nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

giovedì 29 maggio 2014

Squisitezze


“Il piacere dei banchetti non si deve misurare dalle squisitezze delle portate, ma dalla compagnia degli amici e dai loro discorsi.” 

Marco Tullio Cicerone, Cato Maior de Senectute - 44 a.C.




Canzone del giorno:  All My Friends (1999) - Couting Crows
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lunedì 26 maggio 2014

Stravincere

Il trionfo di Renzi va di là di ogni previsione.
Alla luce del risultato elettorale i sondaggi di pochi giorni fa sembrano dei dati senza consistenza.
Il campione statistico d'intervistati dell'altro ieri, che pur dava il PD vincente, si è trasformato in una valanga di ultra-convinti a favore del governo del "fare" di Matteo Renzi. 
Una percentuale che supera il 40 per cento e che lascia poco spazio a commenti su chi ha vinto, anzi stravinto.
Come commenta stamani Massimo Giannini su Repubblica: "Il risultato finale é ancora più rilevante in un’Europa dove sfondano tutte le estreme euro-fobiche, e dove i popoli puniscono tutti i governi in carica (ad eccezione della solita Merkel). Un successo clamoroso, se solo si considera che il Pd alle politiche del 2013 era crollato al 25,4%, perdendo per strada ben 3,4 milioni di elettori rispetto al 2008".
Grillo e il suo "personale" Movimento sono sotto shock. Berlusconi si ritrova a leccare le sue ferite e quelle di un partito al minimo storico.
Nel corso del 2012 (e anche dopo), Matteo Renzi aveva più volte sostenuto che compito prioritario per far vincere il PD era di: "Convincere i delusi del centrodestra, che possono essere coinvolti da noi". Lo aveva detto in qualità di " rottamatore" e oggi riesce nell'intento, pescando nella sua rete,
probabilmente, anche una parte dei voti che prima si dirigevano verso il M5S.
Il fiorentino é riuscito a convincere tantissimi italiani.
Cosa accadrà nelle prossime settimane è presto per dirlo. Per il momento, come accade in ogni tornata elettorale, non si può far altro che ascoltare le vacue reazioni a caldo di ogni parte contendente.


Canzone del giorno:  Win and Win (2012) - Alanis Morissette
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sabato 24 maggio 2014

Narrare

"La forza della narrazione consiste nella sua capacità di dare senso. Non è la cronaca dei fatti, ma la loro narrazione che produce senso e così rende vivibile il mondo. Nel racconto i fatti divengono umani, cioè una trama di eventi significativi. La narrazione ha il potere di inserirci coscientemente nel tempo dando unità a ciò che altrimenti resterebbe sconnesso e lascerebbe l’uomo in balìa del non-senso.
La narrazione stabilisce una cornice che dà forma al racconto e all’esperienza narrata: ponendo un inizio e una fine, il racconto rende comprensibile ciò che altrimenti non lo è: la narrazione crea la sequenzialità dei fatti e così crea un’unità strappando il vissuto dalla frammentazione che lo minaccia.
La narrazione dà senso perché dà forma. Essa è formatrice per eccellenza. La vita stessa abbisogna di una forma, forma che le è data dalla concatenazione che dà senso a gesti altrimenti isolati, disperati e disperanti. La narrazione, poi, valorizza la funzione “dativa” del pensiero: essa è rivolta “a” qualcuno, sicché instaura ed è essa stessa una relazione".

Enzo Bianchi, priore della Comunità monastica di Bose
da Il Sole 24 Ore - 18/5/2014

Canzone del giorno:  Tell Me All the Things You Do (1970) - Fleetwood Mac
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mercoledì 21 maggio 2014

