nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

venerdì 30 ottobre 2020

DDT

Creatura recentemente apparsa ma ormai tristemente nota. Il suo dramma non è il cellulare, ma la dipendenza, cioè il non saper rinunciare al telefonino nei luoghi più improbabili e nelle situazioni più scomode. Per questa ragione è detto DDT, ovvero Drogato Da Telefonino. Ad esempio, il DDT è appena entrato nel bar e il cellulare trilla mentre sta bevendo un cappuccino. Il DDT continua a bere con la destra e risponde con la sinistra, oppure intinge il cellulare nella tazza e si attacca una brioche all'orecchio.

Stefano Benni, Bar Sport Duemila, 1997

Canzone del giorno: Telephone (2009) - Lady Gaga feat. Beyoncé
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martedì 27 ottobre 2020

Vite sospese

Torno a casa. Esco dal tunnel, dopo tre settimane esatte di buio. Sono ancora positivo, ma dopo 21 giorni di Covid e almeno tre senza più sintomi posso proseguire la quarantena a domicilio. C’è un drammatico bisogno di posti letto, per ricoverare i tanti, troppi pazienti gravi che arrivano in continuazione. Quando sono entrato io, solo al mio piano, eravamo in 18. Ora ce ne sono 84. Oltre la metà ha meno di 54 anni, ed è intubata e pronata. Una “procedura” terrificante, che mi sono fatto raccontare. Ti sedano, ti infilano un tubo nei polmoni, e da quel momento su di te scende la notte di un tempo infinito e un luogo indefinito. Sei sdraiato sulla pancia, in una posizione guidata da un rianimatore esperto, per sedici ore consecutive. Dopo ti rigirano supino, per otto ore. Poi si ricomincia: sedici ore prono, otto ore supino. E così via. Tutte le volte che serve a far «distendere i polmoni», come dicono, e a sperare che intanto la malattia regredisca, e non distrugga definitivamente quel che rimane del tuo sistema respiratorio. Se questo accade, a un certo punto ti estubano, ti risvegliano e allora devi solo sperare di avere ancora un po’ di fiato in gola per gridare ce l’ho fatta. Se non accade, te ne vai senza saperlo, e senza che un familiare, un parente, un amico possano averti dato l’ultima carezza. Tutto questo mi è stato risparmiato. Lascio il mio letto a chi sta peggio di me, in attesa di un primo tampone finalmente negativo. (...)
Soprattutto, sono grato ai medici, agli infermieri, a tutti gli operatori sanitari che ho incontrato e conosciuto, tra terapia intensiva, sub-intensiva e reparto “pulito-sporco”, come si chiama nel nuovo gergo clinico imposto dal virus. Bisognerebbe vederle “al fronte”, soffocate da tute, guanti, maschere, visiere e occhiali, per capire chi sono e cosa pensano queste persone che fanno dell’Italia un Paese migliore. La competenza, il sacrificio, la dedizione, la cura, la solidarietà: stavolta non salvano solo l’esistenza degli altri. Mettono in gioco la loro, in ogni minuto, ogni ora, ogni giorno, ogni notte dei turni folli che il contagio gli impone. I grandi virologi, epidemiologi, pneumologi, abbiamo imparato a conoscerli in tv. Ma è di questo esercito silenzioso e meraviglioso di donne e di uomini che combattono per noi e per la nostra salute che non parliamo mai abbastanza.

 

Massimo Giannini, La Stampa 25/10/20

Canzone del giorno: Breathless (2004) - Nick Cave & The Bad Seeds
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domenica 25 ottobre 2020

Canali

La vita potrebbe essere divisa in tre fasi: rivoluzione, riflessione e televisione. Si comincia con il voler cambiare il mondo e si finisce col cambiare i canali.

