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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

mercoledì 26 aprile 2023

La Resistenza

Noi italiani siamo stati non solo fascisti, ma inventori del fascismo, da cui poi derivò il nazismo. Siamo stati i maestri del Male. Il fascismo fu un movimento, un pensiero, una pratica che imponeva con la forza la propria volontà: se si governa contando le teste o tagliandole, come diceva Benedetto Croce, allora dobbiamo concludere che la democrazia le conta, mentre il fascismo le taglia. Tagliare le teste degli avversari è un’operazione che ha diversi gradi: prima della mannaia puoi usare il bastone o l’olio di ricino, e il fascismo fece un uso abbondante sia delle bastonate che delle purghe. Le bastonate: i bastonatori fascisti correvano per le strade in camion, urlando a squarciagola, tiravano fuori dalle case gli avversari politici, li picchiavano sulla testa, sulla schiena e sulle spalle con i bastoni, e poi li abbandonavano per terra con le ossa rotte, incapaci di muoversi. Le mogli correvano a tirar su i mariti e portarli dentro casa. Rompere le teste era il modo fascista di mostrare di aver ragione. Nei cinema, tra un tempo e l’altro, si proiettavano notiziari fascisti, e se qualche spettatore fischiava alla vista del duce, le luci si accendevano di colpo, saltavano fuori i manganellatori fascisti, ed eran bòtte alla cieca, a tutti. Per salvarsi, mio padre si tuffava sotto le sedie. L’altro modo di imporsi del fascismo era l’uso dell’olio di ricino. L’olio di ricino è un potente lassativo, i fascisti giravano con bottiglie di olio di ricino, aprivano la bocca agli avversari e gli versavano l’olio in gola. Poi gli avversari, per tutto il giorno, dovevano star seduti sul water. Dappertutto nel mondo, dove arrivò, il fascismo esercitò la sopraffazione. Il ritorno alla democrazia fu lento, lungo, faticoso. Per noi italiani fu necessaria la sconfitta in guerra. La Liberazione ce l’han data gli alleati. Ma noi li abbiamo aiutati con la Resistenza. Qualcuno dice che la Resistenza non fu potentissima, non fece imprese grandiose, però obbligò il nemico occupante a stare sulla difensiva, gli rese difficile governare le città, spostarsi per le strade, passare i fiumi e i ponti, e diede una speranza al popolo occupato: la Resistenza meritò al popolo occupato la libertà. Sicché dobbiamo ammettere che abbiamo inventato il fascismo, purtroppo, ma per fortuna possiamo aggiungere che abbiamo fatto la Resistenza.

Ferdinando Camon, L’Avvenire (26/4/2023)

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