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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

sabato 6 maggio 2017

Spari notturni

Nuova legge sulla legittima difesa.
La Camera dei Deputati approva con il sì di chi appoggia il governo. 
In caso di aggressione fra le mura domestiche, qualora il delinquente fosse ucciso dal residente, quest’ultimo non finisce sotto inchiesta nel caso in cui la combutta sia avvenuta di “notte”. Se l’uccisione o il ferimento dell’aggressore avviene, invece, di “giorno”, ha inizio l’inchiesta giudiziaria sul cittadino “giustiziere”, soprattutto perché sarà necessario capire (così, a quanto pare, dice la novizia legge) se questi era davvero in un «grave stato di turbamento psichico» (mattutino, si potrebbe aggiungere!).
La discriminante oraria ha scatenato la baraonda.
L’opposizione (di destra, di sinistra, di altre direzioni a noi sconosciute!) dichiara che si tratta di una bruttissima e ridicola legge. A Montecitorio c’è chi sbraita e chi sventola cartelli.
A destra (“…ma che cos’è la destra?”) la nuova legge è troppo garantista, non difende i cittadini ma sta dalla parte dei ladri violenti. A sinistra (“…ma che cos’è la sinistra?”) la decisione parlamentare è un arretramento sul piano della civiltà giuridica, un peggioramento della legge esistente.
A seguire il coro di critiche su cosa bisogna intendere, esattamente, con il termine «notte». In una simile situazione non si parla più di sicurezza, di pericolosità delle armi sul comodino e di politiche di sviluppo ma di giustizieri della notte, norme scritte male, trovate elettorali e pasticci vari.
Polemiche e confusione (non soltanto al chiaro di luna).

Canzone del giorno: One More Night  (2012) - Maroon 5
Clicca e ascoltaOne More....