            Luciano De Crescenzo, I pensieri di Bellavista (2005)


Canzone del giorno: L'ultima rivoluzione (1993) - Eros Ramazzotti
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giovedì 22 ottobre 2020

3mila miliardi

Quasi 3mila miliardi di dollari: dopo le oltre 240mila vite spezzate, è questo il danno economico causato dal Covid-19 all’Europa, secondo le stime del Fondo monetario internazionale. Nonostante il rimbalzo del 4,7% previsto per il 2021 (dal -7% del 2020), alla fine dell’anno prossimo il Pil del continente sarà del 6,3% più basso delle stime precedenti alla pandemia. Molte di queste perdite non potranno essere recuperate nemmeno nel medio termine. E la previsione rischia di essere già superata dagli eventi, perché come sottolinea lo stesso Fmi, «i rischi sono in aumento a causa della seconda ondata di infezioni, che si sta intensificando», portandosi dietro limitazioni sempre più forti dell’attività sociale ed economica. L’Fmi suggerisce anzi lockdown rigidi e riaperture solo una volta che che si sia spenta l'onda dei contagi. Una scelta che presenterebbe anche vantaggi economici, soprattutto perché la paura del virus spinge comunque le persone all'isolamento volontario, frenandone in ogni caso i consumi. (...) la crisi mette duramente alla prova le imprese: il Fondo raccomanda di mettere da parte il "comprensibile timore di finanziare aziende zombie" e invita i Governi ad andare oltre il sostegno  alla liquidità e a garantire, anche con apporto di capitale, che le imprese insolventi ma redditizie possono rimanere in attività.questo significa anche facilitare ristrutturazioni del debito all'interno e all'esterno delle,procedure fallimentari. Secondo l'Fmi, nonostante le misure di sostegno già varate, circa l'8% delle imprese europee (3 milioni di aziende) diventerà insolvente nel 2020, anche se erano sane prima del Covid. Per tenerle a galla, servirebbero iniezioni di capitale pari al 2% del Pil. In aggiunta a tutto quello che è già stato fatto.

Gianluca Di Donfrancesco, Il Sole 24 Ore (22/10/20)

Canzone del giorno: If It's Really Got To Be This Way (2003) - Marcia Ball
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martedì 20 ottobre 2020

Raggio di luce

Il tempo giunge strisciante

E' come una pistola carica

Ogni strada è un raggio di luce

Vai avanti

Soltanto il tempo può guidarti

E' ancora una bellissima notte.


Coldplay, Life in Technicolor ii (2008)


Canzone del giorno: Life in Technicolor ii (2008) - Coldplay
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domenica 18 ottobre 2020

Bufera

Annoto alcune considerazioni da uomo della strada, nulla di scientifico né che abbia affidabilità statistica - opinioni dettate da ciò che si vede in giro. Quando ci fu la prima ondata il comportamento generale degli italiani fu esemplare, infatti contribuì a isolare e spegnere i focolai quando molti morivano, compresi 170 medici. Derivava da un misto di compostezza e di paura; si diffusero incoraggiamenti collettivi (“Andrà tutto bene “), perfino un certo risveglio di patriottismo, un’allegria esibita per farsi coraggio. Tutto questo stupì il mondo e, prima di tutto, stupì noi stessi. L’estate è passata quasi normalmente. Molto ridotto il turismo internazionale con grave danno per il settore non del tutto compensato dalla cresciuto turismo interno. Tutto sommato però grande (eccessiva) tranquillità e pronto ristabilimento delle abitudini pre-Covid quasi che il virus si fosse spento per sempre. Quelle abitudini sono continuate anche quando era chiaro che stava arrivando la seconda è più pericoloso andata in coincidenza con il clima autunnale. Oggi siamo nel pieno di una bufera e già si parla di una fine d’anno che potrebbe diventare estremamente seria. Il rischio vero e drammatico è che i focolai diventino così numerosi da rendere quasi impossibile circoscriverli. Con spaventosa espressione potremmo dire: che la situazione finisca fuori controllo. Quali condizioni si potrebbero creare in un caso del genere si può sapere leggendo quanto accadde un secolo fa con la seconda ondata della Spagnola. Per strada si vedono persone, spesso giovani, strette le une alle altre. Talvolta è per necessità, in particolare nei mezzi di trasporto, non di rado però è una libera scelta: in compagnia si sta più allegri e pazienza se c’è l’epidemia. Poi ci sono quelli che l’epidemia la negano. Ci sono tra loro figure macchiettistiche che si appellano addirittura alla Libertà (L maiuscola), non manca una percentuale di Q. I. troppo bassi nè mancano i provocatori, quelli che sfruttano politicamente la situazione, nè i complottasti che si gioverebbero d’un controllo neurologico. La scelta che nelle prossime settimane il governo (i governi) devono affrontare è che in modo equilibrare la tutela della salute e quella dell’economia. Problema da brividi.

