nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

sabato 29 marzo 2014

A qualcuno piace caldo

Tony Curtis, Jack Lemmon e Marilyn Monroe
 in una scena del film

- Joe: Vuol dire che suona quella musica moderna, il jazz?
- Zucchero: Già, il jazz caldo.
- Joe: Ah beh, a qualcuno piace caldo... Personalmente io preferisco il classico.

TONY CURTIS - Joe / Josephine 
MARILYN MONROE - Zucchero

dal film A qualcuno piace caldo (“Some Like It Hot”) di Billy Wilder, uscito nelle sale americane il 29 marzo del 1959.



Canzone del giorno:  Some Like It Hot (2014) - The Cooltrane Quartet
Clicca e ascolta: Some....

giovedì 27 marzo 2014

Countdown

Possiamo soltanto dire che poco meno di due anni fa, pur non essendo degli scienziati, l'avevamo intuito e scritto: «Alle attuali condizioni si può dichiarare, senza ombra di smentita, che i dinosauri si sono estinti per molto meno (qualunque sia stata la causa) e in una situazione ambientale sicuramente meno drammatica!». (Post del 23 luglio 2012 dal titolo "Estinzione")
Vittorio Sabadin su La Stampa del 20 marzo scorso, riporta i dati di uno studio degli scienziati della Nasa, secondo il quale la nostra cara società occidentale è destinata a crollare, come già in passato accaduto a Roma antica e agli altri grandi imperi. Il motivo dell'imminente collasso è l'attuale squilibrio nella distribuzione delle ricchezze.
Sembra la scoperta dell'acqua calda ma così dichiarano gli esperti americani. Scrive Sabadin: "Tutte le grandi civiltà del passato credevano di durare in eterno e hanno invece subito prima o poi un collasso che le ha distrutte. Gli studiosi della materia cominciano a pensare che il susseguirsi delle civiltà sia ciclico e abbia caratteristiche comuni che si ripetono nella storia: al massimo fulgore, segue inevitabilmente un declino che non viene subito compreso ed è affrontato quando è ormai troppo tardi, spesso con mezzi sbagliati. Uno studio finanziato dal Goddard Space Flight Center della Nasa è ora arrivato alla conclusione che anche la nostra civiltà industriale presenta sintomi di degrado molto gravi ed è prossima a una fine che, senza interventi adeguati, arriverà molto presto, nel giro di qualche decade".
Decade più o decade meno, lo studio certifica che la relazione della "situazione attuale del pianeta con quelle dell’impero romano, della civiltà maya, dei regni della Mesopotamia, delle dinastie Han in Cina, dei Maurya e dei Gupta in India. Per secoli, i loro sovrani hanno creduto di poter dominare il mondo che conoscevano, ma poi è accaduto qualcosa del quale non si sono accorti o che hanno sottovalutato, un lento cambiamento degli equilibri che sembrava ininfluente o sopportabile, e che invece ha portato al disastro. I fattori comuni tra le passate civiltà e la nostra, secondo la Nasa, sono in tutto cinque e bisogna prestare molta attenzione alle loro dinamiche. Sono la popolazione, il clima, l’acqua, l’agricoltura e l’energia. Fino a che stanno in equilibrio, la civiltà prospera. Quando l’equilibrio si spezza senza essere rapidamente ripristinato, comincia il decadimento. Il collasso avviene se si verificano due condizioni sociali precise, purtroppo già fortemente presenti nella nostra civiltà: l’impoverimento delle risorse disponibili e la stratificazione della società tra un gruppo formato dalle élite e un altro dalla massa di gente comune. 
Lo studio finanziato dalla Nasa è sicuramente interessante seppur non molto ottimista sul nostro futuro. Lo sviluppo tecnologico riuscirà a salvarci dalla preannunciata carenza di risorse energetiche, di acqua e di cibo per tutti?

Ne riparliamo fra qualche decade e non dite che non ve l’avevamo preannunciato!


Canzone del giorno:  The Final Countdown (1986) - Europe
Clicca e ascolta: The Final....

lunedì 24 marzo 2014

A Day In Nashville

Pochi mesi fa Robben Ford ha prenotato per un'intera giornata una sala del Sound Kitchen Studios di Nashville (uno dei più importanti studi di registrazione del Tennessee) e ha inciso, insieme alla sua band, nove brani in una session dal vivo tutta d'un fiato.
Virtuosismi a colpi di blues racchiusi in un disco che non poteva che titolarsi A Day A Nashville.
Tecnica e gusto di particolare impatto sonoro.

