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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

lunedì 28 marzo 2022

Prevedibile

Può suonare fastidioso accostare il sacro al profano, specie se il «sacro» è una guerra e il «profano» è una semplice partita di calcio. Ma ciò che accomuna i due eventi accaduti nel breve volgere di un mese è l’avveramento dell’evitabile, sia pure di dimensioni non equiparabili. Noi pensiamo al fondo che la storia non possa ripetersi, e invece ecco il paradosso: la cosa più sorprendente è il ritorno di quel che avremmo dovuto aspettarci. Diciamo la verità: qualcuno pensava che Putin realizzasse davvero le sue minacce? Pochissimi. E scendendo di molti gradini nella scala di importanza, qualcuno immaginava davvero che l’Italia di Mancini campione d’Europa venisse sconfitta dalla Macedonia? Nessuno o quasi. E pochissimi pensavano che non sarebbe arