nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

domenica 30 luglio 2017

Sempre per sempre

Pioggia e sole abbaiano e mordono
ma lasciano,
lasciano il tempo che trovano
E il vero amore può
nascondersi,
confondersi
ma non può perdersi mai:

Sempre e per sempre
dalla stessa parte mi troverai
Sempre e per sempre
dalla stessa parte mi troverai


Francesco De Gregori, Sempre per sempre - 2001

Canzone del giorno: Sempre per sempre (2001) - Francesco De Gregori
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venerdì 28 luglio 2017

Leggendaria

Questa è la storia di un’atleta leggendaria, della sua gara più bella e, soprattutto, di una promessa mantenuta. «Non posso smettere di nuotare tra le lacrime», aveva detto Federica Pellegrini a Rio dopo il fallimento e dopo una notte insonne trascorsa pensando al ritiro. Era poi bastato che sorgesse il sole per capire che lei, condannata alla gloria, aveva ancora un obbligo con se stessa. Detto e fatto, ha provveduto nell’unico modo che conosce: un anno di lavoro duro, a testa bassa ma mente accesa, fino al capolavoro di ieri, il suo terzo oro mondiale nei 200 stile libero, la sua settima medaglia iridata consecutiva (record assoluto) e soprattutto il cerchio finalmente chiuso: «Ora posso dire di essere in pace».
La promessa mantenuta è naturalmente anche una lezione su come a quasi 29 anni si possa stare ancora a questi livelli nonostante milioni di chilometri, onori, pettegolezzi e pressioni sulle spalle, con nuove avversarie sempre più giovani e forti, con i corpi più elastici e sempre meno soggezione. (...) «la più grande atleta di sempre» (copyright Malagò), ha preso un altro oro la cui morale, raccontata dalla protagonista, suona così: «Più bello non era possibile. Se ho fatto la storia? Penso di sì, poi dite voi. Io so che l’ho meritato e lo dedico a me stessa e al culo che mi sono fatta in questi anni». Non è lessico reale, ma è la pura verità. E poi il nuoto crudele non accetta infingimenti: per questo Federica è ancora la migliore.

Alessandro Pasini, Corriere della Sera (27/07/2017)

Canzone del giorno: Legend (2000) - Nelly Furtado
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mercoledì 26 luglio 2017

Tolleranza


“Che cos’è la tolleranza? È l’appannaggio dell’umanità. 
Siamo tutti impastati di debolezze e di errori: perdoniamoci reciprocamente le nostre sciocchezze, è la prima legge di natura”.

Voltaire, Dizionario filosofico -1764




Canzone del giorno: Baby Can I Hold You (1988) - Tracy Chapman
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domenica 23 luglio 2017

Non-mafia Capitale

Nel dicembre 2014 la Procura di Roma, guidata da Giuseppe Pignatore, diede  il via all’operazione “Mondo di mezzo” che portò all’iscrizione nel registro degli indagati 101 persone e all’arresto di 37 per associazione di tipo mafioso, estorsione, usura, corruzione e altri reati.
Secondo l’accusa, quindi, esisteva un’associazione per delinquere, definita “Mafia capitale”, che operava a Roma utilizzando metodi “mafiosi”.
La sentenza di primo grado di qualche giorno fa condanna i principali imputati ma fa cadere per loro l’accusa di associazione mafiosa.
Per i giudici non si tratta di “mafia” ma di criminalità organizzata.
Niente 416 bis  e carcere duro per i condannati. A Roma la “mafia romana” non esiste.
Scrive Mario Calabresi su Repubblica: Quando ci si sente sollevati perché i Palazzi erano infiltrati fino al midollo da un’associazione criminale che non può essere definita mafiosa, allora si è perduti. Amare Roma significa fare pulizia, non continuare a nascondere la spazzatura della corruzione, del malaffare e della criminalità organizzata dietro una rivendicazione d’orgoglio posticcio. Significa fare i conti davvero e fino in fondo con una città che è diventata capitale dello spaccio di cocaina, in cui il crimine controlla gangli economici vitali. Le sentenze si rispettano ma la sensazione di sollievo che si è diffusa ieri sembra portare le lancette del tempo molto indietro, a quegli anni in cui si negava la ‘ndrangheta in Piemonte o in Emilia, in cui si scuoteva la testa indignati all’idea che i clan stessero conquistando tutto l’hinterland milanese. E sappiamo quali danni abbiano fatto decenni di sottovalutazione politica dei fenomeni mafiosi”.

