nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

mercoledì 30 marzo 2016

Regole condivise


In un editoriale sul Corriere della Sera, Ernesto Galli della Loggia parla del problema delle regole condivise. Le varie comunità islamiche residenti in Italia devono adeguarsi ai valori del nostro testo costituzionale: “Prima di pensare a fare la guerra contro la minaccia islamista fuori dai propri confini i Paesi europei farebbero bene a garantirsi innanzi tutto la sicurezza delle proprie retrovie. La sicurezza di non essere colpiti alle spalle da persone nate o cresciute sul proprio territorio. Che cosa vuol dire? A me pare che oggi, e in questo particolarissimo tipo di scontro, la sicurezza del territorio significhi due cose: innanzi tutto essere ragionevolmente sicuri della lealtà costituzionale delle comunità musulmane residenti qui in Italia — in genere in Europa. Al tempo stesso essere ragionevolmente sicuri della loro disponibilità all’integrazione (dove è evidente il legame sostanziale tra i due aspetti)”.
La religione ha senz’altro a che fare con le attuali problematiche terroristiche e, quindi, è necessario non ancorarsi su vecchie ipocrisie: “se ci sono aspetti della religione islamica o del costume da essa influenzati che sono in contrasto con i valori della nostra Costituzione, tali aspetti devono essere inevitabilmente abbandonati o cambiati. Pena, in caso contrario, l’essere combattuti anche con la durezza della legge”.(…) , oggi nelle comunità islamiche di
più o meno recente immigrazione che si trovano in Italia (e in Europa) vigono sicuramente consuetudini di vita e rapporti sociali che i fedeli considerano ispirate a precetti religiosi (che forse le stesse autorità religiose considerano tali) ma che sono evidentemente contrari ai valori della Costituzione della Repubblica (oltre che in un buon numero di casi a delle leggi vere e proprie). Le più importanti di queste consuetudini mi sembrano quelle legate al ruolo delle donne: molto spesso tenute segregate in casa, impedite nella libertà di uscire e di muoversi a loro piacere, impossibilitate quindi ad apprendere l’italiano, oggetto di molteplici angherie. Ancora più oppressiva, come si sa, è in molti casi la condizione delle giovani, alle quali troppo spesso s’impedisce di proseguire gli studi, di frequentare i coetanei e viene imposto un rimpatrio forzato preludio a matrimoni combinati contro la loro volontà, quando non addirittura alla pratica delle mutilazioni genitali”.
Si continua su più fronti a parlare di integrazione basata sul rispetto delle regole condivise ma poi non si riesce a trovare valide soluzioni. I confronti e i dibattiti da soli non riescono a partorire efficaci espedienti. Le autorità pubbliche non propongono degli interventi legislativi in tal senso che, fra l’altro, potrebbero avere un forte impatto di natura socio-culturale: “Una cosa va fatta capire comunque con la necessaria chiarezza e senza falsi pudori pseudodemocratici a chi arriva nel nostro Paese dalle terre dell’Islam: in Italia non si può essere musulmani nel modo come lo si è in Iraq, in Senegal, o in Eritrea. Lo si può essere solo in modo diverso: pena, per l’appunto, saggiare la durezza della legge.
I messaggi di cui sto dicendo servono infine a un altro scopo ancora, forse ancora più importante. Servono a evitare che di fronte alla grande migrazione in corso e a quella ancor più grande che si annuncia, di fronte al terrorismo islamista, di fronte all’arrivo di popolazioni così diverse avvertite come totalmente e minacciosamente estranee rispetto alla storia, alla cultura e alle tradizioni europee, le masse autoctone del continente si sentano totalmente indifese e abbandonate dalle classi dirigenti democratiche attuali. E reagiscano trovandosene altre, violente e intolleranti, ma decise in qualche modo a prendere le loro parti, ad assumerne il punto di vista”.

