nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

venerdì 29 aprile 2016

Biscotti

“Cerca di pensare che la vita è una scatola di biscotti. […] 
Hai presente quelle scatole di latta con i biscotti assortiti? Ci sono sempre quelli che ti piacciono e quelli che no. Quando cominci a prendere subito tutti quelli buoni, poi rimangono solo quelli che non ti piacciono. È quello che penso sempre io nei momenti di crisi. Meglio che mi tolgo questi cattivi di mezzo, poi tutto andrà bene. Perciò la vita è una scatola di biscotti.”

Haruki Murakami, Norwegian Wood (1987) - romanzo pubblicato in Italia nel 1993 dalla Feltrinelli con il titolo Tokio Blues

Canzone del giorno:  Cookies (1994) - Bill Connors
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mercoledì 27 aprile 2016

Ballando

Si diffondono paure ancestrali, analoghe a quelle vissute alla fine del primo millennio, quando si temeva il buio eterno all'indomani della sparizione improvvisa del sole dal cielo del mattino. Il timore del buio affianca i primi passi dell'uomo rendendoli da sempre incerti e insicuri. 1995 gli Stadio cantano "Pensi all'amore / pensando a me/ ti batte il cuore / dimmi perché / le paure che hai / i sogni incerti / non confonderti mai/ saran tuoi sempre". È' Ballando al buio, scritta da Gaetano Curreri e Bettina Baldassari. (...) Gli Stadio sono sempre quei musicisti con suoni e strumenti veri, arrivati ultimi nei festival di Sanremo degli Ottanta della musica finta. Insomma un gruppo di artisti concreti ad interpretare le incertezze di chi è costretto a misurarsi con il buio. Ballando al buio può essere metafora di tutto:di un amore impossibile, ma indispensabile da viversi. Dei sogni svaniti all'alba: loro amano il buio, alleato dei pensieri più luminosi. "Ti bacio piano / piccola mia / bacio il respiro / che porta via / le paure che hai / i sogni incerti / non li scorderò mai / saran per sempre / se ti stringo un po' di più / ballando al buio in silenzio / il tempo il tempo sorriderà / ballando al buio in silenzio / in silenzio...".

Umberto Broccoli - Storie (di) note (Sette - Corriere della Sera - 18/3/2016)

Canzone del giorno:  Ballando al buio (1995) - Stadio
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lunedì 25 aprile 2016

Oleodotto

Su Repubblica di ieri, rIflessioni di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, sullo stato d'emergenza genovese causato dalla rottura della condotta petrolifera che il 17 aprile ha sversato nel torrente Polcevera e nel rio Fegino 550 tonnellate di greggio, 50 delle quali finite in mare: "Le immagini di ciò che sta accadendo a Genova mi portano ad una riflessione: che cosa ci sembra pericoloso, oggi? Ho la sensazione che non sia chiaro cosa davvero mette a rischio la nostra esistenza. Ci spaventano i pericoli diretti, quelli che possono uccidere in poco tempo una persona (e solo se si tratta di qualcuno che conosciamo), mentre ci fanno meno paura i pericoli a lunga scadenza, quelli, per intenderci, che non mettono a rischio immediato la vita di prossimità (la nostra o quella dei nostri cari) ma “solo” la vita di qualcuno che è lontano, in termini di spazio e di tempo (le future generazioni) o in termini biologici (i viventi non umani, dai microrganismi ai grandi mammiferi). E il mare? Cosa pensiamo del mare? Quanto e come ci ricordiamo ancora che è - in sé - un organismo vivente? Diciamoci la verità, non ce lo ricordiamo quasi mai. Solo in qualche poesia o fiaba ci riferiamo al mare come a qualcosa che respira, si muove, mangia, si arrabbia o si calma. Per il resto del tempo pensiamo che il mare sia né più né meno che un mezzo, o - a seconda dell’esigenza - un contenitore. Un mezzo per spostarsi o un contenitore in cui buttare quel che non sappiamo dove mettere".
(...) ....quel che sta accadendo a Genova, con la perdita dell’oleodotto che sta mettendo a rischio il mar Ligure e il Mediterraneo, è il paradigma di un’incuria che viene da lontano. Causata dal disinteresse e dalla mancata consapevolezza, dall’assenza di politiche di prevenzione e di una cultura del bene comune. (...)
Occorre ricostruire la cultura con la quale dobbiamo guardare alle risorse naturali, beni ai quali abbiamo diritto di accesso perché senza di esse non possiamo vivere, ma che ci conferiscono allo stesso tempo doveri di tutela perché non abbiamo il diritto di privarne gli altri. Ripartiamo da qui, ogni giorno, dagli asili nido alle aule sovranazionali, il dibattito sul bene comune non resti chiuso nelle stanze dei giuristi. Parliamone di più, sempre, e su ogni mezzo disponibile, dalle osterie ai social media. Quell’oleodotto che perde sta sporcando casa nostra".