Canzone del giorno: A World Apart (1989) - Fates Warning
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sabato 22 luglio 2017

M

Vauro, da google.it






















Canzone del giorno: Shit On The Radio  (2012) - Robbie Williams
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mercoledì 19 luglio 2017

Flexitariani

Vegetariani, si sta diffondendo il pentitismo. Dopo anni di adesione incondizionata al menù fatto solo di verdure e proteine vegetali si comincia a vedere un’inversione di tendenza. Un’inversione che, unita a novelli stili alimentari, ha dato origine a una nuova filosofia. Quella dei flexitariani.
Non sono onnivori ma nemmeno vegetariani, sono i flexitariani. Questo nuovo popolo del gusto segue un regime alimentare prevalentemente vegetariano con inserzioni (a cadenze ben definite) di prodotti di origine animale. (...) Lanciata dalla dietista Dawn Jackson Blatner, autrice del libro La dieta Flexitariana, questo regime alimentare ha avuto anche l’imprimatur dello Studio Prospettico Europeo sulla Dieta e la Ricerca sul Cancro dell’ Università di Oxford-EPIC, che dimostra che la dieta flexetariana può apportare vantaggi analoghi a quella vegetariana per quanto riguarda peso e salute cardiovascolare senza incorrere nelle carenze vitaminiche di un regime solo veg. Le regole sono semplici e prevedono che, per due volte la settimana, a frutta (fresca o secca), verdura, cereali integrali, legumi e derivati dalla soia (tofu o tempeh) si possono aggiungere piccole dosi di carne, pesce, uova e latticini. Assolutamente vietati nella dieta flexitariana i lieviti, quindi niente pane e pizza, e gli zuccheri raffinati.

Alessandra Iannello, Il Messaggero (19/7/2017)

Canzone del giorno: Time Has Come  (1984) - Europe
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domenica 16 luglio 2017

Leggerezza


Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore.

Italo Calvino, Lezioni americane




Canzone del giorno: Leggera  (2004) - Joe Barbieri
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giovedì 13 luglio 2017

Tunnu

Proverbio interrotto (con titolo) per gli amanti del dialetto siciliano.
Il proverbio recita: “Cu nasci tunnu, nun pò mòriri quadrato” (“Chi nasce tondo non può morire quadrato”), praticamente un detto sulla difficoltà di cambiare la propria natura, così come un cerchio non può diventare un quadrato.
Zac…zac… e il proverbio di matrice siciliana si trasforma e lo si può titolare così:

 L’invincibilità degli obesi: “Cu nasci tunnu un pò mòriri”.

Canzone del giorno: Spigolo tondo  (2014) - Fabi, Silvestri, Gazzè
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martedì 11 luglio 2017

I ragazzi dell'82

Si scambiano ancora il buongiorno tutte le mattine, come 35 anni fa, come quando stavano in ritiro a Vigo, Mondiali di Spagna 1982. Oggi come allora, il primo è Alessandro Altobelli, che è già in piedi alle quattro, l’ultimo è Marco Tardelli, che invece è un tiratardi. Ieri, erano pacche sulle spalle e sorrisi, oggi sono cuoricini e faccine via WhatsApp. I ragazzi dell’82, quelli della vittoria dell’11 luglio, ormai sessantenni o giù di lì, erano e sono una squadra. Sono Dino Zoff che solleva la coppa del mondo, sono tutti come un sol uomo che alzano in braccio Enzo Bearzot nello stadio Bernabéu di Madrid, sono foto mai uscite dalla memoria collettiva.

Candida Morvillo, Corriere della Sera (11/7/2017)

Canzone del giorno: Fireball  (1971) - Deep Purple
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domenica 9 luglio 2017

Proverbi interrotti

La rubrica che Stefano Bartezzaghi cura da moltissimi anni su Il Venerdì di Repubblica è da sempre fonte di curiosità (non soltanto enigmistica). Parecchio tempo fa l’autore aveva pubblicato un simpaticissimo passatempo, inventato da Marianna Natale. Si tratta del gioco dei “proverbi interrotti” (cosiddetti proverbi maltusiani).
Marianna aveva scritto nella sua pagina di Facebook: “Tutto è bene quel che finisce” e senza il fatidico finale il proverbio acquisisce un altro significato (come dire: a volte non c’è bisogno che qualcosa finisca bene. E’ già un bene che finisca). Da allora è nata la rincorsa al proverbio troncato e sono stati in tanti a proporne delle varianti. I primi a suo tempo suggeriti sono tutti simpatici: “I panni sporchi si lavano”; “Non tutto il male viene”; “Rosso di sera, bel tempo”; “Tanto va la gatta al lardo che ci lascia”; “L’amore non è bello se non è”; “Chi va piano va sano e va”; “Tutte le strade portano”.
Con un riassetto della punteggiatura da accompagnare al taglio si arriva a nuove “scoperte”: “Una mano lava. L’altra?”; “Dio li fa. E poi?”.
Per alcuni si possono aggiungere dei titoli:
La vendetta della formica: “Chi visse cantando, morì”.
L’orgoglio dell’autarchico: “Chi fa da sé, fa”.
Non esageriamo: “Meglio un giorno da leone, che cento”.
Contro il pregiudizio: “Chi va con lo zoppo, impara”.

Gradevole esercizio di taglio e cucito. Nelle giornate torride un po’ di sano svago enigmistico (nella stagione estiva non si può del tutto mandare il cervello alle ortiche!) non fa per niente male, meglio non perdere l’occasione di esercitare la mente, d’altronde: “L’occasione fa l’uomo!”.

Canzone del giorno: Love Interruption  (2012) - Jack White
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giovedì 6 luglio 2017

Dosi

Il Comitato nazionale di bioetica, con una mozione proposta da Silvio Garattini e votata all’unanimità, ha richiamato con forza il problema delle confezioni farmaceutiche non ottimali. La maggioranza di blister e boccette contengono un numero di compresse o gocce superiore o inferiore del 30% in media rispetto al ciclo terapeutico prescritto. C’è un grande spreco delle dosi in eccedenza, denunciano i saggi coordinati dal professor Lorenzo D’Avack, soprattutto antibiotici, analgesici, sciroppi, antipertensivi, scompenso cardiaco, antiaggreganti e anticoagulanti. Facciamo un esempio comune a tutti noi: il medico prescrive una pasticca al giorno di un antibatterico per 5 giorni, la scatoletta però ne offre 6, dunque la sesta viene dimenticata nel cassetto. Non ricordiamo più a cosa sia servita. Fino a quando scade e finisce nel cestino della spazzatura, anziché negli appositi cassonetti esterni ad alcune farmacie (ma quanto è difficile trovarne) o al Banco farmaceutico (che ridistribuisce gli avanzi delle medicine tra i poveri). Ogni anno, a causa della mancata corrispondenza tra durata del trattamento e numero di unità terapeutiche, vengono sperperati oltre un miliardo e mezzo di euro. Per queste ragioni il Cnb raccomanda alle istituzioni di insistere con interventi «atti a diminuire lo spreco ingiustificato generato da maxi e mini confezioni», magari rifacendosi al modello anglosassone. In Usa e Gran Bretagna è il farmacista che prepara confezioni personalizzate con il numero di compresse o flaconi monodose indicati sulla ricetta. Lo stretto necessario per completare il ciclo. In Italia almeno un paio di leggi prevedevano l’introduzione di sistemi «per eliminare sprechi di prodotti, rischi di errori e consumi impropri». In clima di tagli e razionalizzazione è forse venuto il momento di riprendere in mano con decisione questo progetto, almeno in via sperimentale, con i farmaci leader del prontuario.

Margherita De Bac, Corriere della Sera (2/7/2017)

Canzone del giorno: Bad Medicine  (1988) - Bon Jovi
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martedì 4 luglio 2017