Le chitarre vintage che Robben Ford sguaina per le sue performance, riescono a deliziare gli appassionati di rock-blues.
Le dita riescono a sprigionare salutare energia, grazie all'ausilio di una Fender Telecaster dai toni caldi oppure attraverso l'uso di una Gibson Sg. dei primi anni '60.
Un’accorta personalità musicale che si riflette in tutti i brani eseguiti.
Grande vigorosità e ispirazione in un disco che offre tracce tradizionali blues (Midnight Comes Too Soon,  Poor Kelly Blues)  ma anche brani un po' meno vigorosi ma di sicuro effetto emozionale (Different People, Ain’t  Drinkin’ Beer  No More) .
Una piacevole combinazione a ritmo di blues.

Canzone del giorno:  Poor Kelly Blues (2014) - Robben Ford
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sabato 22 marzo 2014

In ricordo

Corteo con oltre 100 mila partecipanti per le strade di Latina in occasione della XIX^
edizione della “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, organizzata dall’associazione Libera (www.libera.it), fondata e diretta da Don Ciotti.

“E sento che non posso finire senza dire una parola ai grandi assenti, oggi, ai protagonisti assenti: agli uomini e alle donne mafiosi. Per favore, cambiate vita, convertitevi, fermatevi, smettete di fare il male! E noi preghiamo per voi. Convertitevi, lo chiedo in ginocchio; è per il vostro bene. Questa vita che vivete adesso, non vi darà piacere, non vi darà gioia, non vi darà felicità.
Il potere, il denaro che voi avete adesso da tanti affari sporchi, da tanti crimini mafiosi, è denaro insanguinato, è potere insanguinato, e non potrete portarlo nell’altra vita. Convertitevi, ancora c’è tempo, per non finire all’inferno. E’ quello che vi aspetta se continuate su questa strada. Voi avete avuto un papà e una mamma: pensate a loro. Piangete un po’ e convertitevi”.
Dall’appello di Papa Francesco durante l’incontro con i familiari delle vittime delle mafie

“La ferocia dei padrini non conosce pietà e fa strage di innocenti. Che si tratti di uomini affiliati secondo i rituali intrisi di religiosità delle cosche pugliesi, calabresi o siciliane; che abbiano il marchio di Cosa nostra, della ’ndrangheta o della Sacra Corona. La vulgata popolare secondo la quale la mafia non uccide donne e bambini
è una menzogna. La lista delle vittime è sterminata. L’ultimo agguato è di lunedì scorso, a Taranto, dove un bambino di tre anni è stato abbattuto con decine di colpi in un’auto insieme alla madre e al suo compagno. Il bersaglio era l’uomo, che è stato crivellato mentre teneva il piccolo in braccio. Nella vettura colpita dalle raffiche c’erano altri due bimbi, di sei e sette anni, rimasti illesi per puro caso. Un raid che porta la firma della criminalità organizzata, che ancora una volta non si fa scrupoli per raggiungere i suoi obiettivi”.
da un articolo di Lirio Abbate su L’Espresso

Canzone del giorno:  Fuori controllo (2011) - Negrita
Clicca e ascolta: Fuori....

venerdì 21 marzo 2014

Tacere


Su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere.

Ludwig Wittgenstein (1989 - 1951)






Canzone del giorno:  Shut Up (2013) - R.Kelly
Clicca e ascolta: Shut....

martedì 18 marzo 2014

Annessione

La Crimea diventa russa.
Mikhail Gorbaciov utilizza (addirittura!) il termine “ricongiungimento” per difendere l’annessione da parte di Mosca. L’ex presidente dell’Urss e premio Nobel per la pace parla di “correzione di un errore storico”, riferendosi al lontano 1954, quando l’allora segretario del partito comunista sovietico Nikita Krushov “regalò” la penisola all’Ucraina.
Gorbaciov sottolinea che «il referendum si è concluso con successo e corrisponde alle aspirazioni degli abitanti della Crimea. Se prima la Crimea fu unita all’Ucraina secondo le leggi sovietiche, senza chiedere al popolo, adesso invece è stato il popolo a decidere di correggere quell’errore, quindi bisogna plaudire anziché dichiarare le sanzioni».
Si sostiene, in pratica, il  concetto sul diritto di autodeterminazione dei russi di Crimea, anche se non si riesce a capire dove stia la minaccia ucraina, tenuto conto che, al contrario degli albanesi del Kosovo, non risulta che gli abitanti della Crimea siano stati sottoposti a violenze o discriminazioni.
Mosca ha deciso, ancora una volta, di fare a modo suo senza confrontarsi con l’Unione Europea, con l’Onu o con la Nato. Putin si permette di organizzare e sostenere un referendum secessionista sul territorio di un altro Stato.
In un’intervista Andrew Bacevich, docente all’Università di Boston ed esperto di storia militare, dichiara che:  «solo una guerra può fermare l’annessione russa della Crimea. Putin lo sa, e sa che né gli Usa né la Ue sono pronti a combattere per la Crimea. Gli interessi di Mosca nell’assicurarsi il controllo della regione superano quelli dell’Occidente nell’imporre la “legge internazionale” (…). Le sanzioni economiche sono necessarie e opportune. Resta da vedere fin dove la Ue si spingerà. È probabile che alla fine la punizione sarà più simbolica che sostanziale. Magari le sanzioni all’inizio saranno aspre, poi s’addolciranno o verranno aggirate».

