nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

venerdì 30 agosto 2019

Appoggiarsi

A un discepolo che pregava incessantemente, il maestro disse: "Quando smetterai di appoggiarti a Dio e ti reggerai sulle tue gambe?".

Il discepolo era sbalordito: "Ma proprio tu ci hai insegnato a guardare Dio come padre!".

"E quando imparerai che un padre non è qualcuno a cui appoggiarsi, ma qualcuno che ti libera dalla tendenza ad appoggiarti?".

                                                                                        Anthony De Mello

Canzone del giorno: Spirito (1994) - Litfiba 
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martedì 27 agosto 2019

Incompetenza

Si chiama effetto Dunning Kruger, dal nome dei due ricercatori della Cornell University che l’hanno descritto nel 1999, l’insidioso cortocircuito mentale che condanna chi è incompetente a non accorgersi della propria incompetenza.
La sindrome è nota, ma qualche recente fatterello di cronaca mi suggerisce che non se ne è ancora parlato abbastanza. Inoltre, oggi che la rete dà voce e visibilità globale (sto citando Umberto Eco) a legioni di imbecilli, l’effetto Dunning Kruger sembra essere diventato pervasivo.
Eppure il fenomeno non è così nuovo, se già Socrate – e siamo nel quinto secolo avanti Cristo – avverte che è “sapiente solo chi sa di non sapere, non chi s’illude di sapere e ignora così perfino la sua stessa ignoranza”. E se il faraone Akhenaton (qui siamo nel quattordicesimo secolo avanti Cristo) afferma che “il folle è ostinato e non ha dubbi. Conosce tutto tranne la propria ignoranza”.
Ciò che di nuovo fanno David Dunning e Justin Kruger alla fine del novecento è studiare e misurare sperimentalmente la propensione degli incompetenti a sopravvalutarsi. La loro ricerca trae origine da un curioso fatto di cronaca: la storia di McArthur Wheeler il quale, avendo appreso che l’invisibilità è un attributo del succo di limone, se ne spalma un po’ e va a rapinare una banca. Dunning legge la notizia e pensa che, se Wheeler è troppo stupido per fare il rapinatore, forse è anche troppo stupido per accorgersi di essere troppo stupido. Così, trova un modo per misurare la capacità di autovalutazione di gruppi di studenti in diverse aree, dal ragionamento logico alla conoscenza della grammatica, e per correlare livello di competenza e precisione nel valutare la qualità delle proprie prestazioni. I risultati sono inequivocabili. Gli incompetenti tendono a fare due cose in modo ricorrente: sovrastimare drammaticamente le proprie prestazioni, sottovalutare il livello medio di prestazione dell’intero gruppo. La propensione degli incompetenti all’errore è universale e tale da sfidare le leggi più elementari della matematica, come sottolinea lo stesso David Dunning in un breve e grazioso video Ted-Ed.
Per esempio, succede che quasi la metà (il 42 per cento) di un gruppo di ingegneri possa stimare di far parte del 5 per cento costituito dai più bravi. Oppure: l’88 per cento degli automobilisti americani ritiene di avere capacità di guida superiori alla media (temo che il dato italiano potrebbe essere ancora più clamoroso).
In sintesi: all’incompetenza spesso si accompagna la supponenza, e gli incompetenti nutrono un’incondizionata fiducia nelle proprie capacità. Non hanno percezione dei propri limiti e ignorano i propri errori. Infine, fanno fatica a riconoscere la competenza altrui, e possono arrivare a disprezzarla.
La buona notizia è che con il progredire dell’apprendimento l’illusorio senso di superiorità decresce rapidamente. Il guaio vero è che chi è incompetente non sente alcun bisogno di apprendere di più, e tende ad accomodarsi in cima al suo vertiginoso picco di fiducia e ignoranza, guardando il resto del mondo dall’alto in basso.
L’altro guaio è che nemmeno i più esperti tra gli esperti, proprio perché hanno consapevolezza di quanto le cose possano essere complicate, raggiungono mai il livello di fiducia nelle proprie capacità che appartiene agli incompetenti.
Tutto questo fa sì che l’effetto Dunning Kruger sia, oltre che disarmante, difficilissimo da emendare. E ci sono due ulteriori complicazioni. In primo luogo, esperti e inesperti usano dialogare (e scontrarsi) su due diversi livelli: gli esperti entrano nel merito, mentre gli inesperti, forti solo delle proprie certezze, tendono a mettere in discussione la credibilità e l’autorevolezza dei loro interlocutori, mettendoli con ciò in una posizione scomoda e sgradevole. In secondo luogo, le persone più esperte (e anche gli studenti migliori) sono invece propensi a sottostimare le proprie conoscenze e capacità. Se sanno qualcosa, o se qualcosa gli riesce facile, tendono a pensare che per tutti sia così e a soffrire della sindrome dell’impostore: il timore che le loro capacità, per quanto alte, non lo siano mai abbastanza.
Insomma: la sindrome dell’impostore è l’altra faccia dell’effetto Dunning Kruger. Peccato che l’una danneggi gli esperti, e che l’altro avvantaggi (almeno in termini di autostima, e fino a quando non provano a rapinare una banca) gli inesperti.
L’effetto Dunning Kruger è un bias cognitivo: una delle tante distorsioni della capacità di valutare o decidere che derivano da processi mentali frettolosi e basati su pregiudizi, fraintendimenti o dati inadeguati.
Per carità, alle distorsioni del giudizio siamo esposti tutti. Wikipedia ne pubblica un lunghissimo elenco. Potete divertirvi a dargli un’occhiata, giusto per capire in quanti modi tutti possiamo sbagliare a ragionare, ingannandoci da soli. Ma sapere che gli errori di giudizio esistono, coltivare il dubbio e mantenere una dose di equilibrio, di realismo e di umiltà ci aiuta a sbagliare un po’ meno, e soprattutto a non impiccarci ai nostri errori.

