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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

lunedì 21 gennaio 2019

Gli antichi

Io sfoglio gli antichi saggi e vi trovò i miei pensieri più moderni.
Pubblicato nel 1969, Il primo cerchio di Aleksandr Solzenicyn è una delle tante e aspre denunce che lo scrittore russo ha reso incandescenti nei suoi romanzi contro il terrore staliniano. Il microcosmo asfissiante dei campi di concentramento, i famigerati gulag, era infranto solo dalla possibilità di evadere col pensiero.
È ciò che si afferma con la battuta che abbiamo citato: essa, però, può essere estesa a tutti, anche a chi vive negli spazi di libertà.
La lettura dei classici o dei sapienti di ogni civiltà crea proprio questa sorpresa: è la scoperta della loro modernità perché il loro è un pensiero a temporale che coglie in profondità i segreti costanti dell'anima umana, nel bene e nel male. Per questo non sanno cosa perdono i giovani che hanno smarrito - forse anche per colpa di una certa educazione scolastica pedante - il fascino della lettura dei grandi capolavori. Nelle loro pagine si specchiano anche i nostri volti in ritratti che non saremo mai capaci di delineare da soli; in esse si riflette il senso dell'essere e dell'esistere che spesso cerchiamo invano.

Gianfranco Ravasi, #Gli antichi (Breviario - Il Sole 24 Ore 20/1/2019)

Canzone del giorno: So Far Away (1971) - Carol King
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