la più delicata perché riguarda il lavoro. E, soprattutto, il Grande Tabù dell'articolo 18.
Quando sarà smaltita la lettura ideologica della riforma, resterà un compromesso equilibrato che protegge di più i giovani nella fase di ingresso nel mercato del lavoro e tutela, senza eccessi e con strumenti di normale uso in Europa, chi dal mercato debba uscire. L'interesse generale, suggerito come bussola dal presidente della Repubblica, sta in questo scambio per la modernizzazione di un mercato che, finora, ha prodotto solo un tasso di attività di dieci punti inferiore alla media Ue e un gigantesco spreco di capitale umano (un giovane su tre senza impiego). L'Italia - come ha sottolineato il premier Mario Monti - risponde ora, dopo oltre un decennio, a chi chiedeva a gran voce questa riforma: l'Europa, il Fondo monetario, i mercati. Ora gli alibi cadono. Dovranno arrivare gli investimenti.

Il finto tonto. Marco Travaglio (Il fatto quotidiano del 21/3/21012):  E poi: perché mai sarebbe così urgente cambiare l’articolo 18, che riguarda l’1% dei licenziamenti? E che senso ha rispondere, come fa la sig.ra Fornero, che così si tutelano i lavoratori non tutelati? Per tutelare i non tutelati si tolgono le tutele ai tutelati cosicché nessuno sia più tutelato? E siamo sicuri che, in un paese dove è facilissimo uscire dal mondo del lavoro e difficilissimo entrarvi, la soluzione sia rendere ancor più facile uscirne? (…)  E perché mai gli unici che devono rinunciare a rivendicare i propri diritti sono i lavoratori e i pensionati, mentre la patrimoniale non si fa perché B. non vuole e le frequenze tv non si vendono all’asta perché  B. non vuole? Il Quirinale smentisce l’indiscrezione apparsa ieri sul Foglio, secondo cui Bersani sarebbe “sempre più insofferente per l’interventismo del capo dello Stato” che “lo riprende e lo bacchetta” non appena “tenta di smarcarsi dal governo o dagli alleati” (nel senso di Casini e Alfano) “su Rai e giustizia”, per “riportare all’ovile il Pd” in nome della “stabilità del governo”?Ma, se il Parlamento deve ratificare senza batter ciglio i decreti del governo e i partiti e le parti sociali devono prendere ordini dal Colle e dal governo sottostante, siamo proprio sicuri di vivere ancora in una democrazia parlamentare? E in una democrazia?

Abolito l’articolo 18, quasi. Vittorio Feltri (Il Giornale del 21/3/2012): Per risorgere ed essere competi­tive sul mercato globalizzato, ma non disciplinato da norme comu­ni, le imprese abbisognano di ben altro che non l’eliminazione del­l’articolo 18, che è soltanto l’em­blema di un Paese vecchio e con­servatore, quindi refrattario se non ostile a qualsiasi cambiamen­to. (…) L’abrogazione del famigerato articolo 18, pertanto, è sì necessaria per segnare una svolta di mentalità, ma oc­corre sapere che non sarà determinante ai fini del rilancio economico. Per ottenere il quale servono un mutamento ra­dicale di abitudini, una scuola all’altez­za delle esigenze del mercato, studenti in grado di comprendere che laurearsi in scienze politiche o in scienze della co­municazione non è utile a loro stessi (e nemmeno alle aziende), una disponibi­lità generale a imparare mestieri tecnici e artigianali che garantiscano un’occu­pazione. (…) Ergo, non manca il lavoro, ma il desi­derio di farlo. Ecco la differenza tra le ge­nerazioni del passato e quelle di oggi: una volta, almeno per cominciare, si ac­cettava qualsiasi attività retribuita pur di non gravare su famiglie (la maggior parte) disagiate; adesso che le famiglie hanno più mezzi, parecchi giovani pre­feriscono farsi mantenere da mamma e papà piuttosto che sporcarsi le mani. È un discorso urticante, mi rendo con­to. E proprio per questo temo che non sia peregrino. Ciò detto, va da sé che ur­ge la riforma del lavoro spesso annuncia­ta e mai realizzata. Ce la faranno Mario Monti ed Elsa Fornero a portare a casa il risultato? 
La Battaglia per cambiare. Claudio Sardo (L’Unità del 22/3/2012): Mario Monti ha deciso lo strappo. Non era obbligato a farlo (…). Se un lavoratore viene licenziato illecitamente, perché il giudice non può comunque disporre il reintegro e deve limitarsi a fissare l’indennizzo? Così il datore di lavoro è nelle condizioni di decidere in modo arbitrario la fine di un rapporto, rischiando al massimo qualche mensilità aggiuntiva. È chiaro che ciò modificherebbe in profondità le relazioni interne a un’impresa, in senso sfavorevole alla dignità e ai diritti del lavoratore: e si può sostenere credibilmente che questo sacrificio sia davvero funzionale a una crescita della produttività, o della competitività del sistema, o degli investimenti esteri, o della fiducia dei mercati, o delle assunzioni dei giovani? Tutti gli indicatori dicono di no. Del resto, su basi molto empiriche, siamo già testimoni del fatto che nelle piccole imprese italiane, nonostante la piena libertà di licenziamento per motivi economici, non ci sia alcuna corsa a nuove assunzioni, né migliore reattività alla crisi.