Canzone del giorno:  Rules (2001) - Shakira
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domenica 27 marzo 2016

Pace

Pablo Picasso, Colomba della Pace, 1961

















Canzone del giorno:  I Wish You Peace (1975) - Eagles
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sabato 26 marzo 2016

Bruxelles


Impotenza strategica dell'Europa, commozione per le tante vittime, paura per un nuovo attacco del jihadismo, varie problematiche da risolvere sulla disponibilità all'integrazione delle comunità musulmane.
Il dolore di Bruxelles ci sottopone ad innumerevoli riflessioni.
A tutto ciò , inoltre, si aggiungono le pecche della procura belga sotto accusa per la superficialità con la quale ha condotto l'interrogatorio di Salah Abdeslam.
Ieri Gian Micalessin, su Il Giornale, elencava i 10 principali errori delle forze di sicurezza belghe: "Una sconcertante lista di errori e di falle all’interno di un apparato di sicurezza già inadeguato a fronteggiare la minaccia terroristica. (...) ...un Belgio che grazie alle sviste delle sue polizie e alle carenze delle sue istituzioni ha permesso al supericercato Abdeslam Salah di restare latitante per quattro mesi e di organizzare la struttura responsabile, dopo la sua cattura, degli attentati di Bruxelles".
È veramente difficile comprendere se il proliferare del terrorismo in Belgio si strettamente connesso alla sua debole struttura statale (autorità di polizia frammentate,  rivalità fra fiamminghi e valloni). In ogni caso la lista di errori accumulata è davvero impressionante: segnalazioni non adeguate, kamikaze rilasciati, irruzioni fallite, perquisizioni non realizzate, mancato scambio d’informazioni. Per non parlare poi delle falle nei servizi di sicurezza: “In virtù della struttura federale del Belgio solo Bruxelles conta sei forze polizie che non comunicano tra di loro. I servizi di sicurezza non hanno personale in grado di tradurre l’arabo e non sono in grado d’infiltrare le organizzazioni terroriste. Come dimostra la latitanza di Salah rimasto nascosto per quattro mesi in un quartiere di soli 80mila abitanti”.
Inadeguatezza anche nei controlli negli aeroporti: "Un rapporto del Consiglio Europeo dello scorso 29 febbraio segnala l’inadeguatezza dei controlli di sicurezza dell’aeroporto di Bruxelles affidati a personale che trascura di controllare se tra i passeggeri provenienti da zone a rischio terrorismo vi siano dei sospetti inclusi nelle liste dell’Europol. Secondo i sindacati durante i test di sicurezza fino alla metà dei presunti ordigni non viene rilevato dagli addetti"

Canzone del giorno:  Big Mistake (1997) - Natalie Imbruglia
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mercoledì 23 marzo 2016

22 Mars


Plantu, Le Monde



Canzone del giorno:  Slow burn (2002) - David Bowie
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lunedì 21 marzo 2016

Nerissima

Un bus che si schianta in autostrada. 
È l'alba nei pressi di Tarragona, in Catalogna. 
Il pullman ospita a bordo delle ragazze che stanno svolgendo un periodo di studio in Spagna e stanno facendo ritorno a Barcellona.
Sono delle studentesse dell'Erasmus, il programma di scambio europeo tra studenti di diverse università e paesi.
Poche ore prima hanno assistito a "Las Fallas", una festa molto popolare a Valencia.
La gita organizzata dall'Università ha un tragico epilogo. 
Tredici studentesse hanno perso la vita. Sette sono italiane, due tedesche, una francese, una uzbeka, una romena, una austriaca.
Speranze e progetti infranti. La gioia di vivere che non risuona più.
Una domenica nerissima.

Canzone del giorno:  Black Gives Way To Blue (2009) - Alice in Chains
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venerdì 18 marzo 2016