Infobesity

Infobesity.
Il termine riesce, in maniera efficace, a sintetizzare il "consumo" eccessivo di informazioni che riguarda un po' tutti noi e, in particolar modo, le imprese bombardate costantemente da e-mail, siti web, intranet aziendali, messaggi vocali, presentazioni powerpoint.
Come scrive Federico Rampini su Repubblica, si tratta  di una "crescita esponenziale della nostra "dieta quotidiana" di informazioni. Notizie, input, impressioni, opinioni, messaggi personali. È una materia grezza che invade la nostra attenzione, usando le tecnologie digitali, e le cifre sono da capogiro. Negli ultimi sette anni, quelli che forse separano la "prima rivoluzione digitale" dalla nuova Rete 2.0, le e-mail inviate quotidianamente sono esplose da 31 miliardi a 183 miliardi. Erano già tante nel 2007, certo, ma nel 2013 si erano sestuplicate (...). I tweet nel 2007 erano ancora agli albori: 5.000 "cinguettii" al giorno. Oggi sono oltre 500 milioni al giorno. Il volume di traffico globale che transita su Internet nel 2002 era di 8,6 milioni di gigabyte al giorno, oggi siamo a due miliardi di gigabyte quotidiani".
Una sovrabbondanza d’informazioni che, al pari dell'obesità convenzionale, intasa la nostra mente e rallenta la nostra reattività: "Il paragone alimentare calza alla perfezione. Gli esseri umani hanno abitato questo pianeta per decine di migliaia di anni in condizioni di penuria di cibo, esposti al rischio di carestie; quando il cibo è diventato abbondante, non eravamo geneticamente programmati per resistere alla tentazione. Qualcosa di simile ci sta accadendo con l'informazione nell'era della sua abbondanza digitale (...). Perfino Eric Schmidt, chief executive di Google, ammette che il bombardamento incessante di nuovi dati può avere un impatto negativo sul nostro pensiero, ostacolare le riflessioni più profonde, la comprensione, l'apprendimento, la memorizzazione".
Le grandi aziende americane stanno investendo sullo studio delle possibili autodifese contro tale forma di "bulimia dei dati". Sono in corso di elaborazione software e, oltre ai rimedi tecnologici, le ricerche sono orientate anche a sperimentare particolari tecniche di meditazione e concentrazione.
Ma al di là di ogni specifica ricerca scientifica, la ricetta di trascorrere parte della giornata scollegati dal mondo virtuale e, magari, fare una bella passeggiata (spegnendo computer e iPhone) rappresenta, sicuramente, il miglior rimedio artigianale.


Canzone del giorno:  L'obeso (2001) - Giorgio Gaber
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lunedì 19 maggio 2014

Tangenti

“Così nel mondo si combattono le tangenti".
Titolo "pedagogicamente" impegnativo quello scelto dal quotidiano La Stampa per presentare l'editoriale di Federico Varese sulla corruzione legata all'Expo di Milano.
Lo studioso ferrarese, ordinario di Criminologia a Oxford, parte bocciando il "vizio tutto italiano di credere che basti approvare l’ennesima legge per far scomparire il problema", poiché "introdurre nuove e complicate fattispecie nel codice penale è la strategia usata dalla classe politica per autoassolversi e non intacca il sistema delle tangenti".
Subito dopo indica i principali rimedi adottati dagli stati più virtuosi sul fronte della lotta alla corruzione.
In alcuni stati, ad esempio, è consentito "ai cittadini di "operare come «vedette civiche» al servizio del bene collettivo. Gli Stati Uniti hanno una legislazione molto avanzata sul ruolo del whistleblower, quel dipendente pubblico che denuncia illegalità nell’amministrazione dove lavora. E’ cruciale promuovere questo tipo di denunce e difendere chi le fa dall’accusa di essere una spia oppure un invidioso. Questi cittadini, al contrario, svolgono un servizio pubblico, anche se i loro motivi iniziali possono essere poco nobili. Un altro modo di combattere la corruzione dal basso è promuovere la discussione del fenomeno. Siti come 'Ho pagato una tangente' (https://www.ipaidabribe.com/) stanno avendo un grande successo. Tale piattaforma è stata introdotta dapprima in India e permette ai cittadini di raccontare, facendo o meno i nomi, i loro incontri quotidiani con la corruzione".
L’editorialista, nel concludere il suo scritto individuando come ingredienti necessari ad una sana moralizzazione “uno sforzo collettivo e non credere alla bacchetta magica”, espone un’altra interessante riforma della pubblica amministrazione e cioè “introdurre un sistema di rotazione e di estrazione a sorte dei funzionari assegnati a certi settori. Il corruttore istituisce rapporti di lungo periodo con il corrotto. Non stupisce se anche nello scandalo dell’Expo incontriamo sempre gli stessi signori, già all’onore delle cronache negli Anni Novanta. Questi individui dispongono di un capitale di rapporti sociali costruito negli anni e di grande valore. E’ necessario rompere il sodalizio tra di loro e i funzionari statali introducendo degli elementi di incertezza, attraverso l’estrazione a sorte di coloro cui viene affidato un incarico pubblico. I nomi dei prescelti potrebbero benissimo essere pescati da una lista idonei, scelti sulla base delle loro competenze da una commissione indipendente”.