Canzone del giorno: Conquest (2007) - The White Stripes 
Clicca e ascolta: Conquest....

domenica 16 marzo 2014

Debolezza

La debolezza ha senz’altro a che fare con la condizione umana.
A volte la vera natura della forza sta nella debolezza e nelle contraddizioni dell’uomo.
Le situazioni difficili, le paure, i momenti di inquietudine possono divenire occasione di fortezza dello spirito umano?
«Quando sono debole, è allora che sono forte», è l’affermazione di San Paolo nella seconda Lettera ai Corinzi.
Un paradosso o la sintesi della dinamica esistenziale nella quale è difficile rafforzarsi se non si è coscienti della propria vulnerabilità?
È sempre importante tenere conto della forza della debolezza.


Canzone del giorno: Io non ho paura (2012) - Bungaro
Clicca e ascolta: Io non ho....

giovedì 13 marzo 2014

Post Scriptum Film

12 Anni Schiavo
REGIA: Steve McQueen
INTERPRETI: Chiwetel Ejiofor, Michael Fassbinder, Paul Giamatti, Paul Dano, Lupita Nyong'o, Brad Pitt, Taram Killem
SCENEGGIATURA: Steve McQueen, John Ridley
DURATA: 134'
USCITA:
I canti degli schiavi neri nelle piantagioni di cotone rappresentano la primaria forma della musica blues.
In 12 Anni Schiavo, il film di Steve McQueen fresco di oscar, i canti di lavoro sono una drammatica e frustante colonna sonora. 
Il tema del film è ben delineato dal libro autobiografico di Solomon Northup, violinista di colore nato libero nello Stato di New York che, nel lontano 1841, è rapito da due farabutti cacciatoti di neri, trasportato in catene in Louisiana e venduto come schiavo.
Il regista inglese riesce, con magistrali piani di sequenza, a rappresentare tutta la crudeltà (fisica e psicologica) della schiavitù nei campi di cotone americani.
L'orrore delle carni lacerate dalle frustate si contrappone, in tutta la sua contraddizione, ai placidi paesaggi della campagna degli Stati del Sud.
Solomon in poche ore si ritrova con la vita stravolta, lontano dalla moglie e dai figli. Nessuno crede alla sua versione dei fatti e basta poco per rendersi conto che dichiarare di saper leggere e scrivere è un handicap in più nel mondo degli schiavisti.
Può soltanto, quando glielo consentono, suonare il violino e cantare in coro. In una delle scene iniziali, Solomon (insieme agli altri schiavi) è costretto a battere le mani al ritmo di una versione della canzone Run, Nigger, Run, cantata da un giovane guardiano schiavista che fa di tutto per deriderli.
Run, Nigger, Run. Corri, negro, corri.
Nel manifesto del film si vede un Solomon che corre. Per dodici lunghi anni non si arrende mai, nonostante la condizione di schiavo riservi, a lui e ai suoi compagni, una crudeltà che tenta in ogni modo di calpestarne la dignità.
Appeso con un cappio al collo, frustato a sangue, disprezzato, mortificato. Nonostante il continuo senso di umiliazione che, giorno dopo giorno, lo attanaglia sempre più, Solomon, grazie alla regia di McQueen, riesce a trasmetterci un anelito di libertà. Ogni colpo di frusta sulla sua schiena (o sulla pelle di tanti uomini e donne) rappresenta una bastonata contro l'indifferenza di tanti e un richiamo alla responsabilità di ognuno di noi di fronte alla violenza razzista.



Canzone del giorno:  Freight Train (2014) - Gary Clark Jr.
Clicca e ascolta: Freight....

martedì 11 marzo 2014

Lettura

Con la lettura ci si abitua a guardare il mondo con cento occhi, anziché con due soli, e a sentire nella propria testa cento pensieri diversi, anziché uno solo. Si diventa consapevoli di se stessi e degli altri. Gli uomini senza la lettura non conoscono che una piccolissima parte delle cose che potrebbero conoscere.
La lettura può dare cento, mille vite diverse ed una sapienza ed un dominio sulle cose del mondo che appartengono solo agli dei.


