nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

martedì 31 dicembre 2019

Playlist Dicembre 2019


1.      Cowboy Junkies, I’m So Open  (Open - 2001) – Open
2.      Lightnin’ Hopkins, Black Ghost Blues  (Soul Blues - 1964) – Fantasmi rischiosi
3.      Renato Zero, Il progetto magnifico  (Amo – capitolo II - 2013) – Progetto
4.      Robert Palmer, Can We Still Be Friends  (Secrets – 1979) –  Il Tu
5.      Paul Weller, Back in the Fire  (Heliocentric – 2000) –  Pipa
6.      Jesse Dee, Slow Down  (Bittersweet Batch – 2008) –  Inabili
7.      Tiziano Ferro, La palla è rotonda  (Seconda pelle  – 2019) –  E’ andata così
8.      Emeli Sandé, Suitcase  (Our Version of Events – 2012) –  Valigie
9.      Jerry Lee Lewis, Drinking Wine Spo-Dee_O-Dee  (Memphis Beat  – 1966) –  Inaciditi
10.  Mariah Carey, Santa Claus Is Coming To Town  (Merry Christmas – 1994) –  Santa Claus
11.  Zucchero, Occhi  (Fly – 2006) –  Occhi umani
12.  Julia Fordham, Your Lovely Face  (Porcelain – 1989) –  Amabile

domenica 29 dicembre 2019

Amabile

Qual è l’uomo amabile? Egli è quello che più si piega e s’incurva alle nostre passioni ed a’ nostri difetti, che conosce la natura del nostro amor proprio e che se lo tien sempre presente per non irritarlo. Non mai ci piace chi fa la satira de’ nostri vizi o mortifica il nostro orgoglio. Costui può aver tutte le ragioni del mondo, egli avrà sempre grandissimo torto. La natura umana è inesorabile in queste condanne. Chi parlando coi deboli lumi dell’umana filosofia si vanta di più eroici principii è un ipocrita o un ignorante.


Alessandro Verri, Il Caffè - Disgressioni (1765) 

Canzone del giorno: Your Lovely Face (1989) - Julia Fordham
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venerdì 27 dicembre 2019

Occhi umani


Ci credo! – esclamò infine l’attore e spense il suo sguardo, – ci credo! Questi occhi non mentono! Quante volte ve l’ho detto: il vostro errore fondamentale sta nel sottovalutare l’importanza degli occhi umani. Capite, la lingua può nascondere la verità, ma gli occhi mai! Vi rivolgono una domanda inaspettata, voi, senza battere ciglio, in un secondo, vi padroneggiate e sapete che cosa bisogna dire per nascondere la verità, e lo dite nel modo piú convincente, non un muscolo del vostro volto si muove, ma, ahimè, la verità smossa dalla domanda balza per un istante dal fondo dell’anima negli occhi, e tutto è finito! Essa è stata notata, e voi ci siete cascati!
da Il Maestro e Margherita, Michail A. Bulgakov (1841 - 1940)
Canzone del giorno: Occhi (2006) - Zucchero
Clicca e ascoltaOcchi....

martedì 24 dicembre 2019

Santa Claus

Babbo Natale mi stava sulla pancia. Lo vedevo come un vecchio, obeso pedofilo, nel senso letterale del termine, un grassone che adesca i bambini e offre doni non si sa in cambio di che. Poteva essere penalmente perseguibile per circonvenzione di incapace, abuso della credulità infantile e popolare, raggiro e truffa.
Quando vedevo capannelli di Babbi Natale che si dividono i territori, a giudicare dalla barba bianca e dalle giubbe rosse, pensavo quasi di trovarmi di fronte al nucleo storico delle brigate rosse. Del resto, nella vita reale Babbo Natale è di solito un fallito che si procaccia da vivere a viso coperto, come i rapinatori e i sequestratori, svolgendo un lavoro socialmente inutile ma economicamente dannoso. Paonazzo per ragioni di alcolismo o di ipertensione arteriosa, esibizionista con il suo lungo pelo bianco e il suo vestito da buffone per passare inosservato, Babbo Natale appariva soprattutto a uno del sud, come me, un intruso nella festa di Betlemme.
Ma che c’entra lui, finlandese, russo, lappone, pacchiano, con Gesù di Nazareth, Betlemme, la Palestina e il presepe? (...) A lui, pensavo, si deve la trasformazione della Natività in Giocattolo; è lui il personaggio chiave del passaggio dal Sacro al Consumo, il nemico principale individuato da Papa Ratzinger e dal Cardinal Maggiolini. Da qui la mia storica antipatia per Babbo Natale. Lasciate il Natale al presepe, alla Sacra famiglia, a Gesù Bambino, all’incanto della natività e della Tradizione, dicevo. Lui, il ciccione rubicondo, non c’entra, è solo uno che lucra sulla voglia di sognare a occhi aperti. È superfluo. (...) Ma poi, a vedere gli attacchi che subisce, a sapere che è mezzo barese per via di san Nicola/santa Claus, a vederlo allegro e non grillino, balenotto e non sardino, giocoso e non sinistrorso, che porta doni e non tasse, mi sono detto: visto che a Natale dobbiamo essere più buoni, perché non facciamo noi un regalo a Babbo Natale e lo mandiamo con quota cento in pensione? Dai su, resta a casa, Babbo Natale, lascia le renne in garage; quest’anno veniamo a trovarti noi e ti portiamo pure un regalo, un bel pigiamino (rosso, naturalmente). Riposati, ad andare in giro al freddo con quella panzona e quella gerla sovraccarica, rischi un infarto.

