nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

martedì 31 luglio 2012

Creatività


E con la fantasia come la mettiamo?
Se da un lato per sbrogliare la matassa si è reso necessario l’intervento degli esperti (tecnici?), non si può negare che senza un po’ di poderosa creatività, di “rivoluzionaria” innovazione, è difficile (se non impossibile!) trovare l’idea originale per rendere meno doloroso l’attuale (complesso, complessissimo!) periodo storico.
La pigrizia del nostro cervello, sostenuta da un immancabile conservatorismo, rende arduo svincolarsi da una stretta che ci paralizza.
Soltanto uno sforzo di creatività potrebbe consentire un’inversione di tendenza.
Gli studiosi ci ricordano che la capacità critica dell’uomo è in continuo peggioramento e si trova ridotta ai minimi termini. La creatività è a rischio estinzione e un recente libro di Alf Rehn, docente finlandese,  ci spiega perché è importante salvaguardarla.
In Dangerous Ideas, Idee pericolose – Come trasformare il pensiero provocatorio nella risorsa più preziosa (Franco Angeli Ed.), l’autore afferma che il pensiero libero è provocatorio e pericoloso. Secondo le neuroscienze, infatti, essere innovativi non è piacevole ma sgradevole: « il cervello è pigro e può diventare il peggior censore delle idee creative. È un organo che ama gli schemi e le ripetizioni, e odia e scoraggia la novità. Fintanto che lo nutriamo di idee che può facilmente incasellare nei suoi schemi, ci gratifica con dosi di dopamina che ci fanno stare bene. Quando invece pensiamo a cose provocatorie e innovative, il rubinetto della dopamina si chiude e aumenta la produzione di ormoni dello stress: il cervello vuole farci capire che, quando siamo creativi, non è contento di noi. E ci fa soffrire».
È necessario imparare a “spegnere il cervello”: «Il modo migliore per diventare più creativi è riflettere soprattutto sulle cose che tendiamo a disapprovare. La prossima volta che bolli un'idea come sgradevole, fermati e domandati: cosa stai cercando di proteggere? Cosa vuoi evitare di imparare? Avvertire disgusto per un'idea è il primo segnale che abbiamo raggiunto i limiti imposti dal nostro cervello. Oltre quella palizzata c'è la creatività».



Canzone del giorno: Fantasia (1998) - Edoardo Bennato
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sabato 28 luglio 2012

Giochi olimpici


A ciascuno la sua Olimpiade.
La XXX edizione si è aperta e le telecamere di tutto il mondo puntano su Londra, la città che ospita i Giochi.
Bandiere issate, atleti concentrati, capi di Stato in bella mostra e fiaccola olimpica che arde.
E poi c’è chi, sarcasticamente, si schiera dalla parte del partito anti-olimpiadi.
Marcello Veneziani sul Giornale di ieri si chiede: « A che titolo, soprattutto noi euro­pei, usiamo un marchio greco, anzi un brand, come le Olimpiadi mentre lascia­mo che la Grecia crepi di debiti? Con che faccia mettiamo in gara le nazioni, i loro inni, i loro medaglieri e le loro bandiere dopo che le abbiamo rubato ogni bricio­lo di sovranità e dignità? E con che stoma­co traffichiamo in oro per premiare i cam­pioni, se la riserva aurea non conta più nulla e gli olimpionici dovrebbero esse­re premiati con titoli di borsa? A che pro gli arbitri di gara se ci sono le agenzie di rating a giudicare il mondo? E Monti che va a fare se era contro le Olim­piadi in Italia ed è un antisportivo accla­rato? È come mandare a rappresentarci uno esonerato dalla ginnastica».
Per poi concludere ironicamente il suo scritto attestando come: « In compenso la Grecia ha già vinto in partenza la gara di salto triplo nel vuoto. Argento per la Spagna e bronzo per l’Ita­lia».
Buone Olimpiadi a tutti.

Canzone del giorno: Olympic (2010) - Paul Gilbert
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venerdì 27 luglio 2012

Scelte


"Ci sono sempre due scelte nella vita: accettare le condizioni in cui viviamo o assumersi la responsabilità di cambiarle".

