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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

martedì 13 agosto 2013

Ottovolante


Piazza affari è in continuo rialzo "estivo". Il differenziale Btp-Bund scende a quota 245, ossia ai livelli del 2011. Una palese inversione di tendenza che rappresenta una buona notizia.
Un evento che, però, potrebbe provocare catastrofici scossoni è il rinnovo del Parlamento tedesco.
Qualche giorno fa Edoardo Narduzzi su Italia Oggi tracciava delle linee poco speranzose: "Il 22 settembre prossimo la Germania rinnoverà il suo Parlamento. La Cancelliera uscente, Angela Merkel, è data in testa e con ampio margine di vantaggio da tutti i sondaggi, ma le elezioni tedesche potrebbero riservare qualche «cigno nero» alla stabilità dell’Eurozona".
Le scadenze elettorali, nei paesi europei, sono piene d'insidie. Oggi più di ieri. Secondo Narduzzi: " Una finestra migliore, come quella offerta dalle prime tre settimane di settembre, hedge fund e fondi non potevano. Andare short sui titoli di Stato dei paesi incapaci di riformarsi e di cambiare passo, come l’Italia con il suo governo di larghe intese capace soltanto di produrre non scelte e rinvii, per riallargare lo spread con i Bund come nel dopo estate del 2011 puntando verso quota 400-450. Costringere, nell’emergenza, Italia e Spagna ad avviare l’attivazione del cosiddetto scudo antispread della Bce, cioè il programma OMT, con tutte le polemiche innescate dalla nuova ricaduta delle economie mediterranee". Il nostro paese rischia di salire su una giostra per amanti del brivido: "Terminata la pausa agostana la speculazione antieuro si rimetterà in moto. E stavolta punterà a condizionare l’agenda della campagna elettorale più attesa dell’Eurozona. Per i Btp italici si preparano settimane da vero ottovolante e la paralisi del governo Letta non aiuterà".
Anche in questo caso: chi vivrà... vedrà (???).

Canzone del giorno: La giostra (2012) - Negramaro
Clicca e ascolta: La giostra....






A settembre, prima del voto tedesco, una nuova crisi e spread sopra 400
di Edoardo Narduzzi - da Italia Oggi del 30 luglio 2013
Il 22 settembre prossimo la Germania rinnoverà il suo Parlamento. La Cancelliera uscente, Angela Merkel, è data in testa e con ampio margine di vantaggio da tutti i sondaggi, ma le elezioni tedesche potrebbero riservare qualche «cigno nero» alla stabilità dell’Eurozona.
La potenziale volatilità è incarnata dal neo partito AfD, Alternative fur Deutschland, guidato dal professore di eco- nomia ad Amburgo, Bernd Lucke. Un partito con un programma facile da comunicare: l’euro non è nell’interesse della Germania. Un partito totalmente anti moneta unica che punta a raccogliere i voti dei molti tedeschi stanchi dei salvataggi a ripetizione dei paesi mediterranei e dell’incapacità riformista dei casi Italia di turno. Una doppia occasione, elezioni e partito antieuro, che la speculazione non può lasciarsi sfuggire per mettere all’angolo la moneta unica e verificare nei fatti il «whatever it takes» pronunciato tredici mesi fa dal numero uno della Bce, Mario Draghi.
Una finestra migliore, come quella offerta dalle prime tre settimane di settembre, hedge fund e fondi non potevano immaginarla. Andare short sui titoli di Stato dei paesi incapaci di riformarsi e di cambiare passo, come l’Italia con il suo governo di larghe intese capace soltanto di produrre non scelte e rinvii, per riallargare lo spread con i Bund come nel dopo estate del 2011 puntando verso quota 400-450. Costringere, nell’emergenza, Italia e Spagna ad avviare l’attivazione del cosiddetto scudo antispread della Bce, cioè il programma OMT, con tutte le polemiche innescate dalla nuova ricaduta delle economie mediterranee. Infiammando così il dibattito della campagna elettorale tedesca per riportarlo proprio laddove l’AfD ha costruito il suo programma: esiste un interesse tedesco
alla preservazione dell’euro? Così, la campagna elettorale tedesca, con Italia e Spagna in balia della speculazione, cambierebbe inevitabilmente traiettoria. La Merkel sarebbe costretta ad assumere impegni solenni che mai le tasse tedesche saranno «prestate o regalate» alle cicale mediterranee e i voti di tutti i tedeschi, desiderosi di avere una rappresentanza parlamenta- re decisamente antieuro, finirebbero senza troppi dubbi o remore al partito di Lucke. E se l’AfD superasse di slancio la soglia di sbarramento, allora per la Cdu della Cancelliera cambierebbe radicalmente il contesto di riferimento, mentre l’intransigenza della Bundesbank troverebbe una solida sponda al Bundestag.
Terminata la pausa agostana la speculazione antieuro si rimetterà in moto. E stavolta punterà a condizionare l’agenda della campagna elettorale più attesa dell’Eurozona. Per i Btp italici si preparano settimane da vero ottovolante e la paralisi del governo Letta non aiuterà.