nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

mercoledì 31 luglio 2013

Fatlati

Che cosa sono i Fatlati?
Sono dei prodotti chimici che se aggiunti alle materie plastiche, ne migliorano la flessibilità e la modellabilità.
Trattandosi di sostanze tossiche, il loro utilizzo industriale ė vietato qualora superi un certo livello di concentrazione in prodotti come, ad esempio, i giocattoli o altri articoli destinati all'infanzia.
Di fatlati si sente parlare quando, ogni tanto, le forze dell'ordine sequestrano e ritirano dal mercato, carichi di giocattoli  che, provenienti dalla Cina, non rispettano, in molti casi, le restrizioni europee. Il bambino che mette in bocca, succhia o mastica per un lungo periodo un oggetto intossicato da questa sostanza tossica, rischia un alterazione del sistema ormonale o riproduttivo.
Di regola è preferibile scegliere prodotti etichettati "senza ftalati" o "PVC-free". Anche per le bottiglie di plastica bisognerebbe evitare le bottiglie contrassegnate con il codice di riciclaggio #3.
Un ulteriore inquinamento da fatlati che chiama in causa sempre la Cina, è stato segnalato da Greanpaece poiché sono tante le industrie tessili che, impiegando tali sostanze tossiche, inquinano, nelle varie fasi di produzione, l'acqua dei fiumi.
Più di un anno fa Greanpeace ha promosso la campagna "Detox" per provare a sensibilizzare le aziende internazionali di abbigliamento (brand italiani inclusi) in modo da obbligare i loro fornitori cinesi a non utilizzare questi composti chimici così pericolosi da rendere i fiumi una fogna privata.

Canzone del giorno: Toxic (2007) - Yael Naim
Clicca e ascolta: Toxic....

martedì 30 luglio 2013

Anima

Farò della mia anima

Farò della mia anima uno scrigno
per la tua anima,
del mio cuore una dimora
per la tua bellezza,
del mio petto un sepolcro
per le tue pene.
Vivrò in te la vita di un fiore
sotto i raggi del sole.
Canterò il tuo nome come la valle
canta l'eco delle campane;
ascolterò il linguaggio della tua anima
come la spiaggia ascolta
la storia delle onde.

Kahlil Gibran (1883-1931)

Canzone del giorno: Soli io  e te (1985) - Lucio Dalla
Clicca e ascolta: Soli.... 

sabato 27 luglio 2013

Nostalgia

Una buona medicina contro la solitudine? Basta affidarsi alla nostalgia.
Più si è predisposti a pensare positivamente al proprio passato e maggiore è la possibilità di vincere solitudine e ansia.
Negli Stati Uniti, addirittura, è stata creata, dopo tanti anni di ricerca, una scala per misurare il proprio grado di nostalgia. John Tierney sul New York Times (l'articolo è stato tradotto e pubblicato su Repubblica di domenica scorsa) ci ricorda come sia stato "dimostrato che la nostalgia è un antidoto contro la solitudine, la noia e l’ansia. Ci fa sentire più generosi nei confronti degli estranei e più tolleranti verso gli outsider. Nelle giornate fredde, o in ambienti freddi, il ricorso alla nostalgia ci riscalda. (...) Secondo quanto rilevato dalla Scala di Southampton, gli individui che dimostrano un sano senso di continuità del sé sono gli stessi che si abbandonano con maggiore frequenza alla nostalgia. «La nostalgia svolge una funzione esistenziale fondamentale», afferma Clay Routledge dell’Università del North Dakota. «Fa riemergere alla mente delle esperienze a noi care che ci rassicurano, ci fanno sentire apprezzati e ci fanno apparire significativa la nostra esistenza".
La nostalgia come risorsa. Come ci spiegano gli esperti affidarsi alla nostalgia non significa necessariamente essere prigionieri del passato, ma sicuri di un sentimento che non chiude la porta alla vita: "un modo positivo di afferrare il senso della caducità della vita che, come affermava Freud, non rende una rosa meno bella per il solo fatto che è destinata a sfiorire. La nostalgia è questo sentimento della bellezza della vita che sa conservarsi nonostante sia destinato ad essere corrotto dalla caducità fatale del tempo".