Denis Waitley, scrittore americano


Canzone del giorno: Seasons Change (2006) - Corinne Bailey Rea
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mercoledì 25 luglio 2012

I giorni del giudizio


I giorni del giudizio è l’editoriale di Alberto Bisin su La Repubblica di ieri.
Il titolo apocalittico richiama quanto accaduto all’inizio di questa settimana. Un lunedì nero e drammatico, vissuto dall’Europa sotto scacco di minacce e di attacchi speculativi.
Spagna e Italia risultano più sensibili al "bombardamento" nemico e l’incipit dello scritto dell’economista è catastrofico come non mai: «Ci sono giorni che segnano un passo verso la fine del mondo, verso il giorno del giudizio universale in cui i mercati ci chiederanno contro di tutti i nostri peccati. Ieri è parso uno di questi giorni: i rendimenti sui titoli italiani e spagnoli sono cresciuti a livelli di record e le borse sono crollate».
Gli interrogativi irrisolti sono tanti e Bisin si concentra su alcuni punti, oggi più che mai determinanti per le sorti del nostro paese: «Se è ormai chiaro che la politica di rigore di Monti (ma si potrebbe dire lo stesso della politica di Rajoy in Spagna) non sta avendo il successo sperato, qual è la ragione dell’insuccesso? È che troppo rigore sta uccidendo l’economia, affossando la domanda aggregata; oppure è che il rigore imposto dal governo al Paese è ancora insufficiente? La risposta, secondo me, è che entrambe le affermazioni sono vere, perché c’è rigore e rigore».
E ancora: « Possiamo garantire ai mercati, ai tedeschi e ai finlandesi, e a noi stessi, che il futuro sarà diverso? Che dopo l’emergenza avremo una struttura istituzionale in grado di controllare la spesa e il debito? Purtroppo, è chiaro a tutti che queste sono domande retoriche; nulla di sostanziale sta cambiando nella struttura istituzionale del Paese.
Allora è chiaro in che senso il rigore imposto dal governo Monti al Paese non è sufficiente. È come se il governo avesse chiesto al Paese di trattenere il fiato per un po’, per fingere una pancia piatta: non può durare e non inganna nessuno. Incidere sulle istituzioni fondamentali del Paese è ovviamente un compito arduo che richiede tempo». 


Canzone del giorno: Judgement Day (2008) - Dokken
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lunedì 23 luglio 2012

Estinzione


Piani di austerity, disoccupazione dilagante, timori per l’ordine pubblico, finanza disonesta, sacrifici, parassiti della spesa pubblica, euro nella merda, pressione fiscale, recessione, evasori fiscali, borse che sprofondano, imprese a rischio insolvenza, spread sempre più su, famiglie allo stremo, titoli tossici, l’eurozona aggrovigliata su se stessa, banche in bilico, mercati al collasso, solidarietà europea non pervenuta, nessuna soluzione duratura all’orizzonte, credit crunch, economia globale in bilico, effetto domino, sfinimento senza precedenti e, poi, debiti, debiti, debiti…
Alle attuali condizioni si può dichiarare, senza ombra di smentita, che i dinosauri si sono estinti  per molto meno (qualunque sia stata la causa) e in una situazione ambientale sicuramente meno drammatica!


Canzone del giorno: Dinosaurs (2008) - The Stills
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sabato 21 luglio 2012

Siccità

La scorsa sera, durante una cena a casa di amici, uno dei commensali  suggerisce la lettura di un editoriale pubblicato sul quotidiano Avvenire e firmato da Alessandro D’Avenia.
Il giovane scrittore descrive le contraddizioni della sua Sicilia e del momento di siccità umana e spirituale che la paralizza. Una terra in attesa di una pioggia liberante e purificatrice: "a differenza di altre isole in cui tutto è coerente proprio per la condizione di esilio nel mare, in Sicilia tutto è mutevole e contraddittorio, come si trattasse di un arcipelago di isole e di identità. Chiunque la visiti e cerchi di definirne il genio fallisce. Forse per questo Goethe una volta approdato a Palermo scrisse che la Sicilia è la chiave per capire l’Italia. Nel bene e nel male, aggiungo io.(...)
Una Sicilia che ha risorse straordinarie (c’è più Grecia in Sicilia che in tutta la Grecia e so che anche questo ha un doppio senso, come tutto in Sicilia), ma soprattutto ragazzi assetati d’un riscatto personale e regionale. Bellezze e occhi spesso spenti dal disfattismo per una classe politica che meglio di ogni altra rappresenta la folle agonia del nostro Paese: interessi di parte, clientelismi asfissianti, contiguità malavitose, scarsa professionalità. Ho visto negli occhi di quei ragazzi, assetati, il desiderio di quella pioggia liberatoria e la paura che quella pioggia sia solo un miraggio, e che non resti quindi che andar via, a dare il meglio di sé altrove.
Ma la Sicilia è anche quella di Siciliani convinti che ad amarla, nonostante tutto, la si cambia, anche a costo della vita. Così lo diceva Paolo Borsellino, che proprio oggi vent’anni fa quel prezzo estremo pagò: «Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare» e al nome della città si può sostituire quello dell’isola.


