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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

domenica 11 settembre 2016

11 Settembre

«La tecnologia porta a due conseguenze principali. La prima è di creare un effetto traumatico. L’11 settembre non è stata la tragedia più grande dell’ultimo decennio, né in termini di vite perdute né in termini di sofferenza generata. Però è stato l’evento più traumatico a livello globale, e questo a causa delle immagini terrificanti a cui abbiamo potuto assistere. La parola “terrorismo” viene spesso utilizzata in modo improprio, viene strumentalizzata politicamente per parlare di altri temi, dall’immigrazione alla vendita delle armi. Non hai però un vero atto di terrorismo quando un lupo solitario entra in uno shopping mall e spara a due poliziotti. È un atto criminale, terribile, ma non terrorismo. Il terrorismo è strettamente legato alla percezione mediatica che se ne ha. L’11 settembre da questo punto di vista è stato un atto di vero terrorismo. Ha superato l’abilità di qualunque produttore cinematografico per l’impatto che le immagini hanno avuto sulla gente che le ha viste. La potenza delle tecnologie consiste proprio in questo: nella capacità di trasformare una tragedia in un trauma. La seconda conseguenza consiste nel colmare una tragedia con una valanga di informazioni. Il proliferare di immagini, di messaggi, di dati, a un certo punto causa una sorta di inflazione emotiva. In breve ci abituiamo all’orrore. Ma non sempre questa quantità di informazioni, crea una vera e propria compassione. La compassione nasce da un’altra cosa. Ed è qui che entra in scena la letteratura, il cinema. La compassione nasce soltanto se io ti racconto qualcosa, la mia storia, i miei sogni, le mie idee. Ecco, se proprio dovessi immaginare una funzione sociale dello scrittore, allora sarebbe proprio quella di riuscire a ispirare compassione. Come diceva il grande poeta polacco Zbigniew Herbert “l’immaginazione è uno strumento della compassione”». 

Jonathan Safran Foer, scrittore statunitense (da un'intervista rilasciata allo scrittore Nicola Lagioia - Repubblica del 11/9/2016)

Canzone del giorno: Undivided  (2002) - Bon Jovi
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