Canzone del giorno: Nostalgia (2010) - Elisa
Clicca e ascolta: Nostalgia....

mercoledì 24 luglio 2013

Solitudine

Un uomo solo. Più che ricco, un povero-ricco. Nè cavaliere nè re (nudo!), ma un politico-imprenditore che oltre a sentire il peso del suo ruolo, arriva sfinito, a fine serata, dopo ore e ore trascorse fra riunioni, viaggi, etichette, frequentazioni istituzionali e compagnie politiche di cui gradirebbe fare a meno.
Un quadretto un po' triste per un uomo che, volente o nolente, è stato protagonista (e, per certi versi, continua a esserlo) di una lunga stagione politica. Lele Mora, fresco di condanna a 7 anni di reclusione per induzione e favoreggiamento della prostituzione, preferisce raccontare in questo modo i tanti anni di frequentazione con il Cavaliere: «Ad Arcore sono venute decine di ragazze con me. Credo che se Silvio Berlusconi abbia avuto rapporti con delle ragazze queste vanno viste come mantenute... In ventotto anni di frequentazioni con lui non ho mai visto niente di quello che sostengono i giudici. Lui è un uomo solo. Vorrei vedere chiunque a passare tutta la sua vita con i Cicchitto, i Fini, i Tremonti, i Bondi, aveva solo voglia di divertirsi».
In un'intervista a Fabio Poletti, su La Stampa, ci tiene a ribadirlo: «Quante volte mi telefonava alle 11 di sera o a mezzanotte di ritorno da un viaggio e mi chiedeva: “Dai vieni qui... Porta delle ragazze... Porta chi vuoi...” (...) La colpa di Silvio Berlusconi è stata quella di essere un uomo solo. Il potere ti porta ad essere solo usato e sfruttato come alla fine è stato per lui».
Ipse dixit!

Canzone del giorno: Solo (1977) - Claudio Baglioni
Clicca e ascolta: Solo....

martedì 23 luglio 2013

Dimenticare

Imbrattando le carte della nostra esistenza di bellezza e malattia, di entusiasmo e rancore, dimentichiamo ogni istante per sgravarci del peso dei nostri pensieri. Vivere è dimenticare continuamente. Così facendo, evitiamo di portare fardelli troppo pesanti durante il nostro cammino e concentriamo la nostra attenzione sulla ricerca.

Ugo Riccarelli (1954 - 2013), Il dolore perfetto (2004) 


Canzone del giorno: Forget You All The Time (2011) - Cloud Nothings
Clicca e ascolta: Forget....

sabato 20 luglio 2013

Famiglia


Arresto multiplo in formato familiare.
L'intera famiglia Ligresti, padre e i tre figli, finisce in carcere: il patrono Salvatore, 81 anni, ai domiciliari, il figlio Paolo, per il momento, é in Svizzera (e, quindi, è sfuggito alla cattura), le due sorelle rinchiuse in carceri diversi. Gli altri tre arresti coinvolgono, invece, tre manager che facevano parte del vertice della Fonsai.
Tutti e sette si dichiarano (naturalmente!) innocenti. I magistrati, invece, li ritengono responsabili di
falso in bilancio, aggravato da gravissime manipolazioni contabili che hanno permesso di nascondere un rosso di 600 milioni e fatto incassare al gruppo familiare utili per 253 milioni (il tutto a svantaggio dei 12 mila piccoli azionisti).
Salvatore Ligresti, padrone della Sai Assicurazioni, nel 2002 acquistó la compagnia Fondiaria e dalla fusione delle due società nacque un gruppo solidissimo (almeno in apparenza) divenuto leader italiano in campo assicurativo e secondo soltanto alle Generali.
Dal 2009 in poi le perdite della Fonsai sono divenute sempre più evidenti e la famiglia Ligresti, secondo i giudici, ha fatto di tutto per nasconderle.
Uomo potentissimo e amico di tanta gente che conta (politici, finanzieri, imprenditori), l'ingegnere di origini siciliane ritorna ad avere guai con la giustizia (nel 1997, in piene Mani Pulite, subì una condanna a 28 mesi) mentre le spese pazze delle due figlie (di Jonella per i cavalli e di Giulia per le moda) arricchiscono anche la cronaca rosa (la procura valuta che i tre figli succhiassero al gruppo 50 milioni l’anno solo per loro).
Un disastro familiare da tempo annunciato. Gian Maria De Francesco su Il Giornale definisce quella di Ligresti: "una storia di «salotti buoni», quei circoli ristretti della finanza di relazione nella quale il costruttore siciliano era riuscito a farsi largo grazie ai buoni uffici di un altro siculo, Enrico Cuccia. E non è un dettaglio che fosse stato il «delfino» del creatore di Mediobanca, Vincenzo Maranghi, a scegliere Ligresti come «cavaliere bianco» per Fondiaria, per proteggerla dall'Opa su Montedison. E non è un dettaglio che prima dell'uragano l'Ingegnere avesse invano cercato una sponda in Vincent Bolloré, socio francese forte di Piazzetta Cuccia che gli aveva prospettato un intervento di Groupama, fallito causa l'obbligo di Opa. Anche l'inizio della decadenza, però, ha una data precisa: il dicembre del 2011. Nonostante l'aumento di capitale da 450 milioni lanciato sei mesi prima con il fattivo sostegno di Unicredit, Fonsai naviga ancora in cattive acque. C'è bisogno di un'altra ricapitalizzazione. Mediobanca, che teme per gli 1,1 miliardi di esposizione su Fonsai nel bel mezzo della crisi da spread, e gli altri istituti creditori (sono coinvolte anche Imco e Sinergia, le «scatole» sopra Premafin) hanno deciso che per l'Ingegnere e i suoi figli non c'è più spazio. Di lì al coinvolgimento di Unipol il passo è breve. Poi il diluvio".