Canzone del giorno:  World So Corrupt (1993) - Ziggy Marley
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sabato 17 maggio 2014

Cattedrale

Tre persone erano al lavoro in un cantiere edile.
Avevano il medesimo compito, ma quando fu loro chiesto quale fosse il loro lavoro, le risposte furono diverse.
‘Spacco pietre’ rispose il primo.
‘Mi guadagno da vivere’ rispose il secondo.
‘Partecipo alla costruzione di una cattedrale’ disse il terzo .


Peter Schultz


Canzone del giorno:  Cathedral (1977) - Crosby, Still & Nash
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giovedì 15 maggio 2014

Elogio del treno

Viva i treni, abbasso gli aerei, scrive Filippo Facci su Libero.
Il plauso è indirizzato ai mezzi su rotaie che percorrono la tratta Roma-Milano e, quindi, il riferimento è ai treni ad Alta velocità più che a quelli, squallidi e spesso sporchi, che collegano le mete della stragrande parte dei pendolari o le località del sud nostrano.
Una volta stabilita la differenza contestuale non si può che essere d'accordo con quanto nota l'editorialista: "Cinque anni fa Alitalia aveva il monopolio Linate-Fiumicino, e i biglietti, se presi al volo, costavano sui 400-500 euro, tanto che era la tratta più redditizia d’Europa; poi si è lentamente affermata l’Alta velocità di Frecciarossa con la teorica concorrenza di Italo: e sono bastati 5 anni. I passeggeri degli aerei sono diventati 1 milione a 400mila: la metà, a scendere. Nel 2008 i voli erano 70 al giorno, ora sono 38 e scenderanno ancora: e non perché gli aerei costino di più, anzi, spesso è vero il contrario (...). Ma non è questo a fare la differenza: il punto è che nel 2008 il 51% dei pendolari prendeva l’aereo, mentre il treno, oggi, si becca il 70% del traffico complessivo, lasciando agli aerei il 23. Appena c’è stata una concorrenza possibile, il ricatto degli aeroporti e dell’aereo - che imponeva l’unica possibilità per fare Milano-Roma in tempi decenti - tanta gente non l’ha voluto subire più".
Avevano ragione coloro che, alcuni anni fa, sostenevano  che i treni ad alta velocità avrebbero sbaragliato la concorrenza dell’aereo. Non bisogna, inoltre, dimenticare che i treni, normali o ad alta velocità che siano, sono molto più eco-compatibili degli aerei.
Filippo Facci si concentra principalmente sul senso di frustrazione che un aeroporto puó scatenare, con riferimento a liste d'attesa, ritardi e "l’imparagonabile sensazione d’impotenza quando ti lasciano a terra". Per non parlare poi dei riti durante la traversata: "E spegni il cellulare, e accendi il cellulare, scusi lei che numero ha, e caldo, freddo, ricaldo, puzze improvvise, senso di inscatolamento mentre sul treno avresti preso un salotto allo stesso prezzo, e le attese inspiegabili, i trolley incellofanati degli idioti, gente che al telefono maltratta le segretarie, un non-tempo, la morte del presente, il ricordo di quando la gente sbirciava dal finestrino anziché leggere Il Sole 24Ore. Viva i treni, abbasso gli aerei".



Canzone del giorno:  Night Train (1987) - Guns N' Roses
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mercoledì 14 maggio 2014

Il salvaniente

Vauro, da ilfattoquotidiano.it
















Canzone del giorno:  Salvami (2002) - Jovanotti
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domenica 11 maggio 2014

Bring Back Our Girls.

