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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

giovedì 8 novembre 2012

Babel


Onore al merito.
Da alcune settimane l’album Bebel dei Mumford & Sons è in vetta alla classifica dei CD più venduti in Gran Bretagna e negli Stati Uniti.
Milioni di copie vendute.
Di questi tempi di magra non è roba da poco.
La band inglese, costituita da quattro talentuosi ventenni, è al secondo disco e, nonostante le critiche severe da parte degli esperti del settore, è riuscita a imporsi nel panorama internazionale.
Brit-pop moderno che non tenta nuove sperimentazioni ma che, al contrario, si rifugia (con stile)  in vecchie melodie folk.
Probabilmente i tempi richiedono (almeno in una buona parte degli ascoltatori) nostalgie acustiche ben supportate da cori, violini e banjo.
Al riguardo i Mumford & Sons sono all’altezza della situazione,  riuscendo a realizzare dei brani melodici di buon impatto e ballate ben intonate.
La voce profonda di Marcus Mumford cerca di spaziare fra uno stile evocativo (come ad esempio in Ghosts That We Knew o nella riedizione della mitica The Boxer di Simon e Gurfunkel, con l’ausilio virtuoso di Jerry Douglas e del suo drobo) e un’espressività grezza fatta di ritmi che tendono ad accelerare (Wishpers in the Dark, Lover of the Light).
Gli ingredienti proposti dalla band possono sembrare non molto innovativi ma una (nuova) ondata di vivace folk-rock non fa mai male.


Canzone del giorno: Not With Haste (2012) - Mumford & Sons 
Clicca e ascolta: Not....