nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

mercoledì 31 maggio 2017

Viabilità

Caro Aldo, 
la bella Sicilia è al centro dell’attenzione di tutto il mondo. La nostra splendida terra ha superato la prova, ha ospitato i Sette Grandi. Dimostriamo anche dopo che i siciliani, se vogliono, sanno rimboccarsi le maniche e non si fermano solo a un’operazione di facciata, nascondendo sotto il tappeto i problemi che ci attanagliano. Sarebbe un errore gravissimo. E noi non vogliamo più essere presi in giro, siamo stanchi di parole vuote, corruzione, intrallazzi, sceneggiate. 
Raffaele Pisani, Catania

Caro Raffaele, 
Il successo organizzativo di Taormina e le immagini meravigliose trasmesse in tutto il mondo possono inorgoglirci, ma non ci devono trarre in inganno. La situazione in Sicilia è per certi versi drammatica. In questi giorni tutto ha funzionato bene. Ma ero sull’isola anche la scorsa settimana. Per andare da Palermo a Lercara Friddi, dove mi aspettavano i ragazzi del liceo scientifico, ho impiegato tre ore per fare 58 chilometri: molti dei quali a corsia unica, con semafori e code bibliche; e in nessuno dei tanti cantieri ho visto un operaio al lavoro. La strada migliora un po’ da Lercara ad Agrigento, ma resta scomoda. Certo la meraviglia della Valle dei Templi ristora l’anima. Il direttore non è straniero, è agrigentino, sta lavorando molto bene sia alla manutenzione dei templi e alle mostre sia alla tutela del territorio dall’abusivismo, financo alla cura degli ulivi che danno un ottimo olio. I visitatori sono in costante aumento. Ma per arrivare da Palermo — e pure da Catania — sono costretti a un’odissea per la quale, da italiano che ama la Sicilia, provo una vergogna non inferiore all’orgoglio. 

Aldo Cazzullo, Lo dico al Corriere (Corriere della Sera - 28/5/2017)

Canzone del giorno: Road Block (1972) - Janis Joplin
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domenica 28 maggio 2017

Conchiglie

Osserva un bambino che raccoglie conchiglie sulla spiaggia: è più felice dell’uomo più ricco del mondo. Qual è il suo segreto? Quel segreto è anche il mio. Il bambino vive nel momento presente, si gode il sole, l’aria salmastra della spiaggia, la meravigliosa distesa di sabbia. È qui e ora. Non pensa al passato, non pensa al futuro. E qualsiasi cosa fa, la fa con totalità, intensamente; ne è così assorbito da scordare ogni altra cosa.

Osho Rajneesh (1931 - 1990)

Canzone del giorno: Children  (1971) - America
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giovedì 25 maggio 2017

Infamia

Solo durante una guerra l’ordine naturale di una società è sovvertito e sono i padri che seppelliscono i figli, ma i padri sanno che questa è la regola cruda della guerra, perché alla guerra ci vanno i giovani.  Non che questo lenisca il loro dolore e ripari l’assurdo, ma è la conseguenza della distruzione che l’uomo impone all’altro uomo, da Caino in poi.  Eppure in questa guerra frammentata che l’Isis sta imponendo al mondo, ieri siamo andati oltre. I padri non seppelliranno i figli andati alla guerra, ma i bambini e gli adolescenti, che alla guerra non ci vanno e che qualsiasi codice militare rispetta. Qui invece accade proprio il contrario: il semplice assistere a un concerto rende bambini e adolescenti impuri e degni di morte, trasformando un’arena musicale in un vero e proprio mattatoio. Il Bataclan aveva già portato l’immaginario della crudeltà oltre le nostre aspettative, colpendo ragazzi e giovani adulti, considerati impuri per la loro libertà da coetanei. Ma alla Manchester Arena si è sceso un altro gradino, perché l’infamia è gettata sui più deboli: gli impuri sono bambini, che non sanno neanche cosa sia l’Isis, e adolescenti che, se lo sanno, non pensano che li riguardi. I loro genitori, se sono sopravvissuti, dovranno seppellirli: il loro futuro è spazzato via, la loro vita è spezzata, senza alcuna ragione plausibile e questo renderà la perdita ancora più dolorosa, perché dove il dolore non riconosce una logica, ammesso che una ne esista, la sofferenza si fa più cupa e mette radici difficili da estirpare. (...) È una guerra a tutti gli effetti quella che subiamo, la cui logica, frutto di una ideologia simile ad altre che la storia ci ha mostrato, è: nessuno è innocente se non è dei nostri, neanche un bambino che esce contento da una festa, dopo aver ballato e cantato. Anzi proprio per questo anche lui è in guerra, senza saperlo. La sua libertà, la sua gioia, il suo essere al mondo, come promessa, come futuro, lo rende degno di morire. Un attacco così radicale alla dignità umana è «la» minaccia del futuro, e i fatti di ieri ne sono un simbolo oscuro, oltre ogni dire.