Corrado Augias, Repubblica (17/10/20)


Canzone del giorno: Storm (2005) - Lifehouse

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giovedì 15 ottobre 2020

Concentrarsi

In un mondo di profonde disuguaglianze e aspre contrapposizioni, a quanto sembra c’è ancora una cosa che ci unisce: nessuno di noi riesce a concentrarsi. Gli ultimi eventi (“praticamente tutto” per citare il famoso meme di internet) sembrano averci annebbiato il cervello. (...) Dire a qualcuno che ha il cervello annebbiato che la soluzione è concentrarsi è come dire a una persona che soffre di aracnofobia che la soluzione è non avere paura dei ragni. A cosa serve? Un antidoto più utile alla confusione mentale parte dall’idea scientifica che, per semplificare un po’, possiamo concentrarci su una sola cosa alla volta. (...) Per me, e sospetto per molte altre persone, questo senso di dispersione di solito è frutto dell’ansia: mi sento in colpa per tutte le cose che avrei dovuto fare e non ho fatto, perciò svolazzo da una all’altra (o svolazzo su Twitter) per alleviare lo stress che ognuna di quelle cose in sospeso mi provoca. Ma così non si finisce mai niente. Invece, ho cominciato gradualmente a capire che la vera abilità consiste nell’imparare a sopportare di più “l’ansia di non aver fatto le cose”, rimandare coscientemente tutto quello che si può, tranne la cosa che si decide di finire. Ben presto, la soddisfazione di averla completata rende l’ansia più sopportabile. E comunque, più cose finiamo, meno ne avremo per le quali essere ansiosi. Ma questo netto rifiuto di concentrarsi su più di una cosa alla volta ha un prezzo. Ci dispiace non rispettare una scadenza a vantaggio di un’altra, trascurare un’amicizia per coltivarne un’altra o lasciare che nostro figlio di cinque anni guardi la televisione per quattro ore per finire un lavoro importante (a seconda delle nostra situazione economica, naturalmente, i sacrifici possono essere molto più pesanti di questi). Ma bisogna pur rinunciare a qualcosa: l’essere umano ha dei limiti, anche in periodi migliori. Perciò la sfida non è tanto evitare conseguenze indesiderabili, quanto scegliere saggiamente. È un consiglio disperato? No, è un invito a entrare nell’unico mondo in cui possiamo fare tutto quello che ci gratifica: il mondo reale.

Oliver Burkeman, The Guardian (3/9/20) - da internazionale.it

Canzone del giorno: Altered States (1999) - Bush
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martedì 13 ottobre 2020

Sedia a dondolo


“L’ansia è come una sedia a 
dondolo: sei sempre in movimento, ma non avanzi di un passo.” 