Tergicristallo

"Quello di alzare il tergicristallo altrui è un gesto ambiguo e di dubbia efficacia, eppure molto diffuso in città. Vi fa ricorso il pedone che trova ostruito il passaggio, o ancora più spesso il motorinista quando un’auto occupa il parcheggio riservato ai motocicli. È la reazione di chi, sapendo di avere ragione, decide di trattenersi prima di passare dalla parte del torto. Possiamo anche interpretarlo come il messaggio di colui che ha rinunciato a farsi giustizia da solo, o meglio ancora come un avvertimento mafioso, una specie di “sappiamo dove vanno a scuola i tuoi tergicristalli” (ed è risaputo quanto a ogni automobilista sono cari, nel vero senso della parola, i suoi tergicristalli). Tutti questi significati riusciamo a decifrare in un parabrezza con le spatole sollevate.
L’uomo della foresta sapeva leggere i segni della natura, riconosceva un pericolo da un ramo spezzato o da un rumore sospetto, seguiva le tracce di una preda, anticipava i cambiamenti meteorologici; così l’uomo contemporaneo decodifica i segni della giungla metropolitana. Quando incontriamo un passante che cammina con le chiavi in mano, intuiamo al volo che un parcheggio si sta per liberare. Quando notiamo un giovane malvestito che trascina un carrellino della spesa, sappiamo che la sua intenzione è di aprire il cassonetto e rovistare tra i rifiuti. E quando vediamo spuntare per le strade i venditori di ombrello capiamo che sta per arrivare il temporale, pure se in quel momento in cielo splende il sole. È la semiotica urbana, un codice linguistico che apprendiamo, senza rendercene conto, sin dagli anni dell’infanzia".

                                     Pietro Piovani, Il Messaggero 17/3/2016

Canzone del giorno:  Codes (20015) - Ellie Goulding
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mercoledì 16 marzo 2016

ExoMars


Vauro, da Google.it
              

Canzone del giorno:  Oltre il confine (1995) - Negrita
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domenica 13 marzo 2016

Consumi

La Stampa, con un intervento di Giuseppe Bottero, riassume i dati statistici sui consumi delle famiglie italiane in questi ultimi anni, secondo quanto rinvenuto da uno studio condotto dalla Confesercenti.
La crisi ha cambiato i bilanci delle famiglie e, quindi, i consumi risultano stravolti: "dal 2007 a oggi sono state costrette a tagliare la spesa annuale, passata da 23.737 euro a 22.882. La grande sforbiciata - in media vale 855 euro - è iniziata a tavola, spiega una fotografia scattata da Confesercenti: la stretta sulla carne «pesa» 100 euro l’anno, quella sul pesce 74. Gli italiani hanno risparmiato pure in panetteria: quasi settanta euro. In compenso, hanno riempito i carrelli del supermarket di frutta e ortaggi (+16,4%). Un piccolo boom che non basta a compensare lo scontrino, più leggero di 91 euro. Il budget per alberghi e ristoranti è crollato di 304 euro, quello per trasporti e carburanti - qui, però, ci sono anche effetti legati al prezzo delle materie prime- di 1290 euro. Qualche settore è cresciuto: le spese per la cura della persona, e soprattutto quelle per servizi di assistenza sociale (+945 euro)".
La spesa non riparte e, sempre secondo gli ultimi dati, tra i prodotti no food spicca il calo di abbigliamento e calzature (-512 euro rispetto al 2007), ma anche della spesa per mobili, articoli e servizi per la casa (-475 euro) e il crollo del budget allocato per alberghi e ristoranti (-304 euro).  Un calo del 43% si registra, inoltre, nel budget riservato alle spese per l'istruzione.
I bilanci e le spese degli italiani continuano ad essere molto distanti dai livelli pre-crisi.

Canzone del giorno:  Can't Buy Me Love (1964) - Beatles
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venerdì 11 marzo 2016

Doni




Dona praesentis cape laetus horae, ac linque severa

(Accogli con gioia i doni del presente e tralascia le faccende serie)


Quinto Orazio Flacco (65 a.C. – 8 a.C.) - Carmina, libro III, VIII, 28



Canzone del giorno:  Need You Now (2010) - Lady Antebellum
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martedì 8 marzo 2016

Post Scriptum Film

Perfetti sconosciuti

REGIA: Paolo Genovese
INTERPRETI: Marco Giallini, Kasia Smutniak, Valerio Mastrandrea, Anna Foglietta, Edoardo Leo, Alba Rohrwacher, Giuseppe Battiston
SCENEGGIATURA: Filippo Bologna, Paolo Costella, Paolo Genovese, Paola Mammini, Rolando Ravello
DURATA: 97'
USCITA: 


