nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

mercoledì 30 gennaio 2013

Privateering


E' abbastanza semplice abbandonarsi alle mille possibilità espressive di un'artista come Mark Knopler.
Privateering, ultimo suo lavoro uscito a tre anni di distanza da Get Lucky, è un album ambizioso e corpulento.
Venti tracce inedite che raccontano delle storie valorizzate dal suono inconfondibile delle sue chitarre (Fender, Gibson ecc. ecc.). Le mani, una chitarra, pollice, indice e il gioco è fatto! E che gioco!
L'inconfondibile impronta di un'artista che, ancora una volta, grazie alla sua ispirazione, realizza un disco di pregevole fattura ed eleganza.
Malinconiche rock-songs, rime country, divagazioni irlandesi, tocco blues, accenni alle tipiche melodie "Dire Straits".
Priveteering è un album così articolato da non poter lasciare indifferenti, a partire dal primo brano (Redbud Tree) fino ad arrivare all'ultimo (After the Bean Stalk) e, nel frattempo, passando dall’intensità di Go Love o dalla magia compositiva di Radio City Serenade.
Nonostante la malinconica copertina del disco (un vecchio furgone fermo in una discarica di gomme), il sultano del rock riesce a sorprenderci piacevolmente con una lista di canzoni che, anche quando sconfina in territori di puro blues (il suo tour con Bob Dylan ha lasciato il segno!), riesce ad ammaliarci con pregevoli fraseggi ed esuberanze creative.
Canzone dopo canzone.

Canzone del giorno: Go Love (2012) - Mark Knopfler 
Clicca e ascolta: Go....

martedì 29 gennaio 2013

Jamais vu


"Esiste il contrario del déja vu. Lo chiamano jamais vu. 
È quando incontri le stesse persone o visiti gli stessi posti in continuazione, ma ogni volta è come fosse la prima. Tutti sono sconosciuti, sempre. Niente risulta mai familiare".

Chuck Palahniuk, Soffocare (Mondadori, 2002)


Canzone del giorno: Déja vu (1970) - Crosby Stills Nash & Young 
Clicca e ascolta: Déja Vu....

sabato 26 gennaio 2013

Post Scriptum Film


La Migliore Offerta
REGIA: Giuseppe Tornatore
INTERPRETI: Geoffrey RushJim SturgessDonald SutherlandSylvia Hoeks,
Philip Jackson, Liya Kebede
SCENEGGIATURA: Giuseppe Tornatore
DURATA: 124'
USCITA: 

La sintesi più efficace sull’ultimo film di Giuseppe Tornatore è del critico cinematografico Gian Luigi Rondi: «Un esperto può facilmente capire quando un' opera d'arte è stata falsificata. Per un uomo innamorato, invece, sarà sempre molto difficile conoscere le possibili verità a due facce della natura umana, fino a commettere errori».
La migliore offerta focalizza l’attenzione dello spettatore sull’incontro fra un uomo e una donna che, seppur lontani uno dall’altro, incrociano i loro destini (e la loro solitudine).
Thriller e racconto sentimentale si fondono in un’atmosfera noir ben calibrata che fa da sfondo a un’atipica storia d’amore.
Virgil Oldman è un famoso battitore d’aste (superbamente interpretato da Geoffrey Rush), maniacale nel lavoro e nelle sue abitudini. Il sessantenne antiquario preferisce la compagnia dei suoi quadri a quella di una donna, fino a quando nella sua vita, casualmente e in maniera prorompente, s’inserisce la presenza della giovane Clair.
L’aspetto più interessante del film è rappresentato dall’intreccio anomalo fra i due nel quale si rimane impigliati grazie all’abilità di Tornatore che, passo dopo passo, riesce a far diventare sempre più sottile il filo che separa la realtà dall’apparenza, il vero dal falso.
Ogni singolo elemento della sceneggiatura è ben pesato e l’ottimo cast riesce a rendere la storia avvincente con una trama che procede su più binari.
Regia avvolgente per un progetto dal respiro internazionale.
Una preziosa “offerta” cinematografica.