Jodi Picoult, L’altra famiglia, 2011


Canzone del giorno: Una vita che scappa (1989) - Mimmo Locasciulli
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domenica 11 ottobre 2020

Cina digitale

La sveglia di Lian Qin inizia a suonare. Sono le 7 del mattino. Il primo gesto del quarantenne cinese è prendere in mano il cellulare e controllare i “momenti” su WeChat (equivalgono ai nostri newsfeed di Facebook). Una volta in piedi scorre qualche video su Douyin, la versione di TikTok sul territorio cinese, mentre fa colazione e si lava i denti. Si accorge di aver finito gli integratori che assume al mattino e allora sfiora con il dito l’icona di Ele.me, la app di delivery di Alibaba: cerca il prodotto, lo paga con il portafoglio collegato al suo account, lo ordina con il riconoscimento facciale ed entro 25 minuti lo riceve direttamente a casa. A quel punto esce e va in ufficio, sull’autobus ascolta musica con l’app Netease Music, mentre con il pollice clicca sul touchscreen per far saltare una pedina da un cubo all’altro nel giochino Tiao yi Tiao. All’ingresso del palazzo dove ha sede la sua azienda, esibisce alla security il “codice digitale di misurazione della salute” sull’account di WeChat o Alipay, ottenuto combinando dichiarazioni spontanee con i trascorsi clinici, il tracciamento degli spostamenti e gli eventuali contatti con individui positivi al Covid-19. Codice verde, il suo: non ci sono rischi. Giallo: consigliati quarantena volontaria e distanziamento sociale. Rosso: quarantena obbligatoria. Al lavoro ordina il pranzo con lo smartphone, il tempo di attesa è di un’ora scarsa. Nel pomeriggio sceglie di andare in un negozio per cercare una T-shirt. In cassa, paga scannerizzando il QrCode, nelle sue tasche i contanti non esistono più da anni. Tornato a casa, per cena pensa di improvvisare una ricetta trovata su Xiachufang, un’app di tutorial culinari diventata molto popolare durante i mesi di lockdown. In alternativa, spendendo un po’ di più, può prenotare un cuoco che raggiunga il suo appartamento per cucinare. (...) La giornata digitale di Lian Qin ricalca quella di un cittadino cinese medio. La Cina conta ormai 900 milioni di netizen, il 99 per cento dei quali usa lo smartphone per connettersi alla rete e quotidianamente spende in media 5 ore e 50 minuti online. Tra quelle citate, la piattaforma con meno traffico vanta 200 milioni di utenti attivi, eppure noi probabilmente non l’abbiamo mai sentita nominare. Esattamente come le altre. Negli ultimi vent’anni anni, il Celeste Impero ha costruito una sorta di sua intranet, un sistema di internet chiuso, con propri siti e proprie piattaforme, ritagliandosi una posizione di forza che oggi preoccupa più che mai chi fino ad ora ha goduto del monopolio nel controllo della rete: gli Stati Uniti d’America.

Giada Messetti, Domani (18/9/20) 

Canzone del giorno: Digital (2018) - Imagine Dragons
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sabato 10 ottobre 2020

Giorni strani

“Ci sono giorni che cominciano strani. Ti svegli nel tuo letto, riprendi conoscenza, metti un piede a terra, prepari il caffè... eppure, l’idea di futuro che ti vedi davanti supera lo spazio di una giornata…Senza guardare avanti, vedi. Poi, il minimo gesto comincia ad assumere lo stesso tono profetico e fatale. “Sta per succedere qualcosa“, ti dici, ed esci di casa decisa a stare allerta, sensibile, permeabile agli imprevisti, analitica con la realtà”. 

Alicia Giménez Bartlett, Giono da cani (ed.Sellerio 2000)


Canzone del giorno: Strange Days (2009) - JJ Cale
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martedì 6 ottobre 2020