Canzone del giorno: A Second Opinion (2008) - Murder By Death
Clicca e ascolta: A second....

venerdì 23 marzo 2012

Lavoro

Districarsi tra le linee guida per l’attuazione della riforma del mercato del lavoro, secondo quanto previsto dal governo Monti, non è per nulla semplice.
Le forze sociali e politiche dovrebbero contribuire alla soluzione del complesso rebus ma le posizioni sono così diverse che non sempre si riesce a comprendere qual è la strada più giusta da intraprendere.
Flessibilità in entrata. Flessibilità in uscita. Riforma degli ammortizzatori sociali. Il contratto a tempo determinato che dovrebbe divenire dominante rispetto agli altri tipi di contratto.
Tutti i lavoratori si potrebbero trovare indistintamente inglobati in tre diversi regimi contrattuali e coinvolti in una variazione dell’art.18 che consentirebbe una reintegrazione del lavoratore soltanto per motivi “discriminatori” (?), mentre per i casi economici e disciplinari si passerebbe alla formula dell’indennizzo.
I partiti e i sindacati parlano di correttivi d’attuare al testo originale.
Non si capisce bene il confine tra le ragioni degli imprenditori e i diritti dei lavoratori.
Un gioco delle parti con alcune luci e molte ombre.

Canzone del giorno: Work Song (1960) - Nina Simone
Clicca e ascolta: Work....

mercoledì 21 marzo 2012

Insetti


Tempo fa ho letto la frase del famoso biologo Edwar Wilson e adesso me la ritrovo pubblicata in prima pagina in una rivista di tecnologia.
Rivoluzioni Hi-Tech, nano-stampanti 3D, ipad, linguaggi informatici, robotica, smartphone, microchip, diodi luminosi, milioni di software, intelligenze artificiali, rete touch screen, impianti neurali, linguaggi informatici, accesso in banda larga, carte contacltless e migliaia di innovazioni tecnologiche di ogni tipo e genere…
Qual è il valore dell’uomo nell’ecosistema?
L’insieme di organismi animali e vegetali che da milioni di anni interagiscono tra di loro e con l’ambiente che li circonda, ha bisogno dell’uomo ovvero influiamo sull’equilibrio ecologico del pianeta quanto il due di coppe quando la briscola è a spade?
Ed ecco la frase di Edward Wilson: “Se l’umanità intera dovesse di colpo scomparire, il mondo tornerebbe allo stato di perfetto equilibrio che esisteva diecimila anni fa. Se sparissero gli insetti tutto l’ambiente precipiterebbe nel caos”.

Canzone del giorno: Insects (2004) - 10 Years
Clicca e ascolta: Insects....

lunedì 19 marzo 2012

Una domanda

Auguri a tutti gli Uomini nella giornata dedicata alla Festa del Papà.