Marcello Veneziani

Canzone del giorno: Santa Claus Is Coming To Town (1994) - Mariah Carey 
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sabato 21 dicembre 2019

Inaciditi

L’uomo è come il vino: non tutti invecchiando migliorano, alcuni inacidiscono.

Eugenio Montale


Canzone del giorno: Drinking Wine Spo-Dee-O-Dee (1966) - Jerry Lee Lewis
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mercoledì 18 dicembre 2019

Valigie

L’Italia non è un Paese per giovani, soprattutto se laureati e con poca voglia di perdere tempo con lavori precari e percorsi ancora assolutamente lontani dallo sviluppo tecnologico e dall’innovazione con cui il resto d’Europa ha ormai ripreso a crescere superando la crisi economica. E — lo certificano adesso anche i dati Istat che scardinano definitivamente la becera strategia della paura dello straniero per conquistare consenso politico — non è più nemmeno un Paese per immigrati, soprattutto africani. «Eravamo tutti concentrati a difenderci dall’invasore e non ci siamo accorti che l’unica cosa di cui dovremmo avere veramente paura è questa continua emorragia di giovani italiani. Denatalità, neet (persone che non studiano né lavorano) ed emigrazione sono indicatori, ormai cronicizzati, del fallimento di un Paese che non ha individuato alcun percorso di sviluppo».
È severa l’analisi che Alessandro Rosina, professore di Demografia e Statistica sociale alla Cattolica di Milano, fa dell’ultimo report dell’Istat che restituisce una fotografia impietosa dell’Italia dei cervelli in fuga: 117.000 (età media 30 anni) solo nel 2018, 816.000 negli ultimi dieci anni, 182.000 dei quali laureati, ma in generale con un livello di istruzione medio-alto. Un’emorragia costante negli ultimi dieci anni quella degli italiani che scelgono di trasferirsi all’estero a fronte della quale, nel 2018, fa da contraltare anche il calo dell’immigrazione, soprattutto dai Paesi africani, che fa segnare un meno 17 per cento. (...) Insomma, un Paese che dice ai suoi giovani: non conta l’impegno, non contano le doti, non c’è spazio per il merito, purtroppo sei nato nella famiglia sbagliata. Sono tra i FridaysforFuture e sono tra le Sardine, sono un capitale umano che l’Italia forma ma su cui non investe. «O il Paese si dà una scossa adesso o diversamente invece di scegliere per chi votare dovranno solo scegliere dove andare».

Alessandra Ziniti, Repubblica (17/12/2019)

Canzone del giorno: Suitecase (2012) - Emeli Sandé
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lunedì 16 dicembre 2019

E' andata così


Il vero problema è che passiamo senza neanche farci caso dall'età in cui si dice "un giorno farò così" all'età in cui si dice "è andata così".

dal Film "This Must Be The Place" (2011) di Paolo Sorrentino


Canzone del giorno: Seconda pelle (2019) - Tiziano Ferro
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venerdì 13 dicembre 2019