Annamaria Testa, esperta di comunicazione (Internazionale - 14 gennaio 2019)

Canzone del giorno: Incapable (2017) - Keyshia Cole
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domenica 25 agosto 2019

Tisana

Poi è arrivato Zingaretti, con la sua tisana al veleno. Così, quello che sembrava ormai deciso è tornato in alto mare. I grillini si sono affrettati a dire che le condizioni poste dal segretario del Pd sono irricevibili. Ma lo stesso hanno ripetuto a ruota pure i renziani, i quali si sentivano già padroni della situazione, soprattutto si erano commenti di aver scampato le elezioni, un appuntamento con gli italiani che temono al pari dei grillini, ben sapendo che il voto farebbe piazza pulita di molti di loro. Il governo dell’inciucio, anzi dell’ammucchiata, ha insomma avuto una brutta battuta d’arresto. Dato per già fatto grazie agli intrighi di Renzi, è stato messo in seria difficoltà dall’intruglio di Zingaretti. Il quale, diciamoci la verità, è per il governo con i grillini, ma forse lo è ancor di più per le elezioni. Che in un colpo solo gli consentirebbero di spazzare via Renzi e di portare in Parlamento uomini suoi, oltre che di guadagnare qualche punto percentuale grazie alla crisi dei 5 stelle.

Maurizio Belpietro, La Verità (23/8/2019)

Canzone del giorno: Poison (1997) - Alice Cooper
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venerdì 23 agosto 2019

Incertezza


La vita si vive nell’incertezza, per quanto ci si sforzi del contrario. Ogni decisione è condannata a essere arbitraria; nessuna sarà esente da rischi e assicurata contro insuccesso e rimpianti tardivi. Per ogni argomento a favore di una scelta si trova un argomento contrario non meno pesante.

Zygmunt Bauman (1925 - 2017)- L'arte della vita (ed.Laterza - 2009)





Canzone del giorno: La paura che ho di perderti (2015) - Bianca Atzei
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martedì 20 agosto 2019

Particulare

Comunque vada a finire fra qualche ora (il premier Conte alle 15 pronuncerà il suo discorso al Senato e, da quel momento, tutto può succedere), i nostri politici si ricorderanno che, fra i loro compiti, è di estrema priorità  adoperarsi per la costruzione di un futuro per i nostri giovani? Qualche giorno fa Aldo Cazzullo ha dedicato un interessante articolo su come l'attuale caos politico determini una concentrazione delle parti in campo sulla salvaguardia degli interessi propri non focalizzando l'attenzione sulla necessità di "futuro".