Canzone del giorno:  Green River (1969) - Creedence Clearwater Revival
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venerdì 22 aprile 2016

Droga

Il dato è veramente preoccupante. 
Le statistiche rilevano che fra gli studenti delle superiori, negli ultimi dodici mesi, uno su quattro ha fatto uso di almeno una sostanza illegale.
Facendo quattro calcoli si arriva a sommare 650 mila studenti. Dal 2014 al 2015, addirittura, è raddoppiato il consumo di eroina fra gli studenti quindicenni.
Camilla Mozzetti, su Il Messaggero, ha dedicato più articoli al fenomeno e ha raccolto dati che, pur riguardando i Licei romani, ben si possono estendere al resto del paese:  "Si annidano dentro gli zaini e i portafogli di ragazzi non ancora maggiorenni, le palline di hashish avvolta nella carta. Quando la campanella suona la ricreazione, tra i bagni e i cortili di molte scuole, inizia quella che molti giovani chiamano «la festa di giorno». Che si propaga poi anche al di fuori dell’ambiente scolastico, che si ciba di weekend, di pomeriggi di studio, di cene tra amici. E il comune denominatore della gioventù romana è un odore acre che si alza dal Centro alla periferia. Cannabinoidi per lo più, che girano senza sosta tra le mani dell’85% di ragazzi con un’età compresa tra i 12 e i 18 anni. Non più casi isolati o emergenze confinabili a quartieri degradati e popolari ma un fenomeno generalizzato e drammaticamente democratico".
La semplicità nel reperire gli stupefacenti è disarmante: "C’è chi viene colto in flagrante mentre spaccia un grammo e mezzo di hashish dentro il liceo classico Virgilio. Ma c’è anche chi si accosta agli angoli delle scuole, ogni giorno, senza che nessuno se ne accorga per barattare la stessa dose di droga".
Le stime sono implacabili e prevedono nei prossimi tre anni un aumento del 34% dell'uso di droga fra gli studenti romani: "Nella Capitale lo scenario è questo: sono proprio i cannabinoidi le sostanze che vanno per la maggiore tra i ragazzi con un aumento del 30% tra il 2013 e il 2015. La cocaina perde “appeal” e il consumo tra i ragazzi scende del 7%".
È sconfortante registrare come sia riuscita a radicarsi in modo così insidioso nel mondo adolescenziale l'uso delle sostanze illegali. 
Una vera e propria "moda" in un ambito, quello scolastico, preposto ad educare e trasmettere valori alle nuove generazioni.
Allarmante.

Canzone del giorno:  Drug (2001) - Czars
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mercoledì 20 aprile 2016

Volare



«E ricordatevi che il tempo vola. E noi no. Ma il peggio sarebbe se noi volassimo e il tempo no. Il cielo sarebbe pieno di uomini con gli orologi fermi».

