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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

martedì 23 maggio 2017

Venticinque anni fa

"Sono passati venticinque anni dalla strage di Capaci e, tra poche settimane, ricorreranno da quella di Via D'Amelio. Venticinque anni sono tanti. Un'intera generazione di giovani e di ragazzi italiani è nata, e cresciuta, dopo quei crimini efferati. Il nostro Paese, il mondo, le condizioni di vita sono profondamente cambiati da quel 1992. I mutamenti politici, sociali, di vita quotidiana, prodotti dalla rivoluzione tecnologica e dalle applicazioni del progresso scientifico, sono così incalzanti da rendere, rapidamente, obsoleti avvenimenti e condizioni del passato. Nell'arco di un decennio, guardando indietro, si ha l'impressione di trovarsi in un'altra epoca. Falcone - che prevedeva che, prima o poi, avrebbero tentato di ucciderlo - ebbe a dire com'è noto: 'Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali, e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini'. Un richiamo per tutti, soprattutto per chi assume responsabilità istituzionali. Mi rivolgo particolarmente a voi, ragazzi. Oggi, e per il futuro, le idee, la tensione morale di Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo, di Paolo Borsellino, camminano anche sulle vostre gambe: sulle vostre idee, sui vostri comportamenti. Vi auguro di esserne, come oggi, sempre consapevoli!".

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (Aula bunker di Palermo - Cerimonia per il 25/esimo anniversario della strage di Capaci)


Canzone del giorno: Lo sai da qui (2015) - Negramaro
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