Alessandro D'Avenia, La Stampa (24/5/2017)

Canzone del giorno: See the Light (2009) - Green Day
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martedì 23 maggio 2017

Venticinque anni fa

"Sono passati venticinque anni dalla strage di Capaci e, tra poche settimane, ricorreranno da quella di Via D'Amelio. Venticinque anni sono tanti. Un'intera generazione di giovani e di ragazzi italiani è nata, e cresciuta, dopo quei crimini efferati. Il nostro Paese, il mondo, le condizioni di vita sono profondamente cambiati da quel 1992. I mutamenti politici, sociali, di vita quotidiana, prodotti dalla rivoluzione tecnologica e dalle applicazioni del progresso scientifico, sono così incalzanti da rendere, rapidamente, obsoleti avvenimenti e condizioni del passato. Nell'arco di un decennio, guardando indietro, si ha l'impressione di trovarsi in un'altra epoca. Falcone - che prevedeva che, prima o poi, avrebbero tentato di ucciderlo - ebbe a dire com'è noto: 'Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali, e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini'. Un richiamo per tutti, soprattutto per chi assume responsabilità istituzionali. Mi rivolgo particolarmente a voi, ragazzi. Oggi, e per il futuro, le idee, la tensione morale di Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo, di Paolo Borsellino, camminano anche sulle vostre gambe: sulle vostre idee, sui vostri comportamenti. Vi auguro di esserne, come oggi, sempre consapevoli!".

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (Aula bunker di Palermo - Cerimonia per il 25/esimo anniversario della strage di Capaci)


Canzone del giorno: Lo sai da qui (2015) - Negramaro
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domenica 21 maggio 2017

Valori

La sentenza della Corte di Cassazione che obbliga lo straniero che vive in Italia a conformarsi ai nostri valori (e implicitamente a quelli occidentali) è aberrante, inquietante, pericolosa e oserei dire paranoica. Lo straniero che vive in Italia ha il solo obbligo, come tutti, di rispettare le leggi dello Stato italiano. Punto. Il sikh che girava con un coltello kirpan, sacro nella sua cultura, doveva essere condannato perché in Italia è vietato andare in giro armati. Se si accettasse il principio enunciato dalla Corte di Cassazione un italiano che vive in un paese islamico dovrebbe, in conformità alla cultura di quel paese, farsi musulmano. (…) Stiamo di fatto calpestando proprio quei valori, democrazia in testa, cui diciamo di appartenere e ai quali vorremmo costringere qualsiasi ‘altro da noi’. Alla povera gente che migra nel nostro Paese e negli altri stati europei, a causa molto spesso delle nostre prevaricazioni economiche e armate che abbiamo fatto nei loro, vorremmo togliere, alla fine, anche l’anima. Spostando il discorso mi piacerebbe sapere quali sono i nostri valori. A parte quello di una democrazia che in realtà non è tale, perché non appartiene ai cittadini ma è nel pieno possesso di oligarchie, nazionali e internazionali, non vedo in Occidente un altro valore che non sia l’adorazione del Dio Quattrino e la supina subordinazione alle leggi del mercato.
Siamo molto gelosi della nostra identità, più che altro a parole perché un’identità non l’abbiamo più, ma non tolleriamo quella altrui.