La virtù della pazienza

Nell'alfabeto degli affetti ci sono parole necessarie e a ben guardare molto utili per le relazioni, ma che suscitano una generale antipatia; tra queste, scelgo oggi di parlare della pazienza. La pazienza non è una virtù molto amata: viene infatti associata con cose molto "pesanti" come fatica, noia, ripetitività, lentezza, passività. Eppure, se penso a cosa nella vita ha sempre finito col salvarmi, direi che è stata proprio la pazienza, unita a una buona dose di buonumore: tanto che ritengo il buonumore e la pazienza due vere attitudini salvavita. (...) Non sempre la pazienza è "buona": c'è anche la pazienza a denti stretti, quella che si esercita contro voglia e che lascia trasparire il fastidio che nasce dal non potersi sottrarre; è una sorta di pazienza sacrificale, estorta, che mette sgradevolmente in debito l'altro, come purtroppo si osserva a volte nei confronti dei genitori anziani o delle persone disabili. Da dove nasce dunque la differenza? Il fatto è che la vera pazienza, quella "buona", è legata alla passione per la vita. Quello che rende buona la pazienza (e dunque utile, talvolta anche allegra) è legato allo scopo per il quale la si esercita; è, ancora una volta, avere lo sguardo puntato fuori di sé, su una meta, su un obiettivo che ha valore per chi lo persegue. Ma la pazienza va, appunto, "esercitata": giorno dopo giorno, fino a renderla parte del nostro modo di essere. Allora potremo capire come sia davvero una grande risorsa, un alleato prezioso nel gustare fino in fondo le cose buone della vita. La pazienza ci richiede di "stare" sulle cose e questo impedisce che sfuggano via senza lasciare traccia. Per questo la persona paziente immagazzina ricordi più della persona impaziente: le cose assaporate fino in fondo diventano infatti davvero nostre e non possono più sfuggirci. (...) Il favore che dobbiamo fare a questa parola poco amata è dunque quello di comprenderla e accoglierla in entrambi i suoi significati: da un lato quello inevitabile della sopportazione (e dunque della resistenza), ma dall'altro anche quello più segreto e profondo che la collega alla passione (e dunque all'energia vitale). Nella vera pazienza non c'è una mancanza di amore di sé; vi si trova invece grande abbondanza di amore per la vita. Come sa bene chi ha avuto la fortuna di incontrare persone davvero pazienti, questa è una virtù che rende accoglienti, generosi, allegri e vitali: la persona paziente è una persona che sa aspettare, e che è capace di farti sentire sempre atteso e sempre benvenuto.

Mariolina Ceriotti Migliarese, Avvenire 5/9/20

Canzone del giorno:  La pazienza (1979) - Alberto Fortis
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domenica 4 ottobre 2020

Porto d'armi

Occorrerebbe per la penna, come si usa per ogni micidiale strumento, il porto d'armi...

Gesualdo Bufalino (1920 - 1996), Bluff di parole (Bompiani - 1994)


Canzone del giorno: Words As Weapons (2014) - Seether
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venerdì 2 ottobre 2020

Ritoccare


















Canzone del giorno: Touch And Gone (1977) - Gary Wright
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giovedì 1 ottobre 2020

Playlist Settembre 2020


1.     
Tab Benoit, Traveling South – (These Blues Are All Mine – 1999) – Anticipare
2.      Kate Bush, Violin – (Never for Ever – 1980) – Tensione musicale
3.      Paolo Conte, Novecento – (900 – 1992) – Riviste
4.      Blur, Fade Away – (The Great Escape – 1995) – Giornalista
5.      Joe Sastriani, Cryin’ – (The Extremist – 1992) – A parti invertite
6.      Shakira, Devocion – (Sale el sol – 2010) – Il Latino
7.      Jovanotti, Punto – (Safari – 2008) – Punto
8.      Shemekia Copeland, Outskirts of Love – (Outskirts Of Love – 2015) – Tatuati
9.      Tosca, Ho amato tutto – (Morabeza – 2020) – Poteri
10.  Lou Reed, Talking Book – (Perfect Night: Live in London – 1998) – Letteratura
11.  Stevie Wonder, The Edge of Eternity – (Conversation Peace – 1995) – Eterno
12.  The White Buffalo, No History – (On The Widow’s Walk – 2020) – Barbari
13.  Scoundrels, Arrogance Blues – (Scoundrels – 2011) – Arroganza