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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

lunedì 26 settembre 2016

Candidatura


Il barone De Coubertin quando, all'inizio del secolo scorso, esortava gli atleti olimpici e diceva che "L'importante non è vincere, ma partecipare", tutto poteva pensare tranne che, quasi cento anni dopo, i governanti amassero ancora far partecipare ai giochi olimpici i loro atleti, ma in terra altrui. Meglio che ad organizzare le Olimpiadi siano altri. La sindaca di Roma lo aveva precedentemente dichiarato nel suo programma pre-elettorale, niente candidatura italiana (romana), prima ci sono altre priorità. Tuoni e fulmini per la Raggi, già assediata dalle delicatissime difficoltà che comporta gestire la "caput mundi". Poi c'è anche chi ci ricorda che tanti che oggi sostengono la candidatura della città, fino a qualche anno fa appoggiavano la tesi del dott.prof.senatoreavita Mario Monti, contraria ad ogni candidatura per lo svolgimento delle Olimpiadi del 2024 nel nostro paese. Praticamente ciò che Monti predicava, urbi et orbi, durante il suo governo d'emergenza, non si discosta poi tanto dalle argomentazioni grillo-pentastellate: il problema principale non è soltanto il rischio degli appalti truccati, della corruzione eccetera eccetera.... Il favoloso evento indebita  oltremisura, dati alla mano, le città e gli Stati che organizzano i Giochi e, quindi, costi smisurati per le generazioni future. Pasticci romani a parte (pasticci di Monti? Pasticci di Raggi?), sono in tanti che continuano ad amare lo spirito olimpico, ma inneggiandolo in casa altrui!


Canzone del giorno: Battlefield  (1971) - Emerson Lake & Palmer
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