Massimo Fini (Il Fatto Quotidiano - 18/5/2017)

Canzone del giorno: Nel nome di chi (2009) - Paola Turci
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venerdì 19 maggio 2017

Eredità

Non è solo per la genialità che le donne erediteranno la terra. O forse è per la loro particolare forma di genialità: la più adatta ai tempi. Le donne erediteranno la terra perché sono le più attrezzate a prevenire i grandi rischi e a cogliere le grandi opportunità che abbiamo di fronte.
Perché sanno preservare; e la terra deve essere preservata. Le donne non guardano soltanto all'oggi ma al domani, hanno a cuore il futuro, i figli, i nipoti e il mondo che li attende. Evitano lo spreco, sono più disponibili a battersi per l'ambiente e le energie pulite; perché hanno compreso che la terra non è immortale, e tocca a non prendercene cura.

            Aldo Cazzullo, Le donne erediteranno la terra (2016 - Ed.Mondadori)

Canzone del giorno: Beautiful  (1971) - Carole King
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lunedì 15 maggio 2017

Post Scriptum Film

Famiglia all'improvviso - 
Istruzioni non incluse

REGIA: Hugo Gélin
INTERPRETI: Omar Sy, Clémence Poésy, Gloria Colston, Ashley Walters, Antoine Bertrand
SCENEGGIATURA: Hugo Gélin, Mathieu Ouillon
MUSICHE: Roben Simonsen
DURATA: 118'
USCITA: 
Il giovane Samuel svolge una vita dissoluta fra alcool e spensierate feste notturne in Costa azzurra.
Gli imprevisti possono, però, giocare brutti scherzi anche al più irresponsabile degli individui e proiettarlo verso una nuova stagione fino a diventare, addirittura, un padre esemplare.
È ciò che accade al protagonista di “Famiglia all’improvviso”, secondo lungometraggio del regista francese Huogo Gélin.  Il neo-padre, interpretato dal simpatico ed estroverso Omar Sy, si ritrova fra le braccia, di punto in bianco, la piccola Gloria. La madre comunica a Samuel che la bimba è il frutto di una loro notte fra le (casuali) lenzuola un anno prima.
Ciò che non dice al malcapitato (padre a sua insaputa) è che lei non si sente in grado di affrontare l'impegno materno e, decidendo di trasferirsi a Londra, scappa senza lasciare tracce.
Nel tentativo di "restituire" la neonata alla ragazza, Samuel prende un volo per la capitale britannica e, da quel momento, non riuscendo più a contattare la fuggiasca, ha inizio la vera storia familiare fra padre e figlia in un contesto nuovo e con delle responsabilità che, via via che procede negli anni la storia, si rivelano sempre più impegnative soprattutto perché l'uomo ha deciso di non raccontare alla ragazzina l'abbandono materno.
Remake di un film messicano campione d'incassi in America Latina nel 2013, la nuova sceneggiatura dal tocco francese ha il merito di tenere viva l'attenzione delle spettatore, costruendo un rapporto padre/figlia empatico e zuccheroso quanto basta. 
Dopo otto anni, il ritorno invasivo della madre nella loro vita determinerà delle vicende che portano ad interrogarci su tante situazioni oggi divenute determinanti e che hanno a che fare con le complessità genitoriali della nostra epoca. Il regista pur non addentrandosi tanto su tali questioni evidenzia, con convinzione, che bimbi e bimbe sono figli di chi li cresce con amore e protezione. Un film tenero che alterna, senza eccessi, sorrisi e lacrime.

Canzone del giorno: Family Table  (2017) - Zac Brown Band
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venerdì 12 maggio 2017

Navi


Navi (1983)


E' un delitto avere fantasia,
sognare un po'… andare via?
Io non direi amica mia.

Però, però, però, però tu dirai di no...
 
Che posso fare, tu che puoi fare
se navighiamo in senso inverso in mezzo al mare
tu sei libeccio ed io maestrale
son sempre venti sì, ma non è uguale
e nessun porto mai ci vedrà tornare.


