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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

venerdì 30 marzo 2012

Penna e calamaio

Le nuove generazioni non usano più la penna e anche buona parte di noi adulti l'utilizziamo sempre più a fatica.
Gli esperti parlano di “ragazzi-stampatello” che, ormai, si sono sbarazzati della scrittura in corsivo prediligendo la scrittura via computer o via telefonino.
Scrittura contemporanea significa digitazione su una tastiera.
E la scrittura manuale?
Ci troviamo di fronte ad un’emergenza culturale?
Si dovrebbe nelle scuole (comprese gli istituti superiori) riesumare l’uso del dettato?
La preoccupazione è che la perdita del corsivo sia alla base di molti disturbi dell’apprendimento che rendono difficile il percorso scolastico.
Una ricerca evidenzia che molti ragazzi dopo aver scritto in corsivo non riescono a rileggere le proprie parole.
E se avessero ragione coloro che sostengono che la scrittura a mano ci arricchisce, ci rende uno differente dall’altro e che abbandonarla significhi perdere l’identità della lingua?


Canzone del giorno: Pen and Notebook (2001) - Camera Obscura
Clicca e ascolta: Pen....