Sebastiano Vassalli, Un infinito numero (Einaudi 2001)


Canzone del giorno: White Blank Page (2009) - Mumford and Sons 
Clicca e ascolta: White....

sabato 8 marzo 2014

I poeti

I poeti lavorano di notte

I poeti lavorano di notte
quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.

I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere Iddio.

Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.

Alda Merini, da Destinati a morire (ed.Lalli - 1980)

Canzone del giorno: La moglie del poeta (2010) - Max Gazzè 
Clicca e ascolta: La moglie....

venerdì 7 marzo 2014

Gatti

Vauro, da vauro.globalist.it




















Canzone del giorno:  Three Cool Cats (2005) - Ry Cooder
Clicca e ascolta: Three....

martedì 4 marzo 2014

Ragionamenti

Ė più forte di me. Quando penso alle ultime sarabande del Movimento 5 Stelle, mi ritorna in mente una striscia satirica di Sergio Staino, pubblicata da il Venerdì di Repubblica poco meno di un anno fa. 
In quel periodo la creatura di Beppe Grillo, forte del successo elettorale, era ben salda nelle sue posizioni di rottura del sistema partitocratico, così come inteso fino a quel momento.
Il tarlo del dissenso, oggi, rischia di soffocare il gruppo parlamentare penta-stellato e i vari dissensi iniziano a far scricchiolare l'impalcatura del movimento.
Non è che dalle parti degli altri gruppi parlamentari (destra, sinistra o centro che sia) ci si trovi in floride condizioni, ma il Movimento 5 Stelle fra espulsioni, incomprensioni e fuoriuscite varie, rischia di farsi coinvolgere da un effetto domino che può minarne le fondamenta.
Che cosa accadrà nei prossimi mesi è presto per dirlo resta, però, quel "peccato originale" ben delineato dalla matita satirica di Staino nell'aprile del 2013.
La parlamentare grillina, frutto della fantasia del disegnatore, invita noi tutti a seguire il suo ragionamento e dice: "se appoggiamo un governo e questo poi opera male... La gente non ci voterebbe più. Se, invece, operasse bene, facesse buone riforme... La gente sarebbe più tranquilla e assai meno incazzata... E non ci voterebbe più lo stesso". Chiaro il ragionamento. Due più due fa quattro e la morale finale è ben spiegata:
"Ha ragione il nostro guru: meglio che restiate nella merda".


Canzone del giorno:  The Reason (2010) - Westlife
Clicca e ascolta: The Reason....

domenica 2 marzo 2014

Labirinto

“Il sistema italiano non può reggere il passo del mondo globalizzato, appesantito com’è da una storica debolezza del potere esecutivo, mentre quello legislativo annaspa tra regolamenti elefantiasi e leggi elettorali che favoriscono la frammentazione dei partiti, rendendo difficili scelte incisive e decisioni veloci. 
È inevitabile che si proceda a strappi, con il motore ingolfato da innumerevoli veti e riti, consociativismi e invadenze burocratiche, prigionieri di un labirinto in cui ci si smarrisce”.

Dario Fertilio, Fuori i secondi! - 2013 (Ed.Bibliotheca Albatros)


Canzone del giorno: The Maze (2006) - Taylor Hicks
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sabato 1 marzo 2014

Playlist Febbraio 2014

1.      Melissa Etheridge, Similar Features – (Melissa Etheridge  – 1998) – Superlativo
2.      Don McLean, Empty Chairs  – (American Pie  – 1971) – Mastrapasqua
3.      Daniele Silvestri, Tutta colpa di Freud (Il Giardino di Psiche) – (2014) – Tutta colpa di Freud
4.      Iggy Pop, I Won’t Crap Out – (Brick By Brick  – 1990) – Crap
5.      Janis Joplin, Trust Me – (Pearl  – 1971) – Sfiducia
6.      10 Years, The Recipe  – (The Autumn Effect  – 2005) – Ricette proibite
7.      Stadio, E mi alzo sui pedali  – (Parole nel vento  – 2007) – Pedali
8.      Eric Clapton, Better Make It Through Today  – (There’s One in Every Crowd  – 1971) – Precipitevolissimevolmente
9.      Ludovico Einaudi & I Virtuosi Italiani, Experience – (In a Time Lapse  – 2013) – Esperienza
10.  Sophie Milman, Make Someone Happy  – (Make Someone Happy  – 2007) – Felicità
11.  Tamia, Almost – (Between Friends  – 2006) – Quasi
12.  Horse Feathers, Blood on the Snow – (Words Are Dead  – 2006) – Neve insanguinata
13.  Lady Gaga, Applause – (Artpop  – 2013) – Applauso