                                        Ivan Graziani (1945-1997)


Canzone del giorno: Navi  (1983) - Ivan Graziani
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mercoledì 10 maggio 2017

Macron

La vittoria di Emmanuel Macron dimostra che i populismi si possono battere. Il voto di domenica certifica l’esistenza di una maggioranza silenziosa di cittadini che vede ancora nel processo di integrazione europea la possibile soluzione alle esigenze di benessere, sicurezza e democrazia, anche se ne riconosce i limiti manifesti, ne contesta gli errori e gli egoismi, ne auspica una rapida riforma nel nome dell’efficacia.  Il giovane presidente francese ha conquistato l’Eliseo parlando di quello che gli elettori volevano sentire, del lavoro che non è più sicuro, della sicurezza che manca, delle diseguaglianze che crescono. In questo, ha fissato un precedente per i leader dell’Unione, necessario ma non sufficiente. Perché il difficile match con sovranisti e dintorni non è certo concluso. Il 33 per cento dei consensi raccolti da Marine Le Pen dimostra che gli arrabbiati sono tanti: al di là delle scelte ideologiche, il loro voto esprime la furia per le risposte insufficienti che le loro paure hanno ricevuto dai governi nazionali e dall’Ue. (...)
La fase tempestosa impone di investire insieme, essere solidali insieme, difendersi insieme, archiviando i giochini fra le capitali e sposando gli interessi nazionali con quelli della collettività, dicendo la verità senza tronfi ottimismi, pensando ai tanti e non ai pochi. Deve cominciare la stagione europea della concretezza, ispirandosi anche al successo di Macron. Altrimenti, tempo pochi anni, non potremmo fare altro che scrivere la storia della fine di un’Unione spazzata via dalla giusta vendetta dei cittadini delusi. 
                                                                       Marco Zatterin, La Stampa (9/5/2017)

Canzone del giorno: More Than A Feeling  (1976) - Boston
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lunedì 8 maggio 2017

Notte

Anche ieri, niente di strano. Si potrà sparare dalle 21,30 a circa le 6, d’estate, e dalle 17 in poi, d’inverno. Se per “di notte” s’intende il buio. Se per “di notte” intendono che si può sparare anche quando è tardi, ma fa chiaro, non si capisce perché penalizzare mezzogiorno, che si vede anche meglio. Dovrebbe seguire circolare. Utile sarebbe stato precisare che se buio dev’essere, buio sia. Si accende la luce artificiale? Non si deve? Personalmente, meglio alla cieca. Si dice pure: sparare alla cieca. Che si cacano più sotto. Un sordo che non sente il ladro potrà far fuoco dall’imbrunire all’alba, spero. Anzi, dovrà. Ai diversamente abili, diritto al mitra. Ai gay, due mitra. Transgender, decidano un po’ loro. Alle donne sole in frazione isolata, bombe a mano fornite dalla Regione. Se ci sono i fondi. Bah, se la vedrà il magistrato. Il magistrato? Ma va? Una scritta è comparsa sui muri di Roma: “In vino veritas, in vodka figuriamoci”.

Andrea Marcenaro, Andrea’s Version - Il Foglio (5/5/2017)

Canzone del giorno: Hey Tonight  (1970) - Creedence Clearwater Revival
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sabato 6 maggio 2017

Spari notturni

Nuova legge sulla legittima difesa.
La Camera dei Deputati approva con il sì di chi appoggia il governo. 
In caso di aggressione fra le mura domestiche, qualora il delinquente fosse ucciso dal residente, quest’ultimo non finisce sotto inchiesta nel caso in cui la combutta sia avvenuta di “notte”. Se l’uccisione o il ferimento dell’aggressore avviene, invece, di “giorno”, ha inizio l’inchiesta giudiziaria sul cittadino “giustiziere”, soprattutto perché sarà necessario capire (così, a quanto pare, dice la novizia legge) se questi era davvero in un «grave stato di turbamento psichico» (mattutino, si potrebbe aggiungere!).
La discriminante oraria ha scatenato la baraonda.
L’opposizione (di destra, di sinistra, di altre direzioni a noi sconosciute!) dichiara che si tratta di una bruttissima e ridicola legge. A Montecitorio c’è chi sbraita e chi sventola cartelli.
A destra (“…ma che cos’è la destra?”) la nuova legge è troppo garantista, non difende i cittadini ma sta dalla parte dei ladri violenti. A sinistra (“…ma che cos’è la sinistra?”) la decisione parlamentare è un arretramento sul piano della civiltà giuridica, un peggioramento della legge esistente.
A seguire il coro di critiche su cosa bisogna intendere, esattamente, con il termine «notte». In una simile situazione non si parla più di sicurezza, di pericolosità delle armi sul comodino e di politiche di sviluppo ma di giustizieri della notte, norme scritte male, trovate elettorali e pasticci vari.
Polemiche e confusione (non soltanto al chiaro di luna).