Gruppo di "famiglie" e di "amici" in un interno. 
Per i registi nostrani, l'incontro-scontro fra coppie che si riuniscono a cena è divenuto un classico modello narrativo. Paolo Genovese, nel suo riuscitissimo "Perfetti sconosciuti", ci propone le reazioni di un gruppo di amici sconvolte da un gioco casalingo proposto dalla padrona di casa Eva (Kasia Smutniak). Fra un prosecco e un polpettone, le tre coppie e l'unico amico scapolo (un Giuseppe Battiston ancora una volta efficace interprete) si accordano per mettere sul tavolo i loro telefoni, leggere tutti i messaggi e rispondere alle telefonate in vivavoce.
È l'inizio di un gioco al massacro che coinvolgerà tutti i commensali fra tranelli e sconvolgimenti a ripetizione.
Se nella nostra società il telefonino è diventato "la scatola nera della nostra vita", trasformarlo in un megafono, patrimonio di tutti, rischia di causare incomprensioni a catena ad ogni squillo o sms. 
Interamente girato nel corso di una sera, il film è una vera e propria pièce teatrale. Il grande merito del regista è quello di raccontare, in modo esplicito e interessante, le varie reazioni dei protagonisti causando una continua atmosfera ansiosa che non distrae neanche per un minuto l'attenzione dello spettatore.
Sceneggiatura e dialoghi sono sopraffini ma se a ciò si aggiunge un cast composto da alcuni dei migliori attori cinematografici in circolazione (Marco Giallini, Alba Rohrwacher, Edoardo Leo, Anna Foglietta) il risultato non può che essere pregevole.
Il film genera nello spettatore una piacevole confusione, delle amare riflessioni e dei sorrisi agri.
Famiglie impeccabili e individui leali, visti dal di fuori. Lati oscuri che celano ipocrisie e debolezze. Nessuno si salva quando si mettono le carte in tavola. 
L'espressività disarmante di un bravo e determinato Valerio Mastrandrea, riassume il senso di smarrimento e la fragilità di tanti che trasformano la verità in bugia e viceversa.
Film azzeccato e grande feeling tra gli attori.


Canzone del giorno:  Se telefonando (1966) - Mina
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lunedì 7 marzo 2016

Contraddizioni


"Non che la tua esistenza corregga tutti quegli errori, o li annulli, no. Non giustifica niente. Quello che significa - l'ho già detto prima? Penso di sì, forse in altra forma -, o meglio quello che mi fa capire, è questo: che la vita comincia ad avere senso solo quando ti rendi conto che a volte - spesso - continuamente - due idee del tutto contraddittorie possono essere egualmente vere".
                       Jonathan Coe, La pioggia prima che cada (2007)


Canzone del giorno:  Contradictions (1990) - Sam Brown
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sabato 5 marzo 2016