Canzone del giorno: An Offer (1996) - Rheostatics
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giovedì 24 gennaio 2013

Prozac


Il politologo Giovanni Sartori, sul Corriere della Sera di ieri, cita il libro “Prozac Leadership”, scritto da David Collinson, un professore universitario americano che descrive l’ottimismo come un farmaco che promuove la felicità artificiale e indebolisce la capacità critica.
È lo spunto per criticare la cultura dominante degli ultimi decenni che, nel nome dell’eccessiva “positività”, ha sfibrato la facoltà di pensare dell’uomo contemporaneo e generato il crac attuale: “la severissima recessione di gran parte dei Paesi benestanti ormai incrina questa fiducia nella fiducia”. Secondo Sartori l’economia mondiale ha illuso tutti quanti e ha anestetizzato la sensibilità al pericolo. Al riguardo cita un aforisma di Jaggi Vasudev («Se non vedi le cose negative del mondo che ti circonda vivi in un paradiso di idioti»), per poi concludere l’editoriale focalizzando l’attenzione sull’intollerabilità del livello di disoccupazione giovanile nel nostro Paese:  Da noi vige ancora la corsa per fabbricare «tutti dottori». Ma il grosso dei dottori che produciamo e che andremo a produrre saranno inutili. O anche peggio, perché abbiamo troppe università scadenti, di paternità clientelare, che andrebbero chiuse. Alle nuove generazioni occorrono istituti tecnici e scuole di specializzazione collegati alla «economia verde», al ritorno alla terra, e anche alla piccola economia delle piccole cose. Altrimenti saremo sempre più disoccupati”.

Canzone del giorno: Prozac Rock (2012) - Margot and the Nuclear So & So's 
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mercoledì 23 gennaio 2013

Aragoste


"Non solo le aragoste ma anche i tecnici soffrono. Non abbiamo fatto in tempo a sapere che i poveri crostacei patiscono quando vengono cucinati vivi che a Bergamo si è scoperto domenica scorsa che pure i tecnici sono dotati di sensibilità e si commuovono per i loro teneri nipoti. Dico di Monti che dopo aver imitato malamente il Papa dicendo che la vera famiglia è costituita da un uomo e una donna (e dunque le unioni tra una donna e un tecnico sono da considerarsi contronatura) ha imitato i politici di professione, come Bersani in lacrime da Mamma Vespa, come Napolitano che si commuove perfino sul bilancio e addirittura come Berlusconi che s'intenerisce citando i suoi sette nipoti. Anche Monti ha tirato fuori l'arma segreta della campagna elettorale, il Nipote Trascurato, accompagnandolo con l'arma più letale, il filmino di famiglia. E ha imitato goffamente Obama, con la first lady che gli aggiusta la giacca. Però Monti anche nel commuoversi è stato sobrio e ha preferito tagliare lo spreco di lacrime, limitandosi a una dichiarazione sostitutiva. Vorrei credere che ci sia un filo d'umanità anche in lui. Ma poi, quando vedo da una parte le sue promesse di sgravi e mano leggera dopo i massacri da lui compiuti al governo e dall'altra le autoacclamazioni che si spara in pubblico, capisco che Monti è una maldestra imitazione dei politici e dei demagoghi. Cosa c'è di peggio dei populisti? I finti populisti, che fino a ieri sono stati populofobi e riprenderanno ad esserlo domani, dopo il voto".
Marcello Veneziani, Il Giornale del 20/01/2013

Canzone del giorno: Rock Lobster (1979) - The B-52's
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domenica 20 gennaio 2013

Mattone


Quali sono i temi che contano in campagna elettorale?
Al di là delle accuse incrociate, delle frecciatine al vetriolo e della scelta dei candidati più o meno “candidi”, i vari contendenti cercano di attirare l’attenzione dell’elettore con variegati argomenti “civetta”.
Fra questi la tassa sul “mattone” infiamma (e infiammerà) il dibattito pre-elettorale, con trattazioni che, spesso, sono strumentali e vacue.
Di certo c’è che l’Unione Europea, di recente, ha bacchettato l’Italia riguardo all’introduzione dell’Imu.
Secondo gli analisti della comunità europea, la vecchia Ici non impattava sulla disuguaglianza fra i cittadini mentre la nuova imposta sugli immobili (voluta dal governo Monti e approvata in Parlamento da PDL, Pd e partiti di centro) è poco equa, giacché carente sotto il profilo della progressività.
L’Imu viene considerata una tassa iniqua poiché colpisce le famiglie indiscriminatamente, a prescindere della reale capacità contributiva.
Staremo a vedere cosa accadrà con il prossimo governo. Per il momento c’è da scommettere che il dibattito sull’Imu continuerà a dominare la campagna elettorale.