Fantozzi

Non bisogna lasciarsi abbindolare: era tutto bello perché era tutto uno schifo. Non c’era via di scampo, non c’erano gli innocenti, non c’erano vittime ma soltanto persecutori che si contendevano il ruolo. Il ragionier Fonelli, che in gioventù era stato uno scadente quattrocentista, cercava di organizzare le olimpiadi aziendali, ma i colleghi della megaditta erano interessati soltanto al «lancio dello stronzo», cioè del medesimo Fonelli che finiva spianato sul marmo dell’atrio. Poi, raccontava la voce fuori campo del ragionier Ugo Fantozzi, attraverso spiate, ricatti, adesioni alla mafia, alla camorra, alla P2, e a quattro abbonamenti a vita a Famiglia Cristiana, Fonelli era improvvisamente salito a megadirettore naturale, aveva assunto il nome di Cobram II e finalmente indetto le gare d’atletica leggera; e tutti si erano untuosamente iscritti.  Poi, è vero, in ogni film Fantozzi aveva uno scatto d’orgoglio, entra nella stanza all’Olimpo del diciottesimo piano dove i bambini sono accolti uno per volta in occasione del Natale da megadirettori naturali e laterali, che si scambiano regali faraonici, panettoni d’oro massiccio a ventiquattro carati con zaffiri e ametiste al posto dei canditi e brindano con champagne riserva 1612; ed entra mentre la bruttissima figlia Mariangela - la bambina, la babbuina - è arrampicata sull’attaccapanni intanto che i blasonati le tirano noccioline. Tragico silenzio di colpa. «Comunque a tutti loro i miei più servili auguri per un distinto Natale e uno spettabile anno nuovo». La frase è cortigianesca, ma il tono no, è grave. Nessuno dice nulla. Viene da esplodere in un urlo esultante e liberatorio, e però Fantozzi è il padre che subisce conati di vomito ogni volta che guarda la piccola, al circo la scambia con uno scimpanzé, non si salva niente, nemmeno l’idea che ogni scarrafone sia bello agli occhi dei genitori. Ed è davvero meraviglioso perché non c’è astio né rancore, c’è un pessimismo lucido e cinico, irreparabile, non c’è tesi e antitesi, i padroni sono padroni, sulle porte degli uffici hanno targhe con scritto Gran. Figl. di Putt. Lup. Mann., quelli con predisposizioni progressiste vogliono gli impiegati a tavola con loro e li chiamano «cari inferiori», ma i rivoluzionari sono come il dottor Riccardelli che, non avendo potere sulla vita lavorativa della massa impiegatizia, infieriscono sul tempo libero: la sera di Inghilterra-Italia, prima leggendaria vittoria a Wembley, (Fantozzi celebra con frittatona di cipolle e Peroni familiare gelata) sono tutti convocati a vedere un film cecoslovacco con sottotitoli in tedesco, tocca andare per non passare da reazionari borghesi.  Diventerà la sera della Corazzata Potëmkin («una cagata pazzesca») e Riccardelli sarà sequestrato e obbligato ad assistere a Giovannona coscia lunga inginocchiato sui ceci. (...) Paolo Villaggio, iperbolico e impietoso, dirà che «l’unico sistema vero sarebbe quello di stanarli puntando sulle spie, i delatori che si annidano in tutti gli uffici d’Italia. Assoldare le carogne, insomma. Dopodiché, per i fannulloni, che rubano lo stipendio per non far nulla, arriva la punizione. Bastonarli, anzi no, meglio frustarli. La soluzione, infatti, non è farli andare fisicamente a lavorare perché pure se ci vanno, non fanno nulla. La loro esperienza fannullona è invincibile». Sono opportunisti, leccapiedi, ammazzerebbero il vicino di scrivania per uno scatto di stipendio, hanno meschine tendenze fedifraghe, quelli che ce la fanno, come il Fonelli citato all’inizio, sono immemori della vecchia condizione di sfruttati e si tramutano in sfruttatori sempre più implacabili. Capitalisti, ecclesiastici, rivoluzionari, popolo, ognuno pronto a sgraffignare quel che può, a esercitare senz’anima il potere concesso, poco o tanto, per il momento affiancati da un’abissale ignoranza, profeticamente avvinghiati a congiuntivi oggi così rampanti, «dichi», «facci», «batti lei». È questa l’Italia di Fantozzi, una globale e castale associazione per delinquere. Saperlo, e riderci sopra, è il primo atto di ottimismo.  

Mattia Feltri, Buongiorno - La Stampa (3/7/2017)

Canzone del giorno: Mythical Beast  (1988) - The Wild Swans
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domenica 2 luglio 2017

Brivido

...perché la vita è un brivido che vola via
è tutto un equilibrio sopra la follia
sopra la follia.

Vasco Rossi, Sally (1996)


Canzone del giorno: Sally  (1996) - Vasco Rossi
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sabato 1 luglio 2017

Playlist Giugno 2017


1.      Pearl Jam, Blood – (Vs. – 1993) –  Sangue
2.      Poets of the Fall, Psychosis – (Revolution Roulette – 2008) –  Psicosi
3.      Pino Daniele, Voglio di più – (Nero a metà – 1980) –  Cifre
4.      Bon Iver, Wash – (Bon Iver, Bon Iver – 2011) –  Lavaggio
5.      Jetrho Tull, My Sunday Feeling – (This Was1968) –  Frane
6.      Giorgio Gaber, I mostri che abbiamo dentro – (Io non mi sento italiano2003) –  Mostri
7.      Jamiroquai, Soul Education – (Synkronized – 1999) –  Educazione
8.      Yes, Into the Lens – (Drama1980) –  Fotografia
9.      Ramones, Anxiety – (Mondo Bizzarro1992) –  L’età dell’ansia
10.  John Mark McMillan, Economy – (Economy 2011) –  Economia
11.  Koko Taylor, Money Is The Name of  The Game – (Old School2007) – Un euro
12.  Claudio Baglioni, E adesso la pubblicità – (La vita è adesso1985) –  Pubblicità
13.  Madeline Juno, Error – (The Unknown2014) –  Errore