Libia

Dei quattro dipendenti italiani dell’impresa Bonatti, rapiti in Libia nel luglio del 2015, due sono riusciti a salvarsi, gli altri due sono stati uccisi.
Angosciosi giorni di attesa per le famiglie coinvolte.  La massima tragedia ha coinvolto i parenti di Fausto Piano e Salvatore Failla. Gli altri due tecnici rapiti, Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, sono vivi e liberi.
Dubbi sul quadro globale e l’Italia potrebbe muoversi con un suo contingente militare  per intervenire in  Libia. Ieri sul Sole 24 Ore, Roberto Bongiorni ha descritto la situazione del territorio Libico nel quale attualmente  sono presenti due governi e una galassia di tribù da disarmare: “Duecentomila combattenti, divisi in 230 milizie; 140 tribù, sparse su quello che per estensione è il quarto paese dell’Africa; due governi rivali, che si contendono il potere e non di rado si fanno la guerra. Una produzione petrolifera crollata a un quinto rispetto ai livelli precedenti la rivoluzione. Sono sufficienti pochi numeri per comprendere quanto la missione internazionale per stabilizzare la Libia appaia complessa e problematica ancor prima di venire alla luce”.
È necessario riuscire a fare ordine fra le diverse milizie: “Il loro disarmo – la priorità di tutti i governi che si sono succeduti dopo la morte di Gheddafi – non è mai avvenuto. La Libia è divenuta così un Paese sommerso di armi, dove sono le milizie a controllare buona parte del territorio. Le più importanti sono sostanzialmente cinque”. (…) “Negli ultimi mesi, se non settimane il numero dei jihadisti leali all’Isis sarebbe quasi raddoppiato passando da 3.500 a 6mila uomini. La roccaforte dei jihadisti è ora Sirte. Approfittando del vuoto di potere, i jihadisti sono riusciti a controllare almeno 150 km della costa libica oltre ad insediarsi in alcune città della costa occidentale”.
L’eventuale missione italiana in Libia si presenta davvero come un problema complesso e dai risvolti drammaticamente incommensurabili proprio perché, come sottolinea il giornalista, ci troviamo di fronte a un paese “precipitato nel caos, dove le diverse anime parlano lingue diverse, sposano ideologie diverse ed hanno obiettivi diversi. Ma due cose in comune. Hanno tutte molte armi. E vogliono conservare, se non accrescere, la loro fetta di potere”.

Canzone del giorno:  The Fuse (1976) - Jackson Brown
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mercoledì 2 marzo 2016

Cervello

"Sono state trovate in un fossile di 500 milioni di anni fa le più antiche tracce di un cervello: i resti appartengono a un antenato di insetti e ragni e sono stati scoperti in Cina e studiati da Javier Ortega-Hernández, ricercatore dell’università britannica di Cambridge. La scoperta, descritta sulla rivista dell’Accademia delle Scienze deglli Stati Uniti «Pnas», potrà aiutare a ricostruire la complessa storia dell’evoluzione del sistema nervoso centrale. Questo antichissimo cervello appartiene a un Chengjiangocaris kunmingensis, un animale che visse durante la cosiddetta «esplosione» del Cambriano. È stato un periodo di rapido sviluppo, in cui comparvero moltissime nuove specie: è da queste che si svilupparono poi molte delle famiglie di animali esistenti tutt’oggi. Il Chengjiangocaris assomigliava molto a un crostaceo e fu probabilmente uno degli antenati dei moderni artropodi. Se in passato erano già stati rinvenuti fossili con alcune tracce di cervello, è la prima volta che vengono alla luce anche le strutture nervose periferiche: si è così osservato un cordone nervoso che attraversava tutto il corpo, simile al midollo spinale dei vertebrati. Il cordone presentava una serie di «nodi», dai cui partivano le terminazioni nervose per il controllo degli arti".

La Stampa, mercoledì 2 marzo 2016

Canzone del giorno:  Brian Shake (1983) - AC/DC
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martedì 1 marzo 2016

Playlist Febbraio 2016

1.      Alice in Chains, Breath On A Window – (Devil Put Dinosaurs Here – 2013) – Finestra
2.      Francesco De Gregori, Finestre rotte – (Per brevità chiamato artista – 2008) – Finestre
3.      Genesis, Ripples – (A Trick of the Tail – 1976) – Onde
4.      Vasco Rossi, Vita spericolata – (Va bene, va bene così – 1984) – San Remo
5.      Abba, S.O.S. – (Abba – 1975) – Riportati
6.      Colin Scot, Confusion – (Colin Scot – 1971) – Erdogan
7.      Xavier Rudd, Messages – (Food In The Belly  – 2006) – La corrispondenza
8.      Cliff Richard, Keep Me Warm – (Sronger  – 1989) – Scaldino
9.      Deep Purple, Clearly Quite Absurd – (Rapture of the Deep – 2005) – Canarie
10.  Passenger, A Thousand Matches – (Whispers II – 2015) – Bustine
11.  Mick Jagger, Gun – (Goddess in the Doorway  – 2001) – Pistole
12.  Enrico Nigiotti, Qualcosa da decidere – (Qualcosa da decidere – 2015) – Cuochi
13.  Marvin Gaye, Joy – (Midnight Love – 1982) – Joy