Canzone del giorno: Le cose che contano (1996) - Stadio
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sabato 19 gennaio 2013

Orizzonte

"Un guerriero non può abbassare la testa, altrimenti perde di vista l’orizzonte dei suoi sogni".
                                                           Paulo Coelho, Manuale del guerriero della luce, 1997



Canzone del giorno: Horizon (2003) - Steve Winwood 
Clicca e ascolta: Horizon....

giovedì 17 gennaio 2013

Ritardi


Dal 1° gennaio la normativa comunitaria impone, alle pubbliche amministrazioni dei paesi membri, di saldare le fatture emesse dai fornitori entro trenta giorni.
Le direttive europee, da qualche anno a questa parte, cercano di fissare degli obblighi per contrastare i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali.
La certezza sui tempi dei pagamenti rappresenta un problema di carattere strutturale che colpisce, prima di tutto, le imprese più deboli. Con la crisi in atto la situazione è diventata un’emergenza in paesi come il nostro, dove sono necessari in media quasi 200 giorni affinché una fattura emessa da un fornitore si trasformi in denaro.
Qualche giorno fa, sul Corriere della Sera, Sergio Rizzo sottolineava come uno Stato “nel quale non si onorano gli impegni in tempi certi non è degno di dirsi civile”.
Più di sei mesi per onorare un debito. Una situazione con effetti devastanti: “nel frattempo l’impresa fallisce e i suoi lavoratori si ritrovano sul lastrico. Oppure, per tirare avanti, può indebitarsi fino al collo”.
Lo Stato paga in ritardo. Le Regioni e gli enti locali idem: “Si calcola che i debiti commerciali accumulati dalla pubblica amministrazione abbiano raggiunto 79 miliardi, dei quali 35,6 soltanto verso i fornitori del servizio sanitario. Un macigno che si ingigantisce a velocità impressionante”.
Come giustamente rileva Rizzo, occorrono degli impegni governativi specifici: “I partiti che stanno affrontando in campagna elettorale non possono eludere questo argomento cruciale. O liquidarlo con i soliti vaghi propositi”. 


Canzone del giorno: Pay Me My Money Down (2006) - Bruce Springsteen
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martedì 15 gennaio 2013

Senza memoria

"Non mi stupisce che a un anno dall’affondamento la Concordia sia ancora lì, coricata su un fianco, immagine-simbolo di un Paese alla deriva. Mi stupisce che Schettino non sia ancora ministro dei Trasporti. Succederà. Non si è appena candidato Moggi? Gli italiani non hanno memoria.  Tranne uno che ricorda sempre tutto. Per esempio che coi comunisti, da Occhetto a Santoro, si rimediano figuroni. I comunisti, suo elisir di lunga vita. Il veleno sono i democristiani. Come Prodi, che lo ha sempre battuto. O come Renzi, contro il quale non si sarebbe mai presentato, ma che la sinistra gli ha tolto di mezzo in un ennesimo slancio di generosità. 
L’uomo dalla memoria lunga sa che i suoi elettori ce l’hanno corta, cortissima. Se oggi stanno peggio di ieri, danno la colpa a chi li governa oggi. Non a chi, sgovernandoli fino a ieri, ha costruito l’oggi. Se ne infischiano del rapporto causa-effetto. Per loro la vita è un eterno presente di cattivi umori. Le emozioni sono la stella cometa. E risuonano nei chakra più bassi, quelli dell’ego, irrobustiti da decenni di pubblicità. Nessuno sa raggiungerli meglio del grande illusionista che con coraggio, faccia tosta e indubbio talento di venditore si presenta ogni volta sulla scena del disastro da lui prodotto come se ne fosse la vittima nonché l’unico in grado di porvi rimedio. Il tribuno del Movimento Canale 5 (Stelle) ha abbastanza memoria da ricordarsi che i pinocchi senza memoria si stufano in fretta del Grillo Parlante in loden, come di quello barbuto e sbraitante. Preferiscono prestare orecchio a un omino di burro che da vent’anni promette il Paese dei Balocchi". 

                                                                                          Massimo Gramellini, La Stampa (12 gennaio 2013)

Canzone del giorno: Mala Memoria (2003) - Julieta Venegas
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sabato 12 gennaio 2013

Come pioveva!


da Google.it
Il balletto finale fra i due contendenti-“innamorati” sembra richiamare le antiche danze tribali.
Avete presente quei balli in cui corpi identici e opposti si guardano, si sfiorano e si allontano per timore reciproco? Corpi che lottano, attaccano e si difendono sulle note di un ritmo frenetico, incontrollato e selvaggio.
Il cavalier Silvio si avvicina al conduttor Michele, tendendogli la mano dopo averlo provocato leggendogli una (strampalata) lettera di amore-odio dedicata al giornalista Marco Travaglio.
Michele, risentito e irato, decide di non stringere la mano al cavaliere. È l’inizio del balletto surreale: ci tocchiamo, non ci tocchiamo, ci sforiamo, non ci sforiamo, ancora un po’ e potremmo accarezzarci…
In fondo lo scontro ha fatto comodo a entrambi: dove li trovi quasi nove milioni di persone che decidono di dedicarti la loro attenzione?
Record storico di ascolto per La7 e goduria per entrambi i seducenti rivali.
Due poderose prime donne che, dopo tanti e lunghi anni, riescono a ballare insieme!
Ma proprio perché di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, alla fine della fiera, tutto appare un po’ fin troppo nostalgico.
Elettrizzante, stuzzicante ma grevemente malinconico.
L’incontro è avvenuto troppo tardi, sembra l’ascolto del ritornello di una vecchia canzone che ti balena in mente, magari la canticchi, però percepisci che si tratta di qualcosa di datato e un po’ nostalgico: “C’eravamo tanto amati/ per un anno e forse più/ c’eravamo poi lasciati/ non ricordo come fu./ Ma una sera c’incontrammo per fatal combinazion/ per la pioggia/ in un porton… Come pioveva, come pioveva!!".