Canzone del giorno: Nella pioggia (2000) - Vinicio Capossela
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venerdì 20 luglio 2012

Book

Oramai quando si parla di mercato editoriale, tutto finisce per concentrarsi su quella che continua a essere l’esponenziale affermazione della tecnologia digitale in questo campo.
Il “Mondo E-Book” ingloba una miriade di trasformazioni e di strategie nel settore della lettura.
L’evoluzione tecnologica del libro e del gusto dei lettori assume, in tal senso, un fascino del tutto particolare e in continua evoluzione.
Oggi ogni autore, giornalista o scrittore in generale, dopo avere scritto il suo testo attraverso l’uso del computer, invia il suo elaborato all’editore attraverso la posta elettronica.
La lavorazione del testo avviene in formato digitale e il file finale è trasferito in tipografia dove, per ultimo, è impaginato elettronicamente.
Ancora oggi, nella maggior parte dei casi, la fine di questo processo coincide con la trasformazione dell’elaborato in carta per la lettura.
Ma l’evoluzione dei dispositivi di lettura che continua ad affermarsi permette anche di avvicinarsi a un testo anche attraverso i nuovi schemi ad altissima definizione come accade, sempre, più spesso, con l’utilizzo dell’I-Pad.
E’ in corso la reale esplosione nel mercato del libro elettronico?
La rivoluzione è in atto e più aumenta l’esperienza di lettura in tal senso e più ci si avvia verso uno scenario che permetterà l’affermazione dell’e-book.
Ha ragione chi sostiene che per la lettura sequenziale un lettore di e-book non è per niente uno stravolgimento delle abitudini di chi ama leggere o informarsi?
Staremo a vedere cosa veramente accadrà.


Canzone del giorno:
 
Do You Read Me (1976) - Rory Gallagher
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martedì 17 luglio 2012

Sprechi


"Siamo iper-informati sulle micro-stupidaggini e non abbiamo tempo di leggere un buon libro. Il racconto dei risvegli mattutini dei miei amici di facebook mi perseguitano per tutta la giornata… che spreco di energie! L’iperconnessione: un enorme perdita di tempo, tutti ridotti a battutisti, tutti capocomici, ormai misuriamo il  nostro valore sul numero di followers su twitter.
Invoco la qualità contro la quantità".
                                                                                                        Camilla Baresani, scrittrice

Canzone del giorno: Quality Street (1991) - Van Morrison
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domenica 15 luglio 2012

Piccolo sogno

Altan, da L'Espresso




















Canzone del giorno: Dream a Little Dream of Me (1950) - Frankie Laine
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sabato 14 luglio 2012

Forbici

Tutti scontenti.
In tanti sul piede di guerra.
Le misure governative per la revisione della spesa pubblica (continuano a chiamarla spendign review per darsi un tono o per disorientare il comune cittadino?) delude i più e (probabilmente) non potrebbe essere diversamente in un paese come il nostro gravato da sempre da massicci corporativismi e da una continua resistenza ad ogni sorta di cambiamento.
Per molti (sindacati in testa) più che qualificare la spesa pubblica, il governo tecnico ha soltanto continuato a tagliare linearmente a destra e a manca senza un valido criterio.
I sacrifici alla fine, dicono, cadranno sulle classi più deboli.
Protestano i farmacisti, le Regioni, gli ospedali, gli avvocati, il mondo della scuola.
Giovanni Belardelli sul Corriere della Sera del 10 luglio ci ricorda di non dimenticare, però, che "la crescita della spesa pubblica non è stata prodotta soltanto dalla costruzione del nostro sistema di welfare, ma anche dall’accoglimento di molte (troppe) richieste che venivano dal Paese.
È in questo modo, anche in questo modo, che la politica è riuscita ad assicurarsi un accettabile grado di consenso in una situazione caratterizzata per anni da fenomeni di forte conflittualità sociale e da una grave minaccia terroristica. Per molto tempo la società italiana è stata inondata da un fiume di denaro pubblico, che ha contribuito a produrre benessere così come l’acqua che irriga i campi fa crescere rigogliosamente ciò che vi è piantato. Il problema naturalmente stava nel fatto che il denaro che stavamo spendendo non lo avevamo.
Si afferma spesso che quella spesa è comunque servita a realizzare una «maggiore giustizia distributiva» (Guido Forges Davanzati, micromega-online). Ma non si vede, ad esempio, quale idea di giustizia distributiva potesse esservi in un aumento dei pubblici dipendenti che (lo ricordava sul Corriere di sabato Guido Melis) ha costantemente privilegiato il Sud. Si trattava di una forma di improprio sostegno al reddito di una parte del Paese; in concreto, peraltro, il sostegno andava a chi aveva la fortuna, o forse i contatti giusti, per farsi assumere.
Ma l’epoca della spesa facile e dello Stato «generoso» non ha solo prodotto il debito pubblico che conosciamo; ha anche alimentato inclinazioni e atteggiamenti difficili da modificare. A cominciare dall’indifferenza di fronte allo spreco in tutte le sue accezioni". 