Pietro Vanessi, da Google.it

















Canzone del giorno: Question (1998) - Uriah Heep
Clicca e ascolta: Question

domenica 18 marzo 2012

Navigando


Il Post di venerdì scorso è stato dedicato al mondo di Twitter.
Il caso ha voluto che lo stesso giorno, un articolo di Michele Serra su Repubblica, scatenasse ai massimi livelli il dibattito (e lo scontro) sull’utilizzo del famoso social network.
I fruitori di Twitter si sono inferociti con il giornalista, reo di aver espresso il suo fastidio per il “cip cip” via rete, sostenendo a chiare lettere che “Twitter mi fa schifo. Fortuna che non twitto…”.
Niente di nuovo sotto il sole. La critica di Serra si allinea al filone portato avanti da molti, fra cui il famoso scrittore americano Jonathan Frenzen che, proprio qualche giorno fa, è tornato ad attaccare il social network, definendolo “irritante in modo indicibile. Articolare un parere in 140 caratteri è come scrivere un romanzo senza la P”.
Twitter può anche non piacere (vedi post di venerdì scorso) e alcune osservazioni dei “super-critici” possono apparire anche molto condivisibili (“cultura senza dialettica”, “autoreferenzialità”, “cicaleccio impotente”), ma porsi in maniera troppo saccente di fronte ad un mezzo di comunicazione che, spesso, si configura come puro divertimento, esercizio di umorismo e di stuzzicanti freddure, appare un po’ troppo esagerato.
Non bisogna, inoltre, dimenticare che, com’è accaduto nelle rivolte dei paesi arabi, Twitter è divenuto un utilissimo strumento per permettere a innumerevoli persone di divulgare gli eventi in corso a dispetto dei tentativi di censura e repressione.
In ogni caso è interessante valutare come l’articolo di Serra, in meno di un nano-secondo, si sia diffuso proprio su Twitter, diventando oggetto di una discussione che ha coinvolto (e tuttora coinvolge) migliaia di persone.
Come sempre il fascino della “navigazione” (e dei social network)  in un mondo che cambia… 

Canzone del giorno: Sail On (1979) - Commodores
Clicca e ascolta: Sail....

venerdì 16 marzo 2012

Twitter

Alcune righe sul fenomeno Twitter.
È innegabile che una parte della popolazione globale sia innamorata di Twitter. L’attenzione mediatica è tale che giornali e trasmissioni televisive insaporiscono le notizie con polemiche e commenti che nascono nel famoso social network.
Per molti altri Twitter è una forma di narcisismo telematico che rasenta la dipendenza psicologica: non si può fare a mento di “cinguettare” in qualsiasi momento della giornata, se non utilizzo Twitter non esisto!
Per questo motivo sembra essere il social network ideale per tutti coloro (principalmente cantanti, artisti e politici) che vogliono far sentire la loro “esistenza” e non perdere il contatto con i loro fan.
Come è stato detto: i pensierini pubblicati su Twitter altro non sono che un Sms un po’ più diluito (massimo 140 caratteri!) e, quindi, non si corre il rischio di scrivere castronerie così grosse da causare un rischio d’immagine.
Poche parole, piccoli rischi!
A differenza di Facebook, non t’invita a iscriverti alle pagine di qualcuno, non desidera che tu possa diventare “amico” di chi scrive ma chi elabora un messaggio su Twitter vuole soltanto essere seguito per ciò che scrive.
Facebook è una vetrina aperta fra amici e, quindi, possiede il senso della reciprocità (e dell’interazione).
Anche i Blog si aprono ai commenti e, in ogni caso, si sottopongono al giudizio dei lettori attraverso una particolare “impaginazione” che si affida a contenuti più articolati (e senza restrizione di “caratteri”).
Non si tratta di schierarsi o meno dalla parte del social network ritenuto migliore.
Oggi ognuno di noi (a meno che non viva in Cina, in Iran e in posti simili) ha la possibilità in rete di scegliere la via di comunicazione più congeniale. Twitter, però, sembra spesso assumere le sembianze di un luogo-cantuccio per personaggi famosi.
Non essendo più di moda chiedere un autografo, molti popolari artisti preferiscono aprirsi al  mondo dei fan utilizzando i loro messaggini pubblici e una larga fetta del pubblico di twitter appare molto interessato a seguire la vita di cantanti e attrici.
Almeno per ora!

Canzone del giorno: Famous People (2003) - Brad Paisley
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giovedì 15 marzo 2012

Gabbie


- Cosa ha fatto ieri?
- Sono andato allo zoo.
- A vedere gli animali?
- No, a vedere le gabbie! Io vado pazzo per le gabbie, sono un grande appassionato di gabbie e lucchetti. A casa ho una collezione di Yale e Cisa del ‘64. Anzi, mi danno fastidio gli animali perché si muovono e mi distraggono dall’acciaio!