"Dimentichiamo per un attimo le nostre vite, più o meno lunghe e felici, e guardiamo le cose con gli occhi di un nostro giovane connazionale. Un ragazzo che ha appena compiuto diciotto anni ed è già chiamato a scelte importanti. Deve decidere ad esempio se seguire molti suoi amici più grandi, che studiano e lavorano all’estero, o restare in Italia, per costruirsi un futuro qui. E, in attesa delle tecnicalità della politica, deve decidere a chi dare il suo primo voto. Che idea può farsi della situazione? Salvini vuole andare a votare per «capitalizzare il consenso» come ha detto lui stesso al premier Conte (che l’ha subito riferito in giro). I 5 Stelle non vogliono andare a votare per i motivi opposti — nei sondaggi pesano la metà rispetto alle ultime elezioni politiche — e aprono a un governo sostenuto anche dagli arcinemici del Pd. Il primo nel Pd a rilanciare il segnale è il più arcinemico di tutti, Renzi, che (così dicono) non vuol perdere il controllo dei gruppi parlamentari. Ma il più ostile all’accordo è il segretario Zingaretti, che da presidente del Lazio ha dialogato con i grillini ma ora è ansioso di perdere contro Salvini, pur di prendere (così dicono) il controllo dei gruppi parlamentari. Dal canto suo, Berlusconi è favorevole al voto, se Salvini firma l’alleanza dal notaio e possibilmente col sangue; altrimenti è contrario. Quanto ai parlamentari comuni, sono impegnati in una resistenza talmente eroica da essere pronti a votare il taglio dei seggi, consapevoli che tanto al prossimo giro non saranno loro a occuparli, pur di guadagnare tempo, all’insegna del motto: «Quando mi ricapita?».
Ogni attore, insomma, sembra muoversi sulla scena animato dal proprio «particulare», dagli interessi neanche di partito ma di corrente o meglio ancora personali. Il tutto mentre l’Italia è più che mai il malato d’Europa: cresce meno degli altri, accumula più debito, paga di più per finanziarsi sui mercati, è politicamente instabile. Che idea può farsi il nostro diciottenne di un Paese così? Un Paese che non riesce a liberare le sue potenzialità straordinarie, che resta prigioniero dell’inverno, anzi dell’estate, del nostro scontento? (...) C’è stata la rivoluzione della rete, con il suo linguaggio duro, violento, aggressivo. Berlusconi si è legittimamente chiesto a chi mai interessi vedere i filmati social di Salvini che mangia la Nutella; ma sono questi i nuovi meccanismi di identificazione. E funzionano. Così la prossima campagna elettorale, che durerà da qui alla data del voto, qualunque essa sia, sarà combattuta dalla Bestia contro Rousseau, le due macchine di propaganda online allestite dallo staff di Salvini e dalla Casaleggio&Associati; con un prevedibile sottoclou Zingaretti-Renzi tutto interno al Pd. (...) Perché almeno questo il diciottenne al primo voto ha il diritto di pretendere: un Paese ancorato al futuro. E quindi all’Europa. Un’Europa che vorrebbe diversa da quella attuale; e giustamente. Ma diversa nel senso di migliore. L’Europa della Hard Brexit di Boris Johnson e dei suprematismi nazionali di Marine Le Pen rischia di essere un posto peggiore. E questo i giovani italiani proprio non se lo meritano".

Aldo Cazzullo, Corriere della Sera (11/8/2019)

Canzone del giorno: All Our Tomorrows (2015) - Ron Sexsmith
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sabato 17 agosto 2019

Pranzo di ferragosto

Del resto, a Ferragosto succede così. Fra semi di anguria, sabbia troppo calda, qualche bicchiere di troppo, vecchi rancori, cose taciute troppo a lungo, prese in giro e rabbie mai confessate, sotto l’ombrellone le famiglie riunite tornano a parlarsi. Così è successo, stavolta, anche alla famiglia, sia pur molto nobile, che abita Palazzo Chigi. Travolti dall’insolito agosto troppo caldo in tutti i sensi, anche gli inquilini di Palazzo Chigi se le sono cantate di santa ragione, ma alla fine sono tornati a parlarsi. A parlarsi nel modo pubblico, diretto, extraistituzionale, e un po’ sguaiato che segna il Ferragosto, ma pur sempre a parlarsi. La crisi è tornata, sia pur attraverso un feroce scontro, nel campo Lega-M5s. Con un nuovo scenario offerto da Salvini in persona che dice di nuovo un “se qualcuno dice si, ragioniamo”. Aggiungendo, a scanso di equivoci, che si tratta di parlarsi: “ il mio telefono è sempre acceso”. (...)
Le trattative per un nuovo governo non sono affatto semplici e nemmeno molto avanzate – anche se fanno gola a tutti.
Il che significa che per Conte la strada del Bis è quasi chiusa, e che per Di Maio e i suoi Pentastellati il prezzo sarà molto alto. Se mai ci si arriverà a un accordo.
All’opposto, riaprire con Salvini è, nella realtà dei fatti, l’unico percorso per salvare l’esperimento in corso a Chigi. Nonché  il destino di Di Maio, e del suo sogno di fare dei 5S un vero movimento politico. E, nel caso, l’unica vera ragione per cui sarebbe necessario un Conte Bis. Del resto, la rissa di oggi è una indiretta conferma che il governo è ancora in piedi, e che lo sarà fino almeno al 20, per concessione dello stesso Salvini quando ha evitato di ritirare i suoi ministri.  Il governo è ancora in piedi, e in ogni momento è meno chiaro come, in quale direzione, e se mai, arriverà a conclusione.