                                    Alessandro Bergonzoni



Canzone del giorno:  Stuck in The Middle With You (1972) - Stealers Wheel
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lunedì 18 aprile 2016

Educare

"La Civiltà è la violenza domata, la vittoria sempre incompiuta sull'aggressività del primate. Giacchè fummo e primati restiamo, per quanto impariamo a godere della camelia sul muschio. 
Il ruolo dell'educazione è tutto qui. Che cosa significa educare? Significa proporre instancabilmente camelie sul muschio come diversivi alla pulsione della specie, la quale non si spegne mai e minaccia il fragile equilibrio della sopravvivenza". 

                          Muriel Barbery, L'eleganza del riccio (2006)

Canzone del giorno:  Education (2003) - Pearl Jam
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sabato 16 aprile 2016

Referendum

"Non occorre essere degli scienziati politici per prevedere che il referendum sulle trivelle molto probabilmente fallirà. In questi tempi di profonda disaffezione dei cittadini nei confronti della politica e delle sue istituzioni è azzardato ipotizzare che il 50% più uno degli elettori si rechi a votare. 
E come ben si sa questa è la condizione perché il risultato sia valido. Dovrebbero recarsi alle urne 23.452.578 elettori. Un traguardo molto difficile da raggiungere.
Tanto più che sul quesito l’informazione è scarsa e la mobilitazione è modesta. Inoltre la scelta tra il sì e il no configura un dilemma tra protezione dell’ambiente e difesa dei posti di lavoro che terrà lontano dalle urne anche una parte di coloro che sono più informati e meno distanti dalla politica. (...)
Così come è congegnato ora il referendum è diventato uno strumento inutile. In particolare occorre eliminare o modificare il quorum. Questo non farà aumentare drammaticamente l’affluenza alle urne. (...) Una soluzione più equilibrata del problema è stata inserita nella riforma costituzionale approvata definitivamente martedì alla Camera. La nuova formulazione dell’articolo della Costituzione prevede due percorsi referendari.
Il primo è lo stesso con cui si voterà domenica sulle trivelle: 500.000 firme per chiedere il referendum e quorum del 50% più uno per la sua validità. Il secondo è la novità. Infatti se le firme raccolte saranno 800.000 il quorum diventa la metà più uno degli elettori che si sono recati alle urne in occasione delle ultime elezioni politiche.
Se questo meccanismo fosse in vigore oggi basterebbero 17.635.464 di votanti, e non 23.452.57, per assicurare la validità dell’esito. In termini percentuali si passerebbe dal 50% al 37,6%.
... il nuovo meccanismo referendario renderà molto più rischiosa per i fautori del no la strategia dell’astensionismo strategico. Sono le riforme e non gli appelli che cambiano i comportamenti".
                                                  Roberto D'Alimonte - Il Sole 24 Ore (15/4/2016)

Canzone del giorno:  Confusion (1979) - Electric Light Orchestra
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giovedì 14 aprile 2016

Tasche


ElleKappa, da repubblica.it


Canzone del giorno:  Pockets (2008) - Eric Bibb
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lunedì 11 aprile 2016

