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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

venerdì 23 maggio 2025

Solidarietà a Bibi

Non so voi, ma ora arrivo a capire Netanyahu. Il noto terrorista e serial killer israeliano ha sterminato per 19 mesi 50 mila civili palestinesi bombardando 'ndo cojo cojo la striscia di Gaza con la scusa di sconfiggere Hamas (ben nascosto nei tunnel e all'estero e ben rifornito di nuove leve dai massacri dell'Idf) e liberare gli ostaggi (contribuendo ad ammazzarli), in realtà per salvarsi le chiappe, senza che nessuno dicesse o facesse niente. Chiunque nel globo terracqueo osi fare un millesimo di ciò che fa lui è subissato di condanne, sanzioni, embarghi, boicottaggi, risoluzioni. Lui no. Al massimo qualche fervorino per gli "errori" o "eccessi di legittima difesa": ahi ahi, bricconcello, non esagerare. Nessun Paese ha sospeso i rapporti diplomatici e commerciali, né tantomeno le forniture di armi. Neppure quando suoi ministri invocavano l'atomica su Gaza o altri simpatici mezzi per eliminarne i 2,5 milioni di abitanti. Né quando   le basi Unifil in Libano che osavano intralciare l'ennesima invasione (come ieri con i 25 ambasciatori). Anzi, l'Occidente puniva severamente chi parlava male di lui: accuse di antisemitismo, retate di Pro-Pal in strade e università, prof anche ebrei fermati alla frontiera tedesca perché minacciavano di denunciare i suoi crimini in convegni accademici, un bimbo di 10 anni braccato, arrestato in piazza a Berlino e assicurato alla giustizia da agenti antisommossa perché sventolava una bandierina della Palestina. Poi il suo ex amico Trump è volato nella penisola arabica per affari (anche suoi) e ha avuto conferma che i satrapi locali se ne fregano dei palestinesi, ma devono salvare la faccia con l'opinione pubblica araba. Così ha scaricato Bibi e spinto sull'acceleratore dei negoziati con i suoi più acerrimi nemici: Iran, Hamas, Houthi, Siria. A quel punto la cosiddetta Europa, che salvo rare eccezioni non aveva mai detto né fatto nulla, si è sentita scavalcata persino da lui. E, tutto a un botto, ha realizzato che Israele in un anno e mezzo ha maciullato 50 mila persone, soprattutto bambini, mentre le altre rischiano di morire di fame. La scoperta dell'acqua calda, o dell'acqua Kallas, viste le vibranti parole dell'intrepida "alta rappresentante Ue" fra una sanzione e l'altra alla Russia: "Dall'odierna discussione emerge una forte maggioranza a favore della revisione dell'art. 2 del nostro accordo di associazione con Israele. Pertanto avvieremo l'iniziativa, intanto spetta a Israele sbloccare gli aiuti umanitari". Insomma, gliele ha cantate chiare. Figurarsi lo stupore di Netanyahu, che non si dà pace: "Che avrò fatto di strano   nuovo?". Non sa che, tra i famosi `valori dell'Europa", c'è anche il numero chiuso sui morti ammazzati: 50 mila, non uno di più.

Marco Travaglio, Il Fatto Quotidiano (22/05/2025)

Canzone del giorno: Trapped Underneath the Stairs (2010) - Korn
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