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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

lunedì 17 novembre 2014

Strada buia

Dice Renzi dall'Australia: «I Grandi paesi del mondo condividono l'idea di fondo: l'austerità non basta. Servono investimenti e riforme. L'Europa deve cambiare gioco e puntare di più su crescita e occupazione: dobbiamo cambiare strategia come eurozona, come ci hanno suggerito Barack Obama e David Cameron stamattina. (…) Stiamo facendo molte riforme, lavoro, fisco, giustizia civile, Pubblica Amministrazione, riforma costituzionale, corruzione ed evasione. E la più importante di tutte, la scuola. Ma l'Europa deve cambiare gioco e puntare di più su crescita e occupazione».
Dicono gli economisti Alberto Alesina e Francesco Giavazzi, sul Corriere della Sera, che la legge di Stabilità del governo Renzi è poco incisiva: «una legge partita con buone intenzioni si è trasformata in una manovra irrilevante per la crescita. Perché? Il problema è che l’impegno di Renzi è durato lo spazio di un mattino. Approvata la legge, e difesala a Bruxelles, il premier, anziché seguirla passo passo, se ne è disinteressato e si è occupato d’altro: di legge elettorale e di riforme istituzionali. Riformare lo Stato non è tempo perso: serve a governare meglio, anche l’economia. Ma nell’emergenza in cui ci troviamo non possiamo permettercelo: il tempo stringe, tutte le forze vanno destinate a far riprendere la crescita, altrimenti avremo un Paese magari con istituzioni migliori, ma dissanguato».
Difficile più che mai trovare il bandolo della matassa, l’elemento appropriato che permetta di chiarire la situazione e, soprattutto, di risolvere il problema. 
Un sistema che continua a trovarsi impelagato in una strada buia.

Canzone del giorno:  Dark Road (2007) - Annie Lennox
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