Una crudeltà inammissibile.
Il rapimento delle 223 studentesse nigeriane da parte dei terroristi islamisti di Boko Haram è un crimine inaudito contro l’umanità.
E’ avvenuto quasi un mese fa e in un video reso noto lunedì scorso, i rapitori hanno annunciato che le ragazzine saranno “vendute al mercato nel nome di Allah” come schiave o spose.
Nella giornata dedicata alle mamme, ha un valore ancora più forte la campagna di Twitter #BringBackOurGirls con la quale celebrità, politici e organizzazioni umanitarie chiedono il rilascio immediato delle ragazze sequestrate.
Da molti anni il gruppo fondamentalista Boko Haram terrorizza la Nigeria, affermando che l’educazione occidentale è da vietare e che le donne non debbano avere accesso a nessun sistema educativo.
La Nigeria è divenuta una nazione nella quale si ha paura di frequentare le scuole. Boko Haram con il terrore vuol far sì che il paese africano non abbia un futuro improntato sulla civiltà e sulla crescita culturale.
Secondo un rapporto dell’Onu, gli attacchi contro le scuole sono divenuti un’orrenda consuetudine in Nigeria. Quindicimila studenti da mesi non hanno accesso all’istruzione per colpa dei terroristi che distruggono scuole e centri educativi.
Amnesty International ha accusato il governo nigeriano di aver sottovalutato la situazione, non agendo in maniera decisiva per impedire il raid di Boko Harem.
L’incapacità delle istituzioni nigeriane di impegnarsi attivamente per la risoluzione del sequestro, rende ancora più importante la mobilitazione e l’adesione alla campagna internazionale di protesta.
Bring back our girls. Ridateci le nostre ragazze.

Canzone del giorno:  Four Woman (1966) - Nina Simone
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sabato 10 maggio 2014

Money


Richard Gere: "World events all revolve around five things, M-O-N-E-Y".

(Il mondo ruota intorno a cinque cose: S-O-L-D-I")

dal Film La Frode (2013) di Nicholas Jarecki



Canzone del giorno:  Money Machine (1972) - James Taylor
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mercoledì 7 maggio 2014

Irreale

L’Osservatorio del Ministero dell'Interno ha ribadito come «molti club continuano a soggiacere ad un perverso — quanto infruttuoso — rapporto con le frange più estreme del mondo ultrà, con le quali ritengono di dover mantenere un dialogo esclusivo». 
Caspiterina! Perbaccominchia! Ci voleva (addirittura!) un'indagine accurata per scoprire ciò che, da sempre, tutti sanno e conoscono.
La classica scoperta dell'acqua calda che si miscela con la mediocrità di tanti che dirigono le danze e con l'inciviltà di una popolazione. Reale e irreale che si fondono in un cocktail esplosivo.
Su tutto la feroce macchietta di tale Genny ‘a carogna, capo ultrà del Napoli, che riesce a mettere dirigenti, politici e forze dell'ordine in riga, piagandoli al suo volere.
Come scrive Claudio Magris sul Corriere della Sera: "Nella nostra epoca secolarizzata lo stadio sembra aver sostituito la chiesa come luogo in cui si rifugiano i delinquenti per essere intoccabili. Non capisco perché se disoccupati esasperati si abbandonano a violenze vengono giustamente impediti e repressi, giacché la loro pur comprensibile rabbia non può ledere chi non ha colpa".
Un'immagine di uno Stato che si piega dinanzi ad alcuni violenti non è certo una visione gradevole, e non soltanto per chi ci guarda dall'estero. Una bella figura per tutti noi, non c'è che dire.
D'altronde, ciò che in altri paesi risulta lontano dalla realtà, nella nostra penisola diviene possibile.
Gianni Riotta, su La Stampa, c'è lo spiega in questi termini: "Provate ad immaginare lo Yankee Stadium di New York circondato da sparatorie, con pistolettate e feriti lungo le Avenues. Considerate lo stadio Stamford Bridge di Londra, casa del Chelsea, ostaggio di un avanzo di galera, imparentato con la mafia, detto Genny The Scum, che discute con i garbati bobbies, i poliziotti, e il capitano dei Blues da pari a pari. Completate il viaggio nell’Impossibile con l’Allianz Arena di Monaco, l’elegante struttura disegnata dagli architetti Herzog&deMeuron, assordata dall’esplodere di bombe carta ed ordigni così potenti da far piangere, terrorizzata, la bambina della Cancelliera tedesca: fuori la capitale bavarese preda della guerriglia urbana. Spiace ammettere subito che nessuna delle situazioni descritte è lontanamente possibile nella realtà, in America, Gran Bretagna, Germania. Paesi che hanno profondi problemi sociali, ma in cui lo sport non può finire in mano a racket violenti perché mai lo Stato cederebbe all’anarchia spazi pubblici". 


Canzone del giorno:  Almost Unreal (1993) - Roxette
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lunedì 5 maggio 2014

Ombra



"Chi volge le spalle al sole, non vede altro che la sua ombra”.