Canzone del giorno: Save Your Scissors (2005) - City and Colour
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martedì 10 luglio 2012

Mi dispiace


Un mondo pieno di arrabbiati, d’individui irritati che non conoscono più le “vecchie” buone maniere.
E se si provasse a pronunciare un “mi dispiace” anche quando si subisce un torto?
La nostra giornata potrebbe apparire un po’ diversa se adottassimo lo stratagemma delle “scuse inverse” suggerito da Henry Alfred, opinionista del New York Times che ha pubblicato un umoristico libro, non ancora tradotto nella nostra lingua, dal titolo “Would it Kill You to Stop Doing That?” (in italiano si potrebbe tradurre in “Ti potrebbe uccidere smettere di farlo?”).
L’autore racconta che un giorno il suo fruttivendolo, mentre metteva nel sacchetto delle mele, ne fece cadere una per terra e dopo averla raccolta, senza pensarci più di tanto, decise di rimetterla dentro senza scusarsi. Il giornalista decise, allora, di scusarsi lui al suo posto: “Mi spiace, non volevo che lei facesse cadere per terra la mia mela”. Il fruttivendolo, a quel punto, arrossì e Alfred iniziò a sperimentare l’effetto di questa nuova forma di galateo moderno.
Quando qualcuno incurante butta per strada la classica pallottola di carta, verrebbe voglia di dirgliene quattro. Ma la nostra ira nei riguardi del maleducato avrebbe l’effetto sperato di non indurlo più a compiere l’incivile gesto? O sarebbe meglio raccogliere la carta da terra, rivolgersi al maleducato e dirgli (magari con un sorriso di circostanza): “Ti chiedo scusa se raccolgo la tua carta per metterla nel cestino”.
In una società nella quale non si chiede più scusa neanche dinanzi a visibili errori e scorrettezze, provare ad applicare il teorema delle “scuse inverse” è pur sempre un tentativo per non sottrarsi alle proprie e alle altrui responsabilità.
Per non dimenticare, fra l’altro, che non sempre i cosiddetti “maleducati” sono gli altri!

Canzone del giorno: Sorry or Please (2004) - Kings of Convenience
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lunedì 9 luglio 2012

Zanzare




"Niente da dire contro i medici, gente grandiosa: prima quando si aveva 
una puntura di zanzara ci si grattava, oggi ci possono prescrivere 
dodici pomate diverse e nessuna serve".
Gottfried Benn (1886 - 1956)


Canzone del giorno: Red Mosquito (1996) - Pearl Jam
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sabato 7 luglio 2012

Scienza

Il cosiddetto Bosone di Higgs è stato trovato-indiviuato-scoperto.
Uno straordinario passo in avanti nella conoscenza del nostro Universo che illumina il Sapere scientifico.
I fisici nucleari brindano alla nuova scoperta e tutti i paesi che finanziano (Italia in testa) gli studi del Cern (una sorta di Nazioni Unite della ricerca scientifica) non possono che essere orgogliosi dinanzi all’evento.
Gli scienziati ci spiegano che la scoperta della "Particella di Dio" ci consentirà di comprendere com’é fatto l’Universo attraverso la misura precisa della sua massa. L’uomo potrà conoscere ciò che è avvenuto un momento di milardiesimo di secondo dopo il fatidico Big Bang.
L’osservazione del bosone aprirà la strada a nuovi orizzonti conoscitivi e, come dicono i ricercatori, a “nuovi mondi”.
Grande entusiasmo. Ci sarà tanto altro da studiare e da scoprire.
Tenuto conto che la scoperta è avvenuta in un periodo di torrida calura estiva, ci si potrebbe spingere a formulare una richiesta agli scienziati riuniti, senza voler togliere nulla all’importanza della loro scoperta.
Cari scienziati, vi saremmo grati se, in un attimo di delirio fisico-matematico, riusciste a escogitare un accumulatore nucleare capace, in un miliardesimo di secondo, di disintegrare dalla faccia della terra tutte le zanzare e ogni altro insetto molesto che trova gradimento ad accanirsi contro buona parte del genere umano.
Sì lo sappiamo… le zanzare hanno il loro importante ruolo all’interno dell’ecosistema… eccetera eccetera, ma poiché quel burlone di Noè ha deciso, con nostro rammarico, d’imbarcare sull’arca anche una coppia di zanzare, vi preghiamo di rimediare con una vostra invenzione risolutiva!
Un grazie anticipato.


