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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

mercoledì 9 luglio 2014

Fuga

A ciascuno le sue ferite. Il Brasile si ritrova frastornato (a dir poco!) dalle sette polpette avvelenate offerte dalla Germania nella semifinale di ieri. Per noi italiani non è altrettanto facile riuscire a dimenticare quelle uniche tre partite che ci è stato permesso di giocare, prima dell'eliminazione. Dalla Turchia, Cesare Prandelli dice la sua sulla disfatta della Nazionale ai Mondiali e sulla sua decisione di rimettersi subito in sella come allenatore del Galatasaray.
"Che dovevo fare? Restare sul divano? Mi sono dimesso perché non sono il tipo che va a chiedere la buonuscita come si fa in Italia".
Per un uomo che per quattro anni ha allenato la squadra azzurra, si tratta di una nuova sfida.
La semplice nozione di libertà individuale non permette di discutere più di tanto sulla sua scelta, anche se nella decisione del Cesare nazionale (ex) un'immediato retrogusto amarognolo sembra pervadere gli animi di tanti.
C'è addirittura chi legge la scelta turca come una vera e propria forma di abbandono, quasi una fuga. Al riguardo diviene spietata l'analisi di Aldo Grasso sul Corriere della Sera che lo paragona al famigerato comandante Schettino che lascia la nave prima ancora che affondi: "Nemmeno il tempo di «elaborare il lutto», nemmeno la cortesia di spiegare perché le cose sono andate storte (la preparazione? la scelta degli azzurri? la formazione? la tattica?) che già Prandelli è in Turchia. Prenderà il posto di Roberto Mancini, casa a Istanbul con veduta sul Bosforo, tanti soldi, poche tasse. E chi s’è visto s’è visto. A noi le rogne, le presunte colpe di Mario Balotelli, la figuraccia indegna, le liti nello spogliatoio, l’inutile convocazione di Antonio Cassano, i clan, le divisioni e tutto il resto".
Intervento a gamba tesa senza tanti sotterfugi: "Da allenatore, Prandelli non ha vinto nulla, il suo palmares è vuoto, come quello di tanti altri allenatori. Eppure sui media si strillava al «santo subito». Così, per non farsi sotterrare da una montagna di critiche (l’apologeta tradito non perdona), si è inventato la fuga alla turca, forse preparata in anticipo.  Prandelli d’Italia, l’Italia s’è desta?".

Canzone del giorno: You Run Away (1987) - Victory
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