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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

mercoledì 22 marzo 2023

Please Please Me

I libri ancora non segnano questa come una data essenziale per la Storia del mondo, eppure il 22 marzo del 1963, sessant’anni fa, iniziava una nuova era, quella annunciata da un album, intitolato Please please me,pubblicato da quattro ragazzi di Liverpool che rispondevano al nome di Beatles. Che il mondo sia cambiato dopo l’avvento dei Beatles è indiscutibile, nulla nel costume, nella società, nella moda, nella cultura, è rimasta intatta dopo il loro passaggio e gran parte dei cambiamenti che abbiamo visto e vissuto nelle nostre vite sono stati innescati proprio dall’avvento del Fab Four, dalla loro musica, dal loro stile di vita. Con Please please me inizia quello che ogni ragazzo nel dopoguerra aveva immaginato come “il futuro”: non è più lontano, ma è lì, davanti agli occhi di tutti, vestito con giacche attillate, stivaletti e capelli più lunghi del normale. Un futuro che ha un nome collettivo, quello di una band nella quale nessuno è davvero un leader, un futuro splendido, nuovo e vero. Il loro primo singolo, Love me do nell’ottobre del 1962 ha avuto un buon successo, ma il secondo, Please please me, a gennaio del 1963 ha immediatamente conquistato la vetta delle classifiche. Due canzoni sono bastate a rendere chiaro a tutti che quei quattro dicono, in maniera allegra, elettrica, che quello che loro vogliono non è quello che vogliono i loro genitori, che il mondo che immaginano è più colorato, divertente, sensuale e libero, che è suonata la campana dell’ultima ora e loro stanno per uscire da scuola e conquistare il mondo. E lo fanno con un album registrato l’11 gennaio del 1963, quattordici brani, in un solo giorno, anzi per essere precisi in nove ore e quarantacinque minuti, in tre sessioni di poco più tre ore l’una, negli studi di Abbey Road, sotto la guida paterna e solidale di George Martin. Nove ore per cambiare la storia della popular music e soprattutto quella della vecchia Inghilterra, che viene travolta da un’onda giovanile potentissima e inarrestabile e in breve tempo si trasforma completamente, portando Londra ad essere swinging e la Gran Bretagna a diventare la mecca del beat. Nell’album ci sono Twist and shout, I saw her standing there, P.S. I love you, oltre ai due singoli già usciti, e altre cover, e tutto suona luminoso, solare, e soprattutto nuovo. Nei quindici giorni seguenti l’uscita dell’album la band vende oltre 250.000 copie, e il 13 aprile appare per la prima volta sugli schermi della BBC. L’album resta in classifica per tutto l’anno, sostenuto da un altro singolo (una vera bomba atomica), She Loves You che esce ad agosto, vende un milione e ottocentonovantamila copie e resta fino al 1977 il singolo più venduto della storia (superato solo nel 1977 da Mull of Kintyre di McCartney e poi da altri negli anni a venire). A novembre esce un secondo album, With The Beatles e in un solo anno tutto quello che sapevamo della musica pop viene cancellato e riscritto.

Ernesto Assante, la Repubblica (22/3/2023)

Canzone del giorno: Please Please Me (1963) - Beatles
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