Guatemalteca

Il rapporto di coppia fra Mrs.Federica e Mr.Gianluca è veramente idilliaco o almeno così appare secondo quanto rivelato dalle telefonate intercettate dagli inquirenti.
Fra affari e combriccole di ogni genere, lo scandalo del petrolio lucano acquisisce, nella love story fra Federica Guidi e Gianluca Gemelli, dei connotati veramente naif.
Lei imprenditrice, titolare di un importante ministero. Lui siculo imprenditore che, dicono i magistrati, fa di tutto per sfruttare la sua relazione amorosa per ottenere vantaggi nei suoi affari.
All’indomani delle sue dimissioni, la ministra si era precipitata a scrivere una lettera al Corriere della Sera per difendere la sua posizione e per precisare che Gianluca Gemelli è “colui che considero a tutti gli effetti mio marito” e che “la società di mio marito operava come subappaltatrice in Basilicata per un lavoro che nulla aveva a che vedere con lo sviluppo del progetto di Taranto e risaliva ad epoca precedente a quella in cui sono stata nominata ministro”.
Subito dopo l’Ansa pubblica le parole di un’amica della ministra che precisano come con Gemelli non ci siano interessi comuni, anzi si vedono solo ogni sette-quindici giorni e il loro rapporto va avanti soltanto perché hanno un figlio in comune di 4 anni. In pratica con lui non ha mai convissuto, altro che marito!
Le intercettazioni poi fanno il resto e si scopre che l’ex-ministra era continuamente sfruttata e mortificata dal compagno-fidanzato-quasimarito. Nel giugno 2015 la Guidi prova a dirgliene quattro per telefono: «Non fai altro che chiedermi favori, con me ti comporti come un sultano... o mi sono rotta... a quarantasei anni... tu siccome stai con me e hai un figlio con me, mi tratti come una sguattera del Guatemala». E ancora: «Io per te valgo meno di zero... le cose che ho fatto per te non vanno mai bene, non sono sufficienti. Per te valgo meno di zero come tutte».
Un tormentato rapporto fra pianti e rivendicazioni.
Per il resto spazio alle indagini giudiziarie e, per ogni buon conto, Dio salvi tutte le sguattere del mondo, soprattutto se guatemalteche.

Canzone del giorno:  The Flowers of Guatemala (1986) - R.E.M.
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sabato 9 aprile 2016

Matrimonio



«Dormiamo in camere separate, ognuno cena per i fatti suoi, facciamo vacanze ognuno per conto suo: insomma facciamo di tutto per tenere unito il matrimonio»

Rodney Dangerfield, attore statunitense (1921-2004)






Canzone del giorno:  Married with Children (1994) - Oasis
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giovedì 7 aprile 2016

Post Scriptum Film

Brooklyn

REGIA: John Crowley
INTERPRETI: Saoirse Rona, Domhnall Gleeson, Michael Zegen, Emory Cohen
SCENEGGIATURA: Nick Hornby
DURATA: 113'
USCITA: 

Brooklyn, diretto da John Crowley e tratto dal romanzo di Colm Tóibín, è un film lineare che, nella sua semplicità, ricostruisce con lucidità le particolari atmosfere di un'epoca, quella degli anni '50, attraverso il conflitto esistenziale di una ragazza irlandese che emigra negli Stati Uniti.
La pellicola ruota sulla giovane protagonista, ben interpretata da Saoirse Ronan. 
Il regista è puntiglioso nel descrivere il percorso emotivo della donna, che cambia la sua vita lasciando il suo piccolo villaggio in Irlanda alla volta di Brooklyn. 
Mito della terra promessa che, grazie all'efficace sceneggiatura di Nick Hornby, si associa con intensità alla sensazione di solitudine e nostalgia che sovrasta, nella prima parte del film, i comportamenti della protagonista.
Il lavoro, le amicizie e l'innamoramento creano una nuova donna e quando il destino la strappa alla sua piacevole quotidianità in terra americana per riportarla in Irlanda, si ritrova sospesa fra due realtà non riuscendo più a capire qual è la strada giusta da intraprendere.
Malinconico ma efficace quanto basta, Brooklyn è una pellicola delicata che delinea il difficile equilibrio di chi si ritrova a vivere tra la nostalgia di casa e la voglia di impostare il proprio futuro in un paese che non è il tuo ma che ti può permettere nuovi orizzonti.