Canzone del giorno: Family Affair (1971) - Sly and the Family Stone
Clicca e ascolta: Family....

venerdì 19 luglio 2013

Lampioni


La gente di solito usa le statistiche come un ubriaco i lampioni: più per sostegno che per illuminazione.


Mark Twain (1835 - 1910)




Canzone del giorno: No Light No Light (2011) - Florence and The Machine
Clicca e ascolta: No Light....

martedì 16 luglio 2013

Talk Show

In attesa di sapere cosa accadrà, nel nostro Paese, il 30 luglio durante l'udienza Mediaset, faremo a meno, prima di arrivare alla data fatidica, del supporto e dei commenti dei talk show televisivi. Con l'estate gli italiani si allontanano dagli schermi casalinghi e un momento così cruciale (ma è poi veramente così cruciale?) della vita socio-politica nazionale non sarà accompagnato da dibattiti e sondaggi che normalmente caratterizzano tutti i palinsesti.
I talk show, frutto di mille polemiche, sono ritenuti, in taluni casi, diseducativi a causa del tenore del dibattito che producono, delle urla costanti, delle continue interruzioni.
In ogni caso, urla a parte, è sempre meglio trovarsi accerchiati dai talk show che abitare in un paese privo di dibattiti e confronti. A volte intrisi di ideologia, non sempre corretti, spesso scadenti, i talk rappresentano, pur sempre, una risorsa civile. Meglio non disprezzarli del tutto, anche se un bel po' di "disintossicazione" estiva non guasta, ricordando l'acuta differenziazione fra i generi che ha fatto, di recente, il critico Aldo Grasso: "i modelli del talk sono tre e di lì non si scappa: c’è quello «urlato», che si fonda sulla rissa, sui pregiudizi e su un conduttore demagogico; c’è quello più salottiero, che si fonda sullo scambio di opinioni e sulla grande presunzione che gli ospiti abbiano qualcosa da dire; c’è infine, ma è il più raro, quello di approfondimento, capace di trascinare lo spettatore in un percorso di conoscenza".

Canzone del giorno: Talk (2005) - Coldplay
Clicca e ascolta: Talk....

sabato 13 luglio 2013

Libero mercato


"Non sarai tanto ingenuo da credere che viviamo in una democrazia, vero Buddy?
È il libero mercato".