Lucia Annunziata, huffingtonpost.it (16/8/2019)

Canzone del giorno: What's The Hurry (2005) - Marianne Faithfull
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giovedì 15 agosto 2019

Crisi d'agosto

È la crisi più pazza del mondo. 
Si va al Senato convinti di assistere a una delle ore più gravi della Repubblica, e se ne esce con la sensazione che effettivamente la situazione politica è grave, ma non seria. (…) …il leader della Lega non si dimetterà né farà dimettere i suoi ministri, unico metodo sicuro per provocare la crisi di governo che pure tanto dichiara di volere. 
La sua volontà di accelerare la distruzione del governo di cui fa ancora parte viene però bocciata dall’aula, che lo mette in minoranza (in fin dei conti dispone solo del 17% dei seggi): il calendario è votato da un’alleanza nuova e spuria, che mette insieme Cinquestelle e Pd e tutti quelli che non vogliono essere mandati a casa dal ministro degli Interni (sono molti, anche in Forza Italia, ancora in attesa di sapere se verrà ammessa nella coalizione in caso di elezioni).  Sembrerebbe profilarsi una sconfitta tattica per Salvini. (…) Ma ecco che Salvini, fiutata la trappola, prova a uscire dall’angolo in cui Renzi voleva metterlo, e infila una zeppa non da poco tra Di Maio e i democratici: dichiara di accettare lui la richiesta grillina di votare prima il taglio dei parlamentari e poi dopo («subito dopo», precisa) andare alle elezioni.
Il Pd accusa chiaramente il colpo. Non se l’aspettava nessuno. Anche perché chiedere la crisi di governo per il giorno successivo e la riforma costituzionale per la settimana appresso è davvero un colpo di teatro. Il capogruppo dei Cinquestelle salta sulla contraddizione: senza un governo non ci può essere il voto sul taglio, dunque ritirate la mozione di sfiducia. Ci sarebbe anche un altro problemino: se si approva una riforma costituzionale bisogna poi aspettare per mesi un eventuale referendum prima che vada in vigore. Lo risolve Salvini: il taglio dei parlamentari — precisa — sarebbe a futura memoria, non varrebbe per il prossimo parlamento ma per quello dopo ancora. Si può fare? Boh. Ma così intanto inguaia il Pd, che contro quella legge ha già votato tre volte e ne teme l’effetto maggioritario implicito, capace di trasformare un’ipotetica maggioranza elettorale di centrodestra del 50% nel 65% di seggi, un blocco che potrebbe anche da solo cambiare la Costituzione.
Fatto sta che la Camera dei deputati, un’ora dopo, mette in calendario per il 22 di agosto il voto definitivo sul taglio dei parlamentari. E ora nessuno sa più che cosa succederà. Cadrà prima il governo Conte il 20 agosto al Senato, o la Camera il 22 agosto approverà prima la più grande riforma del governo cadente? I coscritti del Senato sciamano verso i lidi da cui provengono in preda a questi dilemmi. La crisi intanto non è per questa settimana: Ferragosto con i tuoi. Forse nemmeno la prossima, e quella dopo ancora finisce il mese. La road map al voto anticipato è molto più tortuosa della rotta tracciata dal Capitano. Anzi, per dirla tutta, al momento pare che al timone non ci sia nessuno.

Antonio Polito, Corriere della Sera (14/8/2019)

Canzone del giorno: The Situation (2019) - Snowy White (feat. The White Flames)
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martedì 13 agosto 2019

Sciocchi


Ci sono due specie di sciocchi: quelli che non dubitano di nessuna cosa e quelli che dubitano di tutto.