Canzone del giorno:  Brooklyn (1972) - Steely Dan
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lunedì 4 aprile 2016

Purtroppo

Le intercettazioni che i giudici hanno messo sul tavolo delle indagini sul "petrolio lucano" sono veramente esplicative di come continuano ad andare le cose quando i quattrini pubblici si tingono di corruzione, potere e trasformismo.
Nell'inchiesta in corso sul l'impianto di Tempa Rossa entrano nomi eccellenti, accuse di associazione per delinquere e di abuso d'ufficio.
Gianluca Gemelli, compagno della ministra dello Sviluppo Economico Federica Guidi costretta a dimettersi, è indagato poiché ritenuto colpevole di avere sfruttato il suo ruolo per far ottenere alla sua azienda subappalti della Total. Per tentare di far questo, Gemelli cerca di entrare in confidenza, invitandolo ad un convegno, con l'ingegnere Giuseppe Cobianchi, l'uomo della Total da cui dipende il subappalto milionario.
La telefonata fra i due del 28 ottobre 2014 è veramente (tristemente) tutta da leggere.

Gianluca Gemelli: «La disturbavo per sapere se era interessato, siccome c’ è un bel convegno a Roma, fatto da Italiani Europei, che lo tiene il ministro dello Sviluppo economico… se lei aveva piacere, le faccio arrivare anche a lei l’invito, perché è una cosa interessante… c’ è tutto un ambiente interessante che le può servire, c'è il ministro dello sviluppo economico... Perché, una volta che c'è sto Sblocca Italia e c'è il ministro, mi è venuto in mente lei, mi spiego? ...può essere una cosa interessante». 

Giuseppe Cobianchi: «Ho capito ho capito, quindi c'è un risvolto un pò politico diciamo». 

Gianluca Gemelli: «Purtroppo viviamo in Italia, viviamo in Italia». 

E si....Purtroppo.

Canzone del giorno:  Io non mi sento italiano (2003) - Giorgio Gaber
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sabato 2 aprile 2016

Mongolfiere

Lasciano tracce impercettibili

le traiettorie delle mongolfiere
e l'uomo che sorveglia il cielo
non scioglie la matassa del volo
e non distingue più l'inizio
di quando sono partite
sopra gli ormeggi e la zavorra sono partite
tolti gli ormeggi e la zavorra
sono partite

A guardarle sono quasi immobili
lune piene contro il cielo chiaro
e l'uomo che le sorveglia
adesso non è più sicuro
se veramente sono mai partite
oppure sono sempre state lì
senza legami, colorate e immobili
così

Anche noi, anche noi
con gli occhi controvento al cielo
abbiamo cercato e perso
le tracce del loro volo
dentro le nuvole del pomeriggio
nei pomeriggi delle città
ma chissà dove è incominciato tutto

chissà

Gianmaria Testa, Le traiettorie delle mongolfiere (1995)


Canzone del giorno:  Le traiettorie delle mongolfiere (1995) - Gianmaria Testa
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venerdì 1 aprile 2016

Playlist Marzo 2016

1.      AC/DC, Brian Shake – (Flick of the Switch – 1983) – Cervello
2.      Jackson Brown, The Fuse – (The Pretender – 1976) – Libia
3.      Sam Brown, Contradictions – (April Moon – 1990) – Contraddizioni
4.      Mina, Se telefonando – (Studio Uno 66 – 1966) – Perfetti sconosciuti
5.      Lady Antebellum, Need You Now – (Need You Now – 2010) – Doni
6.      Beatles, Can’t Buy Me Love – (A Hard Day’s Night – 1964) – Consumi
7.      Negrita, Oltre il confine – (Paradisi per illusi – 1995) – ExoMars
8.      Ellie Goulding, Codes – (Delirium – 2015) – Tergicristallo
9.      Alice in Chains, Black Gives Way To Blue – (Black Gives… – 2009) – Nerissima
10.  David Bowie, Slow Buen – (Heathen – 2002) – 22 Mars
11.  Natalie Imbruglia, Big Mistake – (Left of the Middle – 1997) – Bruxelles
12.  Eagles, I Wish You Peace – (One of These Nights – 1975) – Pace
13.  Shakira, Rules – (Laudry Service – 2001) – Regole condivise