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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

giovedì 23 dicembre 2021

Ansia di normalità

Ammettiamolo con franchezza: nelle ultime settimane abbiamo un po’ abbassato la guardia nella lotta al Covid, cullandoci nell’illusione che le vaccinazioni e il green pass esteso anche ai luoghi di lavoro ci proteggessero dalla Delta e dalle nuove e più aggressive varianti, come la Omicron. Invece siamo tornati verso i 30 mila contagiati e oltre i 100 morti al giorno. La Omicron è ormai presente in oltre 60 Paesi, dilaga in Gran Bretagna, per la Von der Leyen sarà probabilmente dominante in Europa già a metà gennaio e l’Oms si attende uno “tsunami di contagi nel mondo”, mentre in Olanda tornano i lockdown. Ci siamo illusi (complici anche alcuni virologi troppo tranquillizzanti) che Omicron sia meno virulenta e letale della Delta, ma non ci vuole un dottorato in matematica per capire che se è 2 o 3 volte più contagiosa e meno virulenta del 20-30%, è comunque destinata a far aumentare i malati, i ricoverati in ospedale, gli intubati in terapia intensiva e i morti. Abbiamo tardato con le terze dosi e con le vaccinazioni dei bimbi: così, come ha detto la presidente dei pediatri Annamaria Staiano, abbiamo già avuto 250 mila piccoli contagiati, con oltre mille ospedalizzati, di cui 36 in terapia intensiva e 9 morti. Abbiamo riaperto spensieratamente le scuole buttando alle ortiche l’esperienza controversa ma preziosa della Dad, mentre forse sarebbe stato meglio tenere metà allievi in aula e metà in Dad, magari a rotazione settimanale. Così avremmo sfoltito le “classi pollaio” e dimezzato la circolazione del virus tra bambini e ragazzi. Invece dobbiamo rincorrere il virus anziché anticiparlo come eravamo riusciti a fare fino a ottobre e siamo costretti ad accelerare: Draghi ha prorogato lo stato di emergenza sino a fine marzo; Speranza ha imposto tamponi e quarantene a chi entra in Italia dall’estero, anche dai Paesi europei, provocando le ire della Commissione Ue; il Cts ha chiesto tamponi anche ai vaccinati per i grandi eventi e sono tornate le regioni a colori. Insomma, l’ansia di normalità, per quanto comprensibile, si conferma la migliore alleata del virus.

Paolo Mazzanti, www.inpiu.net

Canzone del giorno: Normale (2019) - Renga ft. Ermal Meta
Clicca e ascolta: Normale....