Canzone del giorno: Science and Faith (12010) - The Script
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giovedì 5 luglio 2012

Carattere


Il talento si forma nella quiete, il carattere nel fiume della vita umana.

Yukio Mishima (1925 - 1970)


Canzone del giorno: River Runs Deep (1972) - JJ Cale
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mercoledì 4 luglio 2012

Straniero


Che cosa resterà, nella nostra memoria d’italiani, del recente campionato europeo di calcio?
Il verdetto finale è amaro e veramente pesante. Probabilmente nessuna nazionale in una finale aveva subito così tanti goal e si fa presto a dimenticare che, in ogni caso, il team di Prandelli è riuscito a disputare un dignitoso torneo sicuramente al di sopra di ogni aspettativa.
Certo non dimenticheremo la deliziosa vittoria contro la squadra tedesca e la doppietta di Mario Balotelli resterà impressa nella nostra mente negli anni a venire.
Proprio domenica scorsa, a poche ore dalla sfida finale con gli spagnoli, i quotidiani del mattino titolavano “Mario, l’Italia è con te” e il riferimento non era all’altro Mario (Monti),  nonostante il premier fosse reduce da una vittoria personale in campo politico.
È buffo pensare che l’Italia da un lato penalizzi tutti i giovani che nascono sul nostro territorio da genitori stranieri e dall’altro si affida a un ragazzo che è potuto diventare cittadino italiano soltanto al compimento del suo 18esimo compleanno.
Ipocrisie nostrane di un paese che non è ancora stato in grado di dotarsi di una nuova legge sulla cittadinanza.
La signora Silvia Balotelli, la mamma italiana del giocatore che lo prese in affido quando egli aveva due anni e oggi famosa per l’abbraccio con il figlio durante la partita contro la Germania, quando il suo Mario ricevette la cittadinanza italiana parlò di “legge assurda che dovrebbe cambiare. Lui è nato e cresciuto qui ma ha dovuto vivere umiliazioni e rinunce perché considerato uno straniero”.
Gad Lerner su La Repubblica interviene sull’argomento con un interessante articolo nel quale ci invita a riflettere:  «Guardiamola e riguardiamola la foto dell’abbraccio fra Mario e Silvia Balotelli nello stadio di Varsavia. Pensiamo a quelle madri col figlio straniero, in fila per giornate intere. Possiamo sperare che almeno in onore del capocannoniere della Nazionale di calcio italiana, il nostro Parlamento approvi prima delle ferie estive la semplice normativa di civiltà vigente in quasi tutte le democrazie occidentali? Chi è nato qui o è arrivato in Italia da bambino, e ha compiuto fra noi il suo percorso scolastico, ha automaticamente diritto alla cittadinanza della patria adottiva».


Canzone del giorno: Citizen (2010) - Broken Bells
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domenica 1 luglio 2012

Playlist Giugno 2012



1.      The Isley Brothers, Take Inventory – (Get Into Something – (1970) – Suocere
2.      Oasis, Don’t Look Back in Anger – (Wtat’s the Story - Morning Glory? - 1995) – Rabbia
3.      Ayo, Flowers – (Billie - Eve - 2011) – Rinascita
4.      30 Seconds to Mars, Oblivion – (30 Seconds to Mars - 2002) – Massacri
5.      Emm Gryner, Match – (Goddess - 2009) – Esordio
6.      Randy Travis, Love Is A Gamble – (Around The Bend - 2008) – Scommettiamo
7.      Ornella Vanoni, Pagine – (Una Bellissima Ragazza - 2007) – Pagine
8.      Ed Sheeran, Lego House – (+ - 2011) – Imu
9.      Algebra, What Happened? – (Purpose - 2008) – Canestro
10.  Marillon, Alone Again In The Lap Of Luxury – (Brave - 1994) – Lusso
11.  Jack White, Missing Pieces – (Blunderbuss - 2012) – Blunderbuss
12.  Creedence Clearwater Revival, It’s Just A Thought – (Pendulum - 1970) – Pensiero obliquo
13.  Carmen Consoli, Moderato in Re minore – (L’Eccezione - 1997) – Toni moderati
14.  Peggy Lee, Fever – (All Aglow Again - 1960) – Febbre
15.  Queen, Spread Your Wings – (News of The World - 1977) – Spread