Charles-Joseph de Ligne (1735-1814), Mes écarts ou ma tête en liberté



Canzone del giorno: L'idiota  (2010) - Marlene Kuntz
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sabato 10 agosto 2019

Il potere senza controllo

Estate 2009. Dieci anni fa. Il IV Governo Berlusconi è in carica da poco più di un anno. Il ministro dell'Interno è Roberto Maroni della Lega Nord (Lega Nord Per l’Indipendenza della Padania, per essere più precisi). Allora come adesso, un pacchetto "sicurezza" diviene legge dello Stato. L'aula del Senato da il via libera definitivo al disegno di legge che contiene, fra l'altro, l'introduzione del reato di immigrazione clandestina e la possibilità di organizzare le ronde in città.
Il 10 agosto di 10 anni fa Stefano Rodotà intervenne sul tema contro il governo in carica e i nuovi provvedimenti. Da leggere con attenzione la parte dedicata alla "politica della Lega". In questi anni quanti fra i rappresentanti politici del M5S hanno letto gli articoli del famoso giurista candidato per l'elezione a Presidente della Repubblica proprio dal Movimento nel 2013?

Stefano Rodotà, la Repubblica - 10/8/2009

...si è realizzato uno stravolgimento continuo del sistema delle garanzie al quale sono affidate le possibilità stesse di funzionamento della democrazia. Consideriamo quel che è avvenuto solo nelle ultime settimane. Si è andati all' assalto della Banca d' Italia e della Corte dei Conti. Si è stravolto in forme sconcertanti l' uso del decreto legge. Si è inflitta l' ennesima mortificazione al Parlamento, con un ricorso al voto di fiducia che azzera l' autonomia di deputati e senatori e conferma l' ostilità mai nascosta di Berlusconi per l' istituzione parlamentare. Si è realizzata una nuova blindatura del sistema televisivo intorno agli interessi delle reti Mediaset, ai quali vengono subordinate le reti che dovrebbero essere pubbliche. Si è manifestata una volta di più l' ostilità per la libertà di informazione e di critica, con toni variamente intimidatori verso chi scrive cronache sportive o riferisce di vizi privati che annientano le virtù pubbliche. Un comune denominatore unisce queste diverse iniziative. Il bisogno di un potere sciolto da ogni controllo; l' insofferenza per una opinione pubblica critica e vitale, non ridotta a "carne da sondaggio"; il disprezzo per ogni "governo delle leggi" che dia la regola al "governo degli uomini". (...)
Un inquietante "efficientismo penale" percorre il testo sulla sicurezza appena entrato in vigore. Ne conosciamo le caratteristiche. Una pericolosa privatizzazione della sicurezza pubblica attraverso le ronde. La negazione della cittadinanza come insieme di diritti che accompagnano la persona in qualsiasi luogo del mondo in cui si trovi attraverso il reato di immigrazione clandestina che porta con sé la cancellazione di diritti fondamentali come quelli di sposarsi o di avere una abitazione, e rende precaria la possibilità del diritto alla salute, all' istruzione, al riconoscimento e alla educazione dei figli (dove sono gli scatenati difensori della famiglia?). Ce lo ha appena ricordato il Presidente della Repubblica, sottolineando che la piena integrazione degli immigrati e la sicurezza sui luoghi di lavoro "sono diritti fondamentali ed esigenze totalie civili", in un messaggio significativamente letto dal presidente della Camera in uno dei luoghi simbolo della tragedia dell' emigrazione italiana, Marcinelle. La regressione culturale e civile incarnata dagli ultimi provvedimenti è evidentissima, e ha la sua origine e il suo fondamento soprattutto nella politica della Lega, la cui influenza è cresciuta a dismisura e sta producendo una curvatura del sistema istituzionale nel senso dell' accettazione della logica della diseguaglianza e della discriminazione come via per la legittimazione di identità separate e della costruzione di una cittadinanza a geometria variabile, non solo tra italiani e immigrati, ma tra gli stessi italiani in base alle appartenenze regionali. (...)
Siamo di fronte a una strisciante revisione costituzionale, ad un vero e proprio abbandono della logica della Costituzione repubblicana proprio nella sua parte più significativa e impegnativa, quella dei principi e dei diritti. Le istituzioni repubblicane si scompongono lungo strategie che parlano di dissoluzione, non di federalismo.

Canzone del giorno: This Time (2019) - Rock Goddess
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venerdì 9 agosto 2019

Solitudini

C’è una solitudine che può essere cullata. Le braccia incrociate che stringono le ginocchia. Continua, continua questo movimento che, a differenza di quello di una nave, rende calmi e contiene in sé colui che culla. È una cosa interna – tesa come la pelle. Poi c’è una solitudine che vaga. Neanche cullandola la si può tener ferma. È viva, per conto suo. Una cosa secca, che si allarga e fa risuonare i passi di chi cammina come se venissero da un posto lontano.