Gordon Gekko (Micheal Douglas), Wall Street (1987) - Oliver Stone




Canzone del giorno: Cara democrazia (2006) - Ivano Fossati
Clicca e ascolta: Cara....

mercoledì 10 luglio 2013

Piangere

Continua imperterrita l'onda di arrivi di migranti sulle coste di Lampedusa.
Uomini, donne e bambini ammassati sui barconi provenienti dal territorio africano e diretti verso uno spicchio d'isola ritenuto una vera e propria terra promessa per tanti diseredati.
Il Papa ha fatto una scelta fortemente simbolica, approdando, come suo primo viaggio fuori dalle mura vaticane, sull'isola di Lampedusa. Con la sua preghiera rivolta alle tantissime vittime di questi viaggi della speranza, ha cercato di scuotere le coscienze di tutti: "la globalizzazione dell’indifferenza ci rende tutti “innominati”, responsabili senza nome e senza volto".
Probabilmente non ha tutti i torti chi sostiene che esiste una palese differenza fra la predicazione religiosa e gli interventi politici che uno Stato deve attuare per amministrare un fenomeno così complesso e drammatico. Non si può, però, negare che ci ritroviamo dinanzi a un dramma contemporaneo che, in questi anni, non sempre è stato gestito con la giusta determinazione dal nostro Governo e che meritava, inoltre, un maggiore coinvolgimento dell'Europa come entità politica.
Così non è avvenuto e gli errori sono stati tanti e progressivi. Il Papa si chiede di chi sia la responsabilità del sangue versato da tanti esseri umani e pone l’accento su come, ormai, "abbiamo perso il senso della responsabilità fraterna, guardiamo il fratello mezzo morto sul ciglio della strada, pensiamo poverino e continuiamo per la nostra strada”. 
Chi ha pianto, si chiede ancora, “per la morte di questi fratelli e sorelle? Chi ha pianto per queste persone che erano sulla barca? Per le giovani mamme che portavano i loro bambini? Per questi uomini che desideravano qualcosa per sostenere le propri famiglie? Siamo una società che ha dimenticato l’esperienza del piangere, del “patire con”: la globalizzazione dell’indifferenza ci ha tolto la capacità di piangere!".



Canzone del giorno: Cry Baby (1971) - Janis Joplin
Clicca e ascolta: Cry....

domenica 7 luglio 2013

Smarrimento

La rubrica si chiama La parola da salvare.
Ogni lunedì su Il Fatto Quotidiano c’è chi riassume, in poche righe, pensieri e sensazioni che hanno a che fare con un termine prescelto.
Nel corso di queste settimane c'è chi ha preferito scegliere la parola Pigrizia e c'è chi, invece, ha dedicato la sua attenzione, ad esempio, alla parola Follia.
Lunedì scorso il critico cinematografico (nonché scrittore) Giovanni Bogani, ha deciso di scegliere la parola "Smarrimento": "Posso scegliere tra tutte le parole... Ma posso sceglierne soltanto una. Come un bambino in una pasticceria, come un uomo in un’agenzia di viaggi, di fronte alla mappa del mondo. E allora, penso alle parole che detesto: “piuttosto che”, usato per dire “così come”. E all’aria chic di chi lo dice. E poi, penso alle parole che amo. Che ho sempre amato. Non tutte sottovalutate: viaggio, silenzio, tempo. Sguardo. Segreto. Dolore. E ancora, parole antiche: lealtà, curiosità, dovere. E l’ultima, smarrimento".
C'è qualcuno di noi che può alzare la mano e dire, oggi, di non ritenersi smarrito.
Una sensazione di smarrimento ci confonde le idee e, spesso, non ci permette di essere lucidi: "palline sparate in cielo da un destino impazzito".
Come nel famoso brano dei Pink Floyd, non siamo altro che delle anime perse, che nuotano in una boccia per pesci (We're just two lost souls /swimming in a fish bowl). Siamo disorientati, ma il nostro vagare incerto e buffo può rappresenterà anche un momento indispensabile per carpire la giusta direzione e trovare beneficio in molti attimi di smarrimento: "Siamo smarriti, perché da tanto tempo non c’è più nessuno a dirci che cosa fare. Perché i nostri genitori sono morti, o si sono fatti più piccoli, bambini. Perché gli uomini politici non sono più barbosi, in giacca di taglio antico, con gli occhiali spessi e un sacco di cose che sapevano più di noi. Adesso sono come noi, affondati negli stessi dubbi, nella stessa sprovvedutezza. Siamo smarriti perché nessuno ci ha spiegato per bene come uscire dalla crisi, se dalla crisi si potrà uscire. Siamo smarriti, e in questo smarrirci ogni tanto ci appare, epifania impensabile, un attimo di bellezza, un grumo di amore, un barlume di sogno, la nota di una canzone, un riflesso di speranza. E tanto ci basta. E forse la felicità è questa: nello smarrimento, trovare un attimo per sorridere alla convulsa armonia del mondo. Danzare la danza delle cose, senza sperare di capirla, mai".



