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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

lunedì 15 aprile 2024

Due nemici

Due nemici si affrontano nel Medio Oriente odierno: Iran e Israele. Lo si capiva prima che cominciasse la guerra in corso da sei mesi a Gaza, lo confermano ora le voci, diffuse da fonti americane, di un possibile imminente attacco di Teheran a Gerusalemme con droni e missili, in risposta al raid israeliano dei giorni scorsi contro l'ambasciata iraniana di Damasco. La guerra nella Striscia tra le forze dello Stato ebraico e i jihadisti di Hamas è solo un fronte di questo più ampio conflitto: si può anzi dire che sia scoppiata in questo momento proprio come conseguenza della contrapposizione fra Iran e Israele. Riavvolgendo il nastro degli ultimi sei mesi, è infatti necessario ricordare che, prima del 7 ottobre, il piano americano per una storica pace fra Israele e Arabia Saudita, tassello decisivo degli accordi di Abramo firmati in precedenza da Gerusalemme con altri quattro Paesi arabi (e, prima ancora, delle relazioni diplomatiche stabilite da Gerusalemme con Egitto e Giordania), era percepito come una minaccia mortale dagli ayatollah di Teheran. […] Ma Hamas non è l'unico attore della guerra che l'Iran combatte contro Israele. Lo sono gli Hezbollah, le milizie che dal Libano hanno ripreso una guerra contro il Nord dello Stato ebraico, costringendo 80 mila israeliani (l'equivalente di circa mezzo milione di persone in Italia) a lasciare a tempo indeterminato le proprie case. Lo sono i ribelli Houti dello Yemen, che con gli attacchi alle navi cargo nel mar Rosso hanno paralizzato il commercio globale e già provocato la risposta militare di Stati Uniti e Gran Bretagna. In sostanza, tre eserciti, Hamas, Hezbollah, Houti, finanziati e manovrati da Teheran, per colpire in diverso modo Israele. A questo punto, secondo le fonti dell'intelligence Usa, l'Iran potrebbe intervenire direttamente contro Gerusalemme, con il rischio di scatenare una guerra mediorientale ancora più ampia e il probabile coinvolgimento dell'America. […] Finora l'Iran era apparso riluttante ad alzare il livello dello scontro, perché stava già ottenendo quello che voleva con i propri eserciti surrogati. Adesso ci sarà una risposta più elevata e l'evoluzione dell'ennesima guerra mediorientale dipende da che tipo di risposta sarà. Ma bisogna tenere presente, per capire dove può portare il conflitto ed eventualmente come mettervi fine, che i veri nemici in campo sono Iran e Israele.

Enrico Franceschini, la Repubblica (13/04/2024)

Canzone del giorno: Enemies (2012) - Shinedown
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