Ale & Franz

Canzone del giorno: Shakin' My Cage (2005) - Joe Perry
Clicca e ascolta: Shakin'....

martedì 13 marzo 2012

Smorfie sorridenti


  
Yue Minjun, Il Massacro di Chios
   Yue Minjun è il più importante artista cinese nell’ambito  dell’arte contemporanea.
   In Cina sono diventati tantissimi i collezionisti che possono investire i loro soldi in opere d’arte,  compresi i dipinti pregiati dei loro maestri contemporanei.
   Il cinquantenne Yue Minjun, ritenuto dalla critica il protagonista del cosiddetto “Realismo cinico”,  realizza le sue opere in una forma del tutto particolare.
 La Cina è riuscita a “conquistare” il mondo riproducendo, a livello industriale, qualsiasi cosa in  precedenza prodotta dal mondo occidentale.
Yue Minjun, The Pope
 Minjun ha trasferito questa predisposizione al “copiato” nel campo della pittura.
Nelle sue opere “copia” e mette in ridicolo i capolavori dell’arte occidentale.
Una maniera per esprimere, come dicono i critici, “il dramma del nichilismo contemporaneo”.
Ha iniziato negli anni ’80 ritraendo se stesso come “Homo ridens” e da allora ha continuato a dipingere sempre lo stesso soggetto inserendolo in quadri che raffigurano (e ridicolizzano) i capolavori della pittura occidentale.
Smorfie sorridenti ben accette al mercato dell’arte. 
Qualche mese fa la sua tela “Il Massacro di Chios”, che reinterpreta il capolavoro del pittore francese del XIX^ secolo Eugène Delacroix, è stata acquistata a un’asta di Hong Kong per una cifra superiore ai 3 milioni di euro (per chi si ricorda ancora delle vecchie lire, si potrebbe dire: 6 miliardi del vecchio conio!). 
Copiare, ridere e incassare!

Canzone del giorno: Smiles (1980) - Lou Reed
Clicca e ascolta: Smiles....


lunedì 12 marzo 2012

Disonestà


"Il tenore di vita del senatore Lusi, così come sortisce dalla sua contabilità privata (ma con denaro pubblico), ci parla certamente di un disonesto. Ma ci parla soprattutto di un malato. Di uno spenditore compulsivo, forsennato, dalle cui tasche sfondate potevano uscire 700 euro per un pranzetto in coppia dietro il Pantheon (neanche un mafioso russo ci riuscirebbe), o 70 mila euro per una vacanza alle Bahamas.
Se fossi il suo avvocato chiederei l´infermità mentale (e non è solo una battuta). Se fossi un suo collega di partito, mi domanderei come diavolo sia possibile che una persona del genere abbia potuto, per anni, avere una responsabilità delicata come quella di tesoriere, mansione che gli si attaglia come quella di vigile del fuoco a Nerone; e come mai nessuno si sia accorto di quello che stava accadendo. Da semplice cittadino, mi domando se la politica italiana è ancora in grado di selezionare con qualche criterio il proprio personale; oppure se, malata anche lei, ha perduto la facoltà di difendersi. Storie come quella di Lusi fanno pensare che la vera antipolitica sia dentro il sistema dei partiti: una di quelle terribili malattie autoimmuni che distruggono da dentro".

Michele Serra, L'Amaca, da La Repubblica del 11/3/2012

Canzone del giorno: Cheap Honesty (1999) - Skunk Anansie
Clicca e ascolta: Cheap....

sabato 10 marzo 2012

Sud


In tanti anni di carriera Fiorella Mannoia è riuscita a regalarci, attraverso le sue canzoni, delle piacevoli e limpide emozioni.
Sud è il titolo del suo ultimo album.
In un’intervista rilasciata a Il Venerdì di Repubblica, ci tiene a sottolineare che “tutti i Sud hanno un destino comune. Gente che ci passa accanto e non ci giriamo nemmeno a guardarla. Il nostro Sud è stato saccheggiato, non era certo così disgraziato come ce lo raccontano. Dopo tutta la musica che ho ascoltato, credo che l’Occidente abbia dato ciò che doveva, adesso le novità vanno cercate altrove”.
Le canzoni dell’album evocano un particolare viaggio musicale che accompagna l’ascoltatore verso nuovi orizzonti (come accade nel brano “Quando l’angelo vola”, dedicato a Thomas Sankara, ex presidente del Burkina Faso, assassinato nel 1987), suggestioni emotive (“Se il diluvio scende” e “Portami via”) e terre infinite (“Torno al sud”, ossia “Vuelvo al sur” di Astor Piazzolla, tradotto e adattato nella nostra lingua).
Sonorità acustiche, arrangiamenti essenziali, canti latini, ritmi africani.
Per la prima volta anche autrice di alcune canzoni dell’album (“In Viaggio” e “Se solo mi guardassi”), Fiorella Mannoia riesce a trasmettere il suo amore per il Sud del mondo con dei brani dal sapore etnico che generano un’intensa e armonica atmosfera.

