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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

martedì 13 ottobre 2015

Colpe

Nel trambusto caotico delle ultime giornate romane, le dimissioni del Sindaco sembrano  il classico finale annunciato.
Il degrado civile e amministrativo nel quale è piombata la capitale non si può attribuire in modo totale a Ignazio Marino ma, sicuramente, il sindaco-chirurgo non è riuscito a ben guidare la locomotiva capitolina.
Scaricato dalla sua parte politica, dileggiato dai tanti suoi oppositori, fra sciocchi errori e mancanza di autorevolezza, il Sindaco di Roma si dimette.
Il senatore del pd Stefano Esposito, che dallo scorso luglio ha avuto l’incarico di Assessore ai Trasporti della giunta Marino, cerca di spostare l’attenzione sulle colpa della burocrazia dei palazzi romani. Torto o ragione che abbia, è interessante leggere le sue conclusioni nell’intervista rilasciata, venerdì scorso, a Alessandro Capponi sul Corriere della Sera:

«La struttura amministrativa vive di vita propria, non segue le indicazioni, cambia autonomamente il contenuto delle delibere, a volte le scrive male proprio per farle bocciare al Tar…».
Stefano Esposito, scusi: sta dicendo che a Roma, in Campidoglio, gli uffici non rispondono agli assessori ma ad altri interessi?
«Gli uffici se ne strafottono di ciò che chiede la politica… quelli viaggiano con stipendi superiori
ai centoventi-centosessanta mila euro e fanno solamente finta di farti decidere, è chiaro?».(…)
«Quando sono arrivato una serie di provvedimenti del Comune, come quello sulle strisce blu, erano stati bocciati dal Tar. Erano scritti così male che ho pensato: li avranno scritti degli incompetenti. Invece no, professionisti strapagati».
Potevate fare di più? 
«L’inchiesta Mafia Capitale, per la quale Pignatone va ringraziato in eterno, portava con sé la missione di bonificare la macchina amministrativa, e farlo, decapitare i cattivi, sarebbe stato importante. Ma parlare di questo a Roma non ti rende popolare nel ceto politico, perché questo metodo clientelare e consociativo è radicato da almeno venticinque anni... chiaro? È un sistema incancrenito».

Canzone del giorno:  Una colpa (2014) - Giuliano Palma
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