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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

lunedì 5 agosto 2024

Alcun limite

Quante barbariche uccisioni sarà autorizzato a compiere Israele per eliminare uno o due comandanti di Hamas, sia pure i più feroci e pericolosi? Nessun israeliano se lo chiede. Se qualcuno osasse farlo, la risposta arriverebbe senza pensarci: “Tutte quelle che servono”. Rileggere Gideon Levy (giornalista israeliano che scrive per il quotidiano Haaretz) nelle ore successive alle uccisioni, a Teheran, del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, e a Beirut del numero due di Hezbollah, ci costringe a fare la domanda successiva (e definitiva). Quella sul rischio di una guerra totale che Israele sia disposto a correre – e a far correre all’intero mondo circostante e non – pur di eliminare i suoi nemici mortali. Noi, qui, al sicuro nelle nostre case e nelle nostre redazioni ci sentiamo in balia di eventi che ormai sfuggono completamente al controllo delle cosiddette cancellerie europee (per non parlare della Casa Bianca, luogo per alcuni mesi ancora della più conclamata e senile impotenza). Convinti, però, di due o tre cose soprattutto. Che Netanyahu, Hamas e Hezbollah continueranno a compromettere qualsiasi ipotesi di tregua pur di non indebolire le rispettive leadership (simul stabunt vel simul cadent). Che neppure il pericolo incombente di un conflitto nucleare potrebbe fermare i gestori di un mondo impazzito, con la fine del cosiddetto equilibrio del terrore. E cosa dire, infine, delle lacrime copiose versate sui media occidentali sulla sorte dei poveri bambini di Gaza e degli altrettanto imbelli “appelli alla moderazione”? Che alla inesauribile mattanza si addice piuttosto il silenzio. Scrive Levy: “Quanti bambini, medici, donne, anziani ucciderà Israele per un Mohammed Deif (il comandante palestinese forse eliminato il 13 luglio scorso con i missili sganciati sul campo di Mawasi pieno di sfollati provocando un centinaio di morti tra cui numerosi bambini, ndr)?”. E ancora: “Quanto sangue deve essere versato per sbandierare un successo ai vertici politici? Quante morti ancora occorrono?”. La risposta è molto prevedibile: “Tutte quelle che servono”. In altre parole: non c’è alcun limite”.

Antonio Padellaro, Il Fatto quotidiano (1/8/2024)

Canzone del giorno: Dark Ages (1979) - Jethro Tull
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