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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

martedì 20 agosto 2019

Particulare

Comunque vada a finire fra qualche ora (il premier Conte alle 15 pronuncerà il suo discorso al Senato e, da quel momento, tutto può succedere), i nostri politici si ricorderanno che, fra i loro compiti, è di estrema priorità  adoperarsi per la costruzione di un futuro per i nostri giovani? Qualche giorno fa Aldo Cazzullo ha dedicato un interessante articolo su come l'attuale caos politico determini una concentrazione delle parti in campo sulla salvaguardia degli interessi propri non focalizzando l'attenzione sulla necessità di "futuro".

"Dimentichiamo per un attimo le nostre vite, più o meno lunghe e felici, e guardiamo le cose con gli occhi di un nostro giovane connazionale. Un ragazzo che ha appena compiuto diciotto anni ed è già chiamato a scelte importanti. Deve decidere ad esempio se seguire molti suoi amici più grandi, che studiano e lavorano all’estero, o restare in Italia, per costruirsi un futuro qui. E, in attesa delle tecnicalità della politica, deve decidere a chi dare il suo primo voto. Che idea può farsi della situazione? Salvini vuole andare a votare per «capitalizzare il consenso» come ha detto lui stesso al premier Conte (che l’ha subito riferito in giro). I 5 Stelle non vogliono andare a votare per i motivi opposti — nei sondaggi pesano la metà rispetto alle ultime elezioni politiche — e aprono a un governo sostenuto anche dagli arcinemici del Pd. Il primo nel Pd a rilanciare il segnale è il più arcinemico di tutti, Renzi, che (così dicono) non vuol perdere il controllo dei gruppi parlamentari. Ma il più ostile all’accordo è il segretario Zingaretti, che da presidente del Lazio ha dialogato con i grillini ma ora è ansioso di perdere contro Salvini, pur di prendere (così dicono) il controllo dei gruppi parlamentari. Dal canto suo, Berlusconi è favorevole al voto, se Salvini firma l’alleanza dal notaio e possibilmente col sangue; altrimenti è contrario. Quanto ai parlamentari comuni, sono impegnati in una resistenza talmente eroica da essere pronti a votare il taglio dei seggi, consapevoli che tanto al prossimo giro non saranno loro a occuparli, pur di guadagnare tempo, all’insegna del motto: «Quando mi ricapita?».
Ogni attore, insomma, sembra muoversi sulla scena animato dal proprio «particulare», dagli interessi neanche di partito ma di corrente o meglio ancora personali. Il tutto mentre l’Italia è più che mai il malato d’Europa: cresce meno degli altri, accumula più debito, paga di più per finanziarsi sui mercati, è politicamente instabile. Che idea può farsi il nostro diciottenne di un Paese così? Un Paese che non riesce a liberare le sue potenzialità straordinarie, che resta prigioniero dell’inverno, anzi dell’estate, del nostro scontento? (...) C’è stata la rivoluzione della rete, con il suo linguaggio duro, violento, aggressivo. Berlusconi si è legittimamente chiesto a chi mai interessi vedere i filmati social di Salvini che mangia la Nutella; ma sono questi i nuovi meccanismi di identificazione. E funzionano. Così la prossima campagna elettorale, che durerà da qui alla data del voto, qualunque essa sia, sarà combattuta dalla Bestia contro Rousseau, le due macchine di propaganda online allestite dallo staff di Salvini e dalla Casaleggio&Associati; con un prevedibile sottoclou Zingaretti-Renzi tutto interno al Pd. (...) Perché almeno questo il diciottenne al primo voto ha il diritto di pretendere: un Paese ancorato al futuro. E quindi all’Europa. Un’Europa che vorrebbe diversa da quella attuale; e giustamente. Ma diversa nel senso di migliore. L’Europa della Hard Brexit di Boris Johnson e dei suprematismi nazionali di Marine Le Pen rischia di essere un posto peggiore. E questo i giovani italiani proprio non se lo meritano".

Aldo Cazzullo, Corriere della Sera (11/8/2019)

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