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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

mercoledì 25 gennaio 2012

Business dei sani

Ma si può veramente ingigantire la rilevanza di una malattia e, in certi casi, riuscire ad inventarsela di sana pianta?
Inventarsi” una malattia, ossia fare di tutto affinché la domanda di farmaci aumenti e la platea dei malati si moltiplichi a dismisura, a vantaggio delle case farmaceutiche.
Emergency, l’associazione italiana che dal 1994 svolge attività medico-chirurgica nei territori di guerra (e non solo), redige una rivista dal titolo E. Nell’ultimo numero un’inchiesta di Roberto Villa si occupa del cosiddetto “Business dei sani”.
Secondo il giornalista la tattica per gonfiare le casse delle industrie farmaceutiche è la seguente: per incentivare il consumo di nuovi farmaci vengono lanciate sul mercato nuove campagne di prevenzione sanitaria, basate sulla paura e prive di reale fondamento.
Un trucco particolarmente insidioso basato sui valori-soglia di alcune malattie (glicemia, colesterolo, pressione arteiosa…), ritoccati in modo che i potenziali clienti si convincano della necessità di utilizzare il farmaco.
Un business che continua a sfruttare il messaggio che si è più sani perché ci si cura bene grazie ai farmaci.
La sanità, secondo l’inchiesta, continua ad essere controllate dalle case farmaceutiche che stimola la spinta a creare farmaci inutili, eccessivi e dannosi per i sani.
La prevenzione dovrebbe incentivare dei corretti stili di vita e una sana alimentazione.
I farmaci non sono comuni beni di consumo!

Canzone del giorno: Pills (2009) - Hurt