Inabili

Svelato finalmente il mistero della monnezza a Roma. Uso i termini della comunicazione, del resto molto spesso contiguo per qualità a quello della monnezza: il problema non è del destinatario, dove finisce, ma del mittente, chi la raccoglie. Si scopre infatti che un netturbino su tre a Roma è «inabile», non può fare sforzi e dunque salire su un camion, o è allergico allo smog. Oltre 1.500 su 4.300 totali, hanno un documento che certifica l'inidoneità a svolgere il lavoro per cui sono stati assunti. Ora, non abbiamo mai pensato all'Italia come a un Paese meritocratico, ma assumere spazzini, pardon operatori ecologici, che non possono tecnicamente fare gli spazzini, va oltre ogni decenza. Come dire che un calciatore non può calciare, che un panettiere sviene all'odore della farina. Come dire che un politico odia la politica. Beh, forse qui l'esempio è sbagliato perché vedendo alcuni parlamentari si capisce che c'era un'inabilità a priori. La Raggi anziché giocare al celodurismo social con Salvini, forse dovrebbe aprire un'inchiesta su chi ha fatto quelle assunzioni offensive per chi il lavoro lo ha perso e non può fare i regali a Natale ai suoi bambini. Il merito, la logica e la pubblica sanzione in Italia sono già finiti nel cassonetto. Roma capoccia der monno infame, cantava Venditti, e anche capoccia senza capo di un Paese inidoneo a considerare la cosa pubblica come bene comune. Allergico a quella che Kant considerava la categoria fondamentale, il sensus communis intellectualis. Il vecchio caro buon senso, almeno quello!

Claudio Brachino, il Giornale (11/12/2019)

Canzone del giorno: Slow Down (2008) - Jesse Dee
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mercoledì 11 dicembre 2019

Pipa


Chi oserebbe pretendere che l’immagine di una pipa è una pipa? Chi potrebbe fumare la pipa del mio quadro? Nessuno. Quindi, non è una pipa.

René Magritte (1898 - 1967)



Canzone del giorno: Back in the Fire (2000) - Paul Weller
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lunedì 9 dicembre 2019

Il Tu

Il web è da subito parso un ambiente colloquiale e diretto, per cui le formalità sono state messe da parte in favore di una presunta comunicazione efficace. O di una finta familiarità che rischia di trasformarsi in antipatia e ostilità?
La rete è un sistema orizzontale e chi la usa crede di essere, di fatto, sullo stesso piano degli altri, senza distinzioni di studi, di ceto, di celebrità o di altro. La rete abolisce le gerarchie.
La netiquette, quell’insieme di regole che dovrebbe regolare la civile convivenza di una community virtuale, preferisce il tu per ragioni di praticità, in ragione di un approccio smart che tende a ridurre le distanze (almeno in termini di “percezione”). (...)  Un tempo in tv esisteva la convenzione di darsi sempre del lei, per rispetto nei confronti dello spettatore. Ora non più. I mezzi determinano l’uso e l’uso, come diceva Manzoni, è l’unico signore delle lingue. Anche a scapito di quella grammatica sociale che si chiamava galateo.

Aldo Grasso, Sette (15/11/2019)

Canzone del giorno: Can We Still Be Friends (1979) - Robert Palmer
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venerdì 6 dicembre 2019

Progetto

L’affermarsi di strumenti di politica sociale, in questi ultimi anni, ha contribuito a implementare la prassi di lavorare per progetti. Col crescere, poi, del bisogno di sentirsi protagonisti in un mondo in continuo movimento è anche cresciuta l’esigenza di trasferire nella propria vita l’esigenza di progettualità. Con una aspettativa precisa: vivere in pienezza e con consapevolezza perché, come scrive Irvin D. Yalom, «Non impossessarsi del progetto della propria vita significa fare della propria esistenza un accidente». (...) ...la parola progetto dice di per sé sguardo sul futuro, apertura al cambiamento e alla trasformazione e, soprattutto, voglia di scommettere e camminare verso nuovi traguardi. Assieme agli altri. Ne è consapevole R. Zero quando canta: «Solo insieme a te/Stando accanto a te/Il progetto tornerà… magnifico com’è». L’importanza del pro-gettare non deve impedire di mettere in conto la possibilità di provare l’amarezza della sconfitta nel non vedere realizzati, nell’immediato, gli obiettivi del progetto intrapreso. A modo suo e con realismo, un proverbio yiddish ci ricorda che «Gli uomini fanno progetti e gli dèi sorridono». Quasi a dire che, come ricorda John Lennon, la vita non si lascia imbrigliare e non esaurisce tutte le sue potenzialità in progetti, anche se tecnicamente perfetti. «La vita – nota infatti il cantante e musicista inglese – è quello che ti accade mentre sei occupato a fare altri progetti». Il progetto, di qualsiasi natura, è «un gettare in avanti» per dare un senso nuovo a ciò che si ha e si è, per ottenere ciò che non si ha e per essere quello che ancora non si è. È vero! Senza progetto e senza voglia di osare e di andare oltre, la vita procederà per impulsi più o meno occasionali, rinunzierà a dare sapore e luce alla nostra quotidianità. Giacché la vita non è una pagina già scritta. È piuttosto un viaggio del quale bisogna imparare a godere ogni tappa, dando un senso a tutto ciò che porta verso la meta. In questa cornice, il progetto smette di essere arida e passiva programmazione per divenire risposta attiva e uscita decisa dall’anonimato.

