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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

giovedì 10 novembre 2016

Trump

Donald Trump dice che la sua non è stata una campagna elettorale, ma un movimento per restituire il potere al popolo. I contenuti di questa rivoluzione sono discutibili, ma la premessa no. Ha vinto intercettando le ansie dei bianchi della classe media e bassa, senza laurea, soprattutto nell'America rurale, risentiti per la crisi economica e impauriti dalla sensazione che il Paese sfugga loro di mano, passando alle minoranze. Un’ondata populista e anti-globalista che era cominciata in Europa con la Brexit, ma ora ha trovato conferma negli Stati Uniti! usando l’esuberanza di Donald per diventare il fenomeno politico occidentale dominante. (...) 
Ha militato nel Partito repubblicano, riformista, democratico, indipendente, e ora di nuovo repubblicano, stavolta per entrare alla Casa Bianca. Perciò l’establishment del Gop non si fidava di lui, e gli elettori lo hanno invece scelto. Come aveva preannunciato il regista liberal Michael Moore, la sua elezione è stata «il più grande vaffanculo della storia». Donald però promette di trasformarlo in una rivoluzione, un movimento che «restituirà il potere a voi, il popolo» e promette di essere «il presidente di tutti».

Paolo Mastrolilli, La Stampa (10/11/2016)

Canzone del giorno: People  (2008) - Susan Tedeschi
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