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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

martedì 27 dicembre 2011

Il figlio di Babbo Natale


Promessa rispettata. 
Gli zii alcuni giorni fa hanno garantito ai due nipotini che durante le festività natalizie li accompagneranno al cinema, per assistere alla visione di un cartone in 3D.
Nel giorno di Santo Stefano al botteghino la confusione è maniacale. Sono le 17 e ci ritroviamo insieme ai due bimbi in fila per il biglietto e schiacciati fra la folla.
Alla fine riusciamo a guadagnare i quattro posti agognati ed entriamo in tempo nella sala 5, dove proietteranno il film Il figlio di Babbo Natale (siamo costretti a rinunciare al film precedentemente prescelto, Il Gatto con gli stivali, per posti esauriti!).
I bambini sono contenti. Gaspare (sei anni) inforca immediatamente gli occhialini 3D, mentre Simona (sette anni) richiede (neanche il tempo di sederci!) l’acquisto di un cestone di pop-corn.
Messi da parte sciarpe, giacchette, berretti e guanti (in sala si registrano almeno trenta gradi!), la proiezione ha inizio e il film risulta anche carino tra elfi, renne, slitte, regali e babbi natale (addirittura fra i protagonisti c’è anche un imperterrito Nonno Natale).
È la classica commedia d’animazione per le famiglie infarcita e impreziosita dall’effetto tridimensionale.
I nipotini rimuovono le lenti magiche e fuori dalla sala il loro sorriso attesta la soddisfazione di aver vissuto, per la prima volta, l’esperienza 3D. Una piacevole favola natalizia che riesce ad accontentare  grandi e piccini.