Nunzio Galantino, “Il Sole 24 Ore” (20/10/2019)

Canzone del giorno: Il progetto magnifico (2013) - Renato Zero
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mercoledì 4 dicembre 2019

Fantasmi rischiosi

Qualche numero, poi ragioniamo. Sono circa 81.000 i migranti e rifugiati arrivati in Europa attraverso il Mediterraneo da gennaio a ottobre 2019. Dato in diminuzione, ma aumenta la percentuale dei morti/dispersi: da 1 ogni 40 nel 2016 a 1 ogni 18 nel 2019. E in Italia, quest’anno? A fine ottobre, 9.648 sbarchi, e 5.526 persone arrivate in Friuli-Venezia Giulia, provenienti dai Balcani.
  Le domande d’asilo? Su circa 72.500 domande esaminate nel 2019, 80% sono state respinte, 11% hanno ottenuto lo status di rifugiato, 7% la protezione sussidiaria, l’1,5% la protezione umanitaria. 71.000 nuovi immigrati sono scivolati nella irregolarità fra giugno 2018 e giugno 2019, anche a causa del Decreto Sicurezza. Il numero degli irregolari in Italia è oggi stimabile in 620mila persone.
I dati sono stati diffusi venerdì dalla Fondazione Migrantes. Il numero che mi ha colpito di più? I morti annegati, cui ci stiamo abituando, come se una famiglia scomparsa in mare fosse una nuvola di passaggio nel cielo. E il totale dei clandestini: 620mila, uno ogni cento abitanti. Un altro istituto serio – Ismu, Iniziative e Studi sulla Multietnicità – parlava di 533mila persone (al 1° gennaio 2018).
  A questo punto, una domanda al tonitruante Matteo lombardo (anche il Matteo toscano produce un certo fracasso, ultimamente: ma su altre questioni). Senatore Salvini, il governo in cui lei era ministro dell’Interno non doveva risolvere il problema? Il contratto di governo Lega-M5S parlava di «circa 500mila migranti irregolari sul territorio». Li espelleremo tutti!, aveva assicurato. Poi, in primavera, ha cominciato a dire che i clandestini erano solo 90mila (forse gli sbarchi tra gennaio 2015 e aprile 2019?). Evidentemente suonava meglio.
  Che dite, proviamo a essere seri? Tra gli irregolari in Italia non ci sono solo i migranti del mare cui è stato rifiutato l’asilo o la protezione, ma anche stranieri con visti turistici scaduti e altri rimasti senza permesso di soggiorno. Con queste 600mila persone si possono fare tre cose: trovarle e mandarle via (come?), metterle in regola o aspettare che diventino fantasmi. Ma i fantasmi disperati – criminalità e terrorismo insegnano – possono diventare pericolosi. È un rischio che vogliamo correre?

Beppe Severgnini, Corriere della Sera (30/11/2019)

Canzone del giorno: Black Ghost Blues (1964) - Lightnin' Hopkins
Clicca e ascoltaBlack....

lunedì 2 dicembre 2019

Open

Natangelo, da www.natangelo.org














Canzone del giorno: I'm So Open (2001) - Cowboy Junkies
Clicca e ascoltaI'm So Open....

domenica 1 dicembre 2019

Playlist Novembre 2019


1.      Paolo Nutini, Autumn  (These Streets - 2006) – Autunno
2.      Jetrho Tull, Aqualung  (Aqualung - 1991) – Panchina
3.      Mina, La palla è rotonda  (Selfie – 2014) –  Bacillus calcisticus
4.      U2, Zoo Station – (Achtung Baby – 1991) – Il Muro
5.      David Bowie, Where Are We Now? – (The Next Day – 2013) – Anime prigioniere
6.      Paolo Conte, Chiamami adesso  (900 – 1992) –   Chiamami adesso
7.      Kiss, Under The Gun  (Animalize – 1984) –   Sfarinando
8.      Uriah Heep, Heartache  (Equator – 1985) – La città svenduta
9.      Carole King, Labyrinth  (Simple Things – 1977) –   L’uomo del labirinto
10.  Vasco Rossi, Vivere  (Gli spari sopra – 1993) – Rinascita
11.  Sia, Little Black Sandals  (Some People Have Real Problems – 2008) – Sandali
12.  Arcade Fire, Ocean of Noise  (Neon Bible – 2007) – Pregiudizio
13.  John Lee Hooker ft. Carlos Santana, The Healer  (The Healer – 1989) – Adolf  Twitler