Canzone del giorno: One More Night  (2012) - Maroon 5
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mercoledì 3 maggio 2017

Riconferma

La partecipazione è stata superiore alle previsioni, sebbene inferiore di quasi il 30% rispetto al 2013. Non era scontato, col «ponte» del 1° Maggio; e questo è un buon segno non solo per il Pd ma per la democrazia italiana. Matteo Renzi torna segretario del partito, con percentuali quasi schiaccianti e una scenografia trionfale che mette tra parentesi le ultime sconfitte... (...) Il problema, ora, è come il leader dei Dem userà la nuova investitura; come riempirà «la pagina bianca» che vede davanti a sé. I suoi esegeti assicurano che è cambiato, più inclusivo; che i primi gesti non vanno letti come conati di rivincita; che Renzi, dopo avere voluto e vinto il blitz congressuale, ne prepari un altro sulla legge elettorale, con il calcolo recondito di forzare magari la mano e arrivare alle urne in autunno. La legittimazione ricevuta dal Pd gli restituisce un forte potere contrattuale. (...)
Il primo fronte da presidiare è una sinistra cambiata in profondità. Renzi sa di dover recuperare credibilità tra le centinaia di migliaia di persone che si sono allontanate dal Pd. L’obiettivo è di arginare le spinte centrifughe residue e i tentativi di creare un’«altra sinistra», alternativa alla sua. Ma soprattutto, deve convincere un’Italia che negli ultimi mesi lo aveva bocciato quasi senza appello: convincerla non tanto e non solo di essere cambiato, ma di avere capito gli errori commessi e di non volerli ripetere. Altrimenti, butterebbe un’occasione che potrebbe essere l’ultima.

                                                 Massimo Franco, Corriere della Sera (30/4/2017)


Canzone del giorno: On The Rebound  (1980) - Russ Ballard
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martedì 2 maggio 2017

Alitalia

Massimo Bucchi, La Repubblica



















Canzone del giorno: Kite (2000) - U2
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lunedì 1 maggio 2017

Playlist Aprile 2017

1.      Enzo Avitabile ft. Caparezza, Amm’a Amm’a – (Lotto infinito – 2016) –  Albanesi
2.      John Mayall, Television Eye – (Back to the Roots – 1971) –  Homo Videns
3.      Metallica, ManUNkind – (Hardwired… To Self-Destruct – 2016) –  Gas nervino
4.      Pat Benatar, Hell Is For Children – (Crimes of Passion – 1980) –  Ammazzati
5.      Brunori Sas, La verità – (A casa tutto bene – 2017) –  A casa tutto bene
6.      Bryan Ferry, Sensation – (Boys and Girls – 1985) –  Danzare
7.      Genesis, The Lamp Lies Down On Broadway(The Lamb… – 1974) –  Agnellini
8.      Ludovico Einaudi, Dietro l’incanto – (Onde – 1996) –  Incanto
9.      Robbie Williams, Let Love Be Your Energy – (Sing When You’re Winning – 2001) –  Energia
10.  Ramones, Rock’ N’ Roll High Scholl – (End of the Century – 1980) –  La Scuola
11.  John Denver, Two Different Directions – (Different Directions – 1991) –  Sperimentare
12.  Gwen Stefani, Misery – (This Is What the Truth Feels Like – 2001) –  Miseria della poesia
13.  Ringo Starr, Instant Amnesia – (This Ringo Rama – 2003) –  Dimenticanza