Toni Morrison - Amatissima, 1987 (Ed. Frassinelli - 1996)



Canzone del giorno: Solitude (1956) - Billie Holiday
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martedì 6 agosto 2019

Blood

Dodicesimo album per i Collective Soul. Poco conosciuti in Italia ma attivi sin dal 1992, la band dei fratelli Roland è molto apprezzata oltre oceano perché, nel corso degli anni, è riuscita a mantenere una costante popolarità con brani indirizzati su più stili ma che funzionano al primo ascolto. Con il caldo estivo è del tutto rilassante lasciarsi andare a un sound melodico accattivante attraverso i suoni di un gruppo che miscela nelle sue canzoni pianoforti, archi ma anche sostenuti riff di chitarra. E allora ben venga l’ascolto di Blood e il ritmo gradevole di brani che, sin dall’inizio con Now’s The Time (Ora è il momento di spingere, ora è il momento di cambiare, ora è il momento dell’amore), scuotono con sferzate di energia pop-rock miscelate a sonorità più leggere ma eleganti.
Nati come alternativa rock melodica al fenomeno “grunge” degli anni novanta, i Collective Soul continuano a proporre delle gradevoli tracce che ben s’intonano alla voce roca di Ed Roland. Con Blood firmano un lavoro che rappresenta il culmine di un quarto di secolo d’incessante operatività. Un album ideale da ascoltare nei momenti di relax con un finale in crescendo attraverso la dichiarazione ottimistica di Changed (Mentre questa notte respira lentamente / E la Terra non emette alcun suono / Sono soddisfatto in questo momento / Dell’uomo che sono adesso), il palpito invitante di  Big Sky (Grande cielo, un giorno vedremo e sapremo che non siamo soli) e il ritmo melodico-riflessivo di  Porch Swing (Tutti giurano, si preoccupano, condividono / Opinioni che non voglio sentire / Tutti mentono quindi cercano di nascondersi / Sotto le loro paure sociali).
Musica leggera di qualità. Calda e aggraziata.

Canzone del giorno: Changed (2019) - Collective Soul
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domenica 4 agosto 2019

Virtù

«Ora, compagni, il capitano di Giona era uno di quegli uomini sagaci che capiscono subito se uno è colpevole ma per la loro cupidigia denunciano solo i poveri. Su questa terra, compagni, il peccato che paga può andare in ogni luogo e senza passaporti, mentre la Virtù, se è povera, viene fermate a tutte le frontiere!».

Herman Melville, Moby Dick (1851)

Canzone del giorno: Let There Be Love (2005) - Oasis
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venerdì 2 agosto 2019

Mi vuoi bene?

Mauro Biani, da google.it
















Canzone del giorno: Tell Me You Love Me (1970) - Frank Zappa
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giovedì 1 agosto 2019

Playlist Luglio 2019


1.      Little Boots, Click  – (Hands -  2009) – Click
2.      Keb’ Mo’, Change  – (The Door - 2000) –  Meno gli italiani
3.      Nek, La storia del mondo  – (Il mio gioco preferito: part prima – 2019) –  Italia – Brasile ‘82
4.      Christie McCarthy, Vulnerable  – (Everyday Real – 2003) –  Vulnerabilità sociale
5.      Van Morrison, Sweet Thing  – (Astral Weeks – 1968) –  Carburante
6.      Michael Kiwanuka, Falling – (Love & Hate – 2016) –  Prove Invalsi
7.      Nirvana, About a Girl  – (Bleach – 1989) –  About a Girl
8.      The Black Keys, Walk Across The Water  – (Let’s Rock – 2019) –  L’acqua
9.      Ludovico Einaudi, Nascita delle cose segrete  – (I  Giorni – 2001) –  Camilleri
10.  Ryan Adams, Anything I Say To You Now  – (Prisoner – 2017) –  Non dice
11.  Matt Andersen, One Size Never Fits  – (Second Time Around – 2007) –  Malgrado
12.  Carly Simon, Spy  – (Spy – 1979) –  Spioni
13.  OneRepublic, Apologize  – (Dreaming Out Load – 2007) –   Ministro dell’Esterno
14.  Francesco De Gregori, La donna cannone  – (1983) –  Nel mio cuore