Canzone del giorno: Wish You Were Here (1975) - Pink Floyd
Clicca e ascolta: Wish....

giovedì 4 luglio 2013

Assicurazione


L'Espresso è ritornato sul delicato argomento delle vetture senza polizza che circolano nel nostro paese.
La percentuale di auto, camion e moto che viaggiano senza copertura assicurativa, ė aumentata in modo esageratamente progressivo. A Milano, ad esempio, ogni cinque veicoli fermati dalla polizia, uno non risulta assicurato e c'è da scommettere che il dato è ancora più preoccupante nel resto della penisola.
La quota é quasi raddoppiata nel corso degli ultimi due anni e non si tratta soltanto di persone sprovvedute o dei sempre presenti farabutti di ogni risma che "decidono di fare i furbi e osare con l’ultima evoluzione del mercato della contraffazione: si procurano contratti falsi, per ingannare altri automobilisti in caso d’incidenti o spesso beffare anche i controlli".
Sono sempre più numerosi, infatti, coloro che rischiano poiché non possono permettersi economicamente di rinnovare il tagliando: “La recessione fa crollare il numero di immatricolazioni, ma le polizze diminuiscono in proporzione ancora più alta. E non è solo questione di falsi o pirati: molti lasciano la vettura ferma nel parcheggio perché non possono più fronteggiare le spese”.
Le stime dell’Aci sono veramente preoccupanti: per le nostre strade e autostrade si muovono 3 milioni di vetture senza polizza! Ogni 12 auto si ritiene che una di queste sia sprovvista di contratto assicurativo.
Sono necessari (e improrogabili) dei rigidi provvedimenti e delle variazioni del codice della strada che permettano un maggiore controllo della regolarità assicurativa degli autoveicoli in circolazione.

L’inchiesta di Michele Sasso evidenzia la gravità delle conseguenze: “spesso chi non è in regola scappa dopo aver provocato un incidente. Sono 21 mila gli indennizzi del Fondo di garanzia per le vittime della strada causati da veicoli senza copertura: un aumento del 40 per cento in 12 mesi. Il danno economico di chi non paga è un danno per tutti, soprattutto per gli automobilisti in regola che con la loro polizza assorbono anche i costi dei non assicurati”.
Bisogna ricordare, inoltre, che le polizze vigenti nel nostro paese sono le più costose d’Europa: il doppio rispetto a Francia e Portogallo mentre superano quelle tedesche dell’80 per cento.


Canzone del giorno: Assurance (2007) - Hurt
Clicca e ascolta: Assurance....

mercoledì 3 luglio 2013

Slitta


Emilio Giannelli, da Corriere.it
























Canzone del giorno: Sled Ride (2010) - Buckethead
Clicca e ascolta: Sled....

lunedì 1 luglio 2013

Playlist Giugno 2013

1.      David Gilmour, Take a Breath – (On an Island 2006) – Dignità
2.      The Coronas, Write To Me – (ThCloser To You – 2011) – Scrivere
3.      Jefferson Airplane, Solidarity – (Jefferson Airplane - 1989) – Solidarietà
4.      Alanis Morissette, Offer – (Feast on Scraps - 2002) – Proposte
5.      Tom Baxter, Miracle – (Skybound - 2008) – Sboom
6.      Joss Stone, Security – (Mind Body & Soul - 2004) – Usato
7.      Syria, Mi consumi – (Le mie favole - 2002) – Propensione
8.      Freddie King, Palace Of The King – (Getting Ready - 1971) – Re nudo
9.      David Bowie, The Stars (Are Out Tonight) – (The Next Day - 2013) – The Next Day
10.  DIIV, Air Conditioning – (Oshin - 2012) – Condizionata
11.  Plus One, Poor Man – (Exodus - 2003) – Povero
12.  Gianna Nannini, Aria – (Aria - 2002) – Aria
13.  Lisa Loeb, Probably – (The Way It Really Is – 2004) – Probabilmente
14.  Athlete, Wild Wolves – (Black Swan – 2009) – Lupi