Canzone del giorno: Se solo mi guardassi (2012) - Fiorella Mannoia
Clicca e ascolta: Se solo....

mercoledì 7 marzo 2012

Poveri ma belli

Monti ha tenuto a precisare che, in questi  ultimi mesi, si è riusciti ad evitare il rischio di contagio e ora siamo tutti «meno vicini al baratro».
Naturalmente continua a non essere per niente semplice riuscire a vivere il presente senza dover fare i conti con il processo di crisi in atto.
Consumi che crollano, imprese che chiudono, lavoratori in cassa integrazione, disoccupazione giovanile…
Qualche settimana fa un’inchiesta del Sole 24 Ore ha valutato quali settori, nonostante il periodo nero, riescono ad affermarsi e quali professioni hanno spazio di sviluppo.
La recessione non colpisce proprio tutti.
Fra le “isole felici” spicca il settore dei giochi e delle scommesse: raccolta record con un incremento complessivo di quasi il 30 per cento rispetto al 2010. S’intensificano le vendite di beni di consumo attraverso i canali dei Discount così come sono aumentati gli incassi nei negozi che si occupano di piccole riparazioni sartoriali.
Volumi in crescita anche  nel commercio elettronico e in una serie di attività che hanno a che fare con la cura della persona come, ad esempio, i saloni per parrucchieri e gli istituti di bellezza.
Capigliatura alla moda. Acconciature briose. Trattamenti modellanti. Manicure. Pedicure. Massaggi di ogni genere.  
Poveri ma belli!

Canzone del giorno: Beauty Queen (1973) - Roxy Music
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martedì 6 marzo 2012

Futuro

Giuliano, da Google.it



















Canzone del giorno: Maybe Tomorrow (2003) - Stereophonics
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domenica 4 marzo 2012

Post Scriptum Film

Posti in piedi in Paradiso
Regia: Carlo Verdone
Interpreti: Carlo Verdone, Pierfrancesco Favino, Marco Giallini, Micaela Ramazzotti
Durata: 119'
Uscita: 2 marzo 2012

La casa sopra i portici di Carlo Verdone è un libro nel quale l’attore-regista racconta, fra ricordi infantili e adolescenziali, parte della sua vita trascorsa nell’appartamento romano dei suoi genitori.
Un testo dedicato alla casa che, circa un anno fa, ha dovuto riconsegnare ai legittimi proprietari. “Lentamente accarezzavo con lo sguardo le porte delle stanze. Dietro ogni porta c’era una storia, una vita. A sinistra lo studio di mio padre, a destra la cucina che dava su un bel cortile dove si stendevano i panni e un’altra porta che la collegava a una dispensa che portava alla stanza da letto della cameriera”.
Il libro è stato pubblicato dalla Bompiani il 28 febbraio scorso, due giorni prima dell’uscita nelle sale di Posti in piedi in Paradiso, un film in cui Verdone racconta, in un flusso di vicende tragi-comiche, la storia di tre uomini divorziati che, per motivi di difficoltà economica, si ritrovano a condividere l’affitto della stessa casa.
L’appartamento fatiscente occupato dai tre sventurati individui, stretti nella morsa dei propri matrimoni falliti (e degli alimenti da pagare!), rappresenta un’autentica contrapposizione alla casa paterna di Verdone.
Da un lato la tenerezza, la malinconia e il focolare domestico proprio di una famiglia tranquilla, pilastro culturale e pedagogico, dall’altro una casa-rifugio di tre diseredati della crisi economica contemporanea (ben interpretati da Carlo Verone, Pierfrancesco Favino e Marco Giallini), costretti a un’impossibile convivenza in un appartamento che diviene simbolo di solitudine, rimpianti e farseschi dispiaceri.
Posti in piedi in Paradiso riesce a tratteggiare molte scene con umorismo e una buona dose di amarezza tipica della commedia all’italiana, pur non mancando, in alcune parti del film, dei cambi di direzione (soprattutto nella parte finale) che accompagnano forzatamente la sceneggiatura.
Adulti delusi e confusi che, però, riescono a coinvolgere lo spettatore tra risate paradossali e situazioni ben concepite in un gioco ritmico pregevole, compreso il sensuale balletto della versatile Micaela Ramazzotti sulle note di Ghost Song di Jim Morrison.

