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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

mercoledì 8 maggio 2013

Copertine


La prima copertina di Alex Steinwess
"Smash Song Hits”, Rodgers & Hart.
Columbia, 1940. 

Si è già parlato del riapparire, ai nostri giorni, del vinile. Dal passato riemergono i vecchi LP e, con essi, le colorate copertine che li contenevano.
L'invenzione del disco, poco meno di cento anni fa (i primi dischi a 78 giri risalgono al 1925), non coincide con la nascita delle copertine così come conosciute ai più. Nei primi tempi il vinile era custodito in un triste cartone mono colorato, un foro centrale permetteva di leggere l'etichetta con l'autore e i titoli delle canzoni.
L'idea, semplice e rivoluzionaria, di avvolgerlo in una busta nella quale apparivano disegni e illustrazioni evocative, si deve ad Alex Steinwess, grafico pubblicitario della Columbia Record, che, nel 1938, propose ai suoi capi di stampare delle copertine colorate utili a catturate l'attenzione del pubblico e invitarlo all’acquisto.
Idea azzeccata, vertiginoso aumento delle vendite e nascita di una nuova forma di arte grafica.
Per dirlo con le parole di Alex Steinwess: "Volevo che la gente guardando le copertine
potesse sentire le note".
È un po' ciò che è accaduto. Da quel momento le copertine degli album musicali sono state realizzate da fotografi, pittori e filosofi in una gara proiettata alla realizzazione di veri oggetti artistici in grado di riuscire a esprimere appieno ciò che il musicista proponeva e comunicava con le note e i testi.
L'artwork (o cover art) ha reso celebri, soprattutto negli anni '70, molti dischi che, in ogni caso, avevano già dei contenuti musicali di pregevole livello. 
Un'idea di una semplicità disarmante che ha permesso ad Alex Steiwess di cambiare, in maniera ineluttabile, l'industria discografica. Le centinaia di copertine firmate da Steinwess hanno variato il nostro modo di vedere e ispirato molti designer, rivoluzionando, nel frattempo, la grafica del Novecento.
Andy Warhol che disegna, alla fine degli anni ’60, la famosa “banana” sulla copertina del primo album dei Velvet Underground (The Velvet Underground & Nico), non immaginava certo, ad esempio, che il disco e il logo sarebbero divenuti entrambi così famosi. Basti pensare che nel 1967 la pubblicazione dell’album (oggi considerato una pietra miliare della musica rock) fu un insuccesso dal punto di vista commerciale e, per le sue tematiche scabrose, molte radio si astenevano dal mandarlo in onda.

Dischi e arte grafica in vera simbiosi.


Canzone del giorno: Sunday Morning (1967) - Velvet Underground
Clicca e ascolta: Sunday....