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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

mercoledì 7 maggio 2014

Irreale

L’Osservatorio del Ministero dell'Interno ha ribadito come «molti club continuano a soggiacere ad un perverso — quanto infruttuoso — rapporto con le frange più estreme del mondo ultrà, con le quali ritengono di dover mantenere un dialogo esclusivo». 
Caspiterina! Perbaccominchia! Ci voleva (addirittura!) un'indagine accurata per scoprire ciò che, da sempre, tutti sanno e conoscono.
La classica scoperta dell'acqua calda che si miscela con la mediocrità di tanti che dirigono le danze e con l'inciviltà di una popolazione. Reale e irreale che si fondono in un cocktail esplosivo.
Su tutto la feroce macchietta di tale Genny ‘a carogna, capo ultrà del Napoli, che riesce a mettere dirigenti, politici e forze dell'ordine in riga, piagandoli al suo volere.
Come scrive Claudio Magris sul Corriere della Sera: "Nella nostra epoca secolarizzata lo stadio sembra aver sostituito la chiesa come luogo in cui si rifugiano i delinquenti per essere intoccabili. Non capisco perché se disoccupati esasperati si abbandonano a violenze vengono giustamente impediti e repressi, giacché la loro pur comprensibile rabbia non può ledere chi non ha colpa".
Un'immagine di uno Stato che si piega dinanzi ad alcuni violenti non è certo una visione gradevole, e non soltanto per chi ci guarda dall'estero. Una bella figura per tutti noi, non c'è che dire.
D'altronde, ciò che in altri paesi risulta lontano dalla realtà, nella nostra penisola diviene possibile.
Gianni Riotta, su La Stampa, c'è lo spiega in questi termini: "Provate ad immaginare lo Yankee Stadium di New York circondato da sparatorie, con pistolettate e feriti lungo le Avenues. Considerate lo stadio Stamford Bridge di Londra, casa del Chelsea, ostaggio di un avanzo di galera, imparentato con la mafia, detto Genny The Scum, che discute con i garbati bobbies, i poliziotti, e il capitano dei Blues da pari a pari. Completate il viaggio nell’Impossibile con l’Allianz Arena di Monaco, l’elegante struttura disegnata dagli architetti Herzog&deMeuron, assordata dall’esplodere di bombe carta ed ordigni così potenti da far piangere, terrorizzata, la bambina della Cancelliera tedesca: fuori la capitale bavarese preda della guerriglia urbana. Spiace ammettere subito che nessuna delle situazioni descritte è lontanamente possibile nella realtà, in America, Gran Bretagna, Germania. Paesi che hanno profondi problemi sociali, ma in cui lo sport non può finire in mano a racket violenti perché mai lo Stato cederebbe all’anarchia spazi pubblici". 


Canzone del giorno:  Almost Unreal (1993) - Roxette
Clicca e ascolta: Almost...