Canzone del giorno: Ghost Song (1978) - The Doors
Clicca e ascolta: Ghost....

sabato 3 marzo 2012

Centellinare

Canzone del giorno: Glass of Water (2008) - Coldplay
Clicca e ascolta: Glass....

La sorte dei centesimi, di quelle minuscole monetine dal colore improbabile, è stata segnata sin dall’inizio dell’introduzione dell’euro.
Il concetto del valore del centesimo, soprattutto nella mente di noi italiani, ha preso un’altra strada sin da quando, tra le mani o le tasche, s’intrufolavano gli spiccioli da 1, da 2 e da 5.
Il centesimo c’è, ma non esiste!
Gli ultimi dati Istat sui consumi rilevano come gli acquisti di beni alimentari siano scesi ancor di più anche nel mese di dicembre.
Qualche giorno fa mia moglie, all’interno di un mini-market, non trovando fra gli scaffali una singola bottiglia di acqua frizzante, ha chiesto al proprietario se poteva prenderne una estraendola dalla classica confezione sigillata da sei.
La risposta del commerciante racchiude l’essenza dell’attuale periodo: «Certamente, Signora! Di questi tempi sono disponibile a vendere l’acqua anche in singoli bicchieri».
“Centellinare i centesimi”, come scrive Mario Deaglio su La Stampa: Il modello tradizionale del consumismo sembra tramontato: il consumatore «bamboccione», stregato dalla pubblicità, ha perso il suo sorriso un po’ assente, si è fatto, duro, attento, determinato a vender cara la propria pelle, ossia a centellinare i centesimi, invece di spendere allegramente gli euro. Forse si sta realizzando ora in Italia un mutamento di comportamenti consumistici parallelo a quello che si è verificato negli Stati Uniti a partire da 4-5 anni fa”.

giovedì 1 marzo 2012

Playlist Febbraio 2012


1.       Pink Floyd, Lost for Words –  (The Division Bell – 1994)  - Perso tra le parole
2.       Our Lady Paece,Time Bomb - (Burn Burn – 2009) – Esplosioni
3.       Hooverphonic, Sunday Afternoon - (The Night Before – 2010) – Tutto il calcio…
4.      Ivano Fossati, Parole che si dicono – (Musica Moderna - 2008) – Importanti
5.      The Black Keys, Lonely Boy – (El Camino - 2011) – El Camino
6.      Beck, Cold Brains – (Mutations - 1998) – Gelo
7.      Guns’n Roses, Don’t Cry – (Use Your illusion - 1991) – World Press Photo 2011
8.      Michael Bublé, Can’t Help Falling In  Love – (Come Fly With Me - 2004) – Luci vellutati
9.      Otis Redding, Pain In My Heart – (Pain In My Heart - 1964) – Eternit
10.  Lizz Wright, Salt – (Salt - 2003) – Sale
11.  Negrita, Ho imparato a sognare – (XXX - 1997) – Ho imparato...
12.  Sting, If I Ever Lose My Faith in You – (Ten Summoner’s Tales - 1993) – Fiducia
13.  Frank Sinatra, Fly Me to the Moon – (It Might as Well Be Swing - 1964) – Hugo Cabret
14.  Regina Spektor, 2,99 Cent Blues – (11:11 - 2001) – Dieci Centesimi
15.  AC/DC, What Do You Do for Money Honey? – (Back in Black - 1980) – Rimborsi
16.  The Zutons, Confusion – (Who Killed… The Zutons? - 2004) – Valore


      Il primo giorno di ogni mese  è riservato alla pubblicazione della Playlist (riferita al mese precedente) e normalmente non viene  segnalata nessuna canzone da accompagnare al post. Nella giornata della scomparsa di Lucio Dalla è giusto ricordarlo attraverso una delle centinaia di canzoni che ha scritto e cantato.
      "Questo è un momento tristissimo e non mi sento di parlare con nessuno”, fa sapere Francesco De Gregori, compagno di tante collaborazioni e concerti vissuti con il cantautore bolognese.
      Dall’album Angoli nel Cielo abbiamo scelto il brano Puoi sentirmi?

"Di che cosa è fatto un cuore 

E di che colore è?  

Cosa c'entra con l'amore? 


Cos'ha che fare lui con me?"...


Canzone del giorno: Puoi Sentirmi? (2009) - Lucio Dalla
Clicca e ascolta: Puoi....