Canzone del giorno: Imidiwan Ma Tennam (2011) - Tinariwen feat. Nels Cline
Clicca e ascolta: Imidiwan....

mercoledì 9 gennaio 2013

Riformisti


Tutti riformisti.
I politici nostrani, con voce impostata e seguendo il dettame classico da campagna elettorale, comunicano al popolo (sovrano?) i loro intendimenti riformisti.
Rinnovamento senza sé e senza ma!
Non c’è partito politico che non voglia rinnovarsi.
Spiragli d’ottimismo all’orizzonte? Prospettive di crescita per un ritorno alla tanto agognata “normalità”?
L’atteggiamento fiducioso di tanti leader politici italiani contrasta con tante questioni irrisolte.
Con l’inizio del nuovo anno, ad esempio, si presentano in pole position alcune tasse nuove di zecca: Ivie, Tobin tax, Tares. Sul portafoglio degli italiani, inoltre, peserà l’Iva la cui aliquota salirà dal 21 al 22% a partire da luglio prossimo.
Una pressione fiscale sui contribuenti che tende a salire ancora di più, con l’aggravante che la politica dei tagli rischia di mettere definitivamente in ginocchio i settori vitali della nostra società come sanità e scuola.
Come già accaduto in passato, la competizione elettorale impegnerà i partiti a concentrarsi per meglio farci sapere qual è il modo migliore per tassarci.
Meno tasse per tutti” (oltre che per Totti!) è uno slogan che può continuare ad avere il suo effetto elettorale.
Più difficile riuscire a comprendere qual è il vero progetto di ogni partito per rinnovare il nostro Stato in modo da creare riforme valide e una situazione di reale crescita.
Il sistema politico non riesce più a discutere i temi che contano davvero.
Un panorama politico costellato da tanti riformisti che non riescono a spiegarci il loro concetto di “rinnovamento”.


Canzone del giorno: Reformation (2011) - Amorphis
Clicca e ascolta: Reformation....

martedì 8 gennaio 2013

Follia

“L'austerity applicata in Europa coincide perfettamente con la definizione clinica della follia: ripeti all'infinito lo stesso errore, sperando che il risultato sia diverso. Sono cresciuta in una famiglia rovinata dai debiti perché mio padre da editore finì in bancarotta, ma mia madre tenne duro su un principio: tutto si può sacrificare fuorché l'istruzione dei figli. Invece l'Europa sacrifica il futuro dei suoi giovani, che non hanno colpe per questa crisi”.

 da un'intervista a Arianna Huffington, fondatrice dell’Huffington Post



Canzone del giorno: Madness (2012) - Muse
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domenica 6 gennaio 2013

Ricominciare


Si ricomincia.
In una maniera o nell’altra bisogna prepararsi ai nuovi giorni del “nuovo” anno.
Ricominciare.
Naturalmente non si tratta di un “inizio” ma di una semplice ossessione simbolica.
Un giorno è un giorno.
D’altronde bello o brutto che sia stato l’anno trascorso, per 365 giorni (pardon 366 trattandosi di un anno bisestile) ha accompagnato la nostra vita, trascorsa fra accadimenti più o meno dignitosi (più o men felici) da ricordare.
Il passaggio da un anno all’altro è, quindi, più un semplice voltar pagina di quel grande libro che è il movimento continuo della nostra esistenza.  
Un anno che inizia, in ogni caso, permette di percepire quella sensazione di giro di boa che spinge l’umana specie a sperare in giorni più lieti e fausti.
Fiducia e gioiose aspettative.
Forza e (molto, moltissimo) coraggio!


Canzone del giorno: Start Again (2009) - Hardline
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venerdì 4 gennaio 2013

Benvenuto


Vauro, da vauro.globalist.it


















Canzone del giorno: Welcome (1999) - Lisa Lynne
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martedì 1 gennaio 2013

Buon Anno



Your Song

Il mio regalo per te è la mia canzone
e questa è per te
e puoi dirlo a tutti

My gift is my song
       And this one's for you
                                             And you can tell everybody

                                                                                              Elton John
Canzone del giorno: Your Song (1970) - Elton John 
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