Antoine de Saint Exupery (1900-1944)



Canzone del giorno:  L'ombra della luce (1991) - Franco Battiato
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venerdì 2 maggio 2014

Statali

Matteo Renzi e la ministra Marianna Madia ne hanno parlato per più di due ore in Consiglio dei ministri.
D’altronde il Presidente del Consiglio l’aveva già sostenuto qualche mese fa che «quella della burocrazia è la madre di tutte le battaglie».
Cambiare la pubblica amministrazione è sicuramente la battaglia più difficile e, probabilmente, la più delicata che un governo possa affrontare.
Paolo Baroni su La Stampa ci ricorda come “di riforme della Pa ne abbiamo viste già tante negli ultimi vent’anni, alcune si sono rivelate inutili, altre hanno prodotto danni, altre sono partite bene e poi si sono arenate nel ventre molle della macchina pubblica. Nel frattempo costi e inefficienze sono finite sulla groppa di cittadini e imprese.  Anche per questo la sfida che Renzi si appresta a lanciare è particolarmente difficile. E certamente anche molto popolare. Non a caso mentre i sindacati, tutti, dai confederali all’Ugl sino a quelli dei dirigenti, protestano per il mancato coinvolgimento, il presidente del Consiglio usa pugno di ferro e guanto di velluto: annuncia che su tutta la materia verrà effettuata una consultazione pubblica aperta a tutti, spiegando poi che «la riforma non si fa contro la Pa ma coinvolgendo le persone, sfidandole». Il suo obiettivo dichiarato è «beccare i fannulloni e farli smettere e valorizzare i tanti non fannulloni dando un premio a chi non è fannullone, incentivando gli scatti di carriera e magari lo stipendio». Popolare e populista in un colpo solo”. 
La questione è particolarmente insidiosa, anche perché si deve pur sempre ricordare che non tutti i dipendenti pubblici possono definirsi “burocrati” e il termine non appare del tutto adeguato quando si ha a che fare, ad esempio,  con magistrati, insegnanti o forze dell’ordine.
Sicuramente i tre milioni e passa di dipendenti pubblici oltre a non essere ben distribuiti, si ritrovano spesso coinvolti in apparati “colapasta” che non hanno investito in formazione ed efficienza.
Il Governo ha deciso di diffondere le proprie intenzioni attraverso una lettera indirizzata ai dipendenti pubblici  che si apre con un “Vogliamo fare sul serio”, per poi proseguire indicando le tre linee guida (capitale umano, innovazione e tagli alle strutture non necessarie) e suggerire 44 (quarantaquattro!) punti concreti sui quali concentrasi (dall’abolizione della figura del segretario comunale fino all’obbligo di pubblicazione online delle spese dei sindacati).
Matteo Renzi invita tutti i dipendenti pubblici (in una sorta di consultazione online),  a scrivere i propri suggerimenti nella casella mail: rivoluzione@governo.it.
Il tutto dovrà avvenire dal 30 aprile al 30 maggio.
Un mese di tempo, dopodiché cosa ne verrà fuori (e con quali risultati) ce lo potrà rivelare soltanto il prossimo futuro.



Canzone del giorno:  Wind of Change (1972) - Peter Frampton
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giovedì 1 maggio 2014

Playlist Aprile 2014

1.      Cat Stevens, The First Cut Is The Deepest – (New Masters  – 1967) – Senno
2.      Kings of Leon, Cold Desert – (Only by the Night – 2008) – Emergenza
3.      Vasco Rossi, Non vivo senza te – (Il mondo che vorrei  – 2008) – Nomofobia
4.      Pink Floyd, Learning To Fly – (A Momentary Lapse Of  Reason – 1987) – Divenire
5.      Beatles, Birthday – (The Beatles – 1968) – Mafalda
6.      Chicago, Run Away – (Chicago XIII – 1979) – Malasanità
7.      Deep Purple, Hell To Pay – (Now What?! – 2013) – Non pago
8.      Sting, Fragile – (…Nothing Like The Sun – 1987) – Resilienza
9.       Modena City Ramblers, Cent’anni di solitudine(Terra e Libertà  – 1997) – Gabriel Garcia Màrquez
10.  Christina Aguilera, Caese Fire – (Lotus – 2013) – Complici
11.  Pippo Pollina, Mare mare mare – (L’appartenenza – 2014) – L’appartenenza
12.  Anouk, More Than You Deserve – (Hotel New York – 2004) – Meritatamente
13.  Danilo Rea, Silence – (Introverso – 2007) – Santi
14.  John Legend feat. Lindsey Stirling, All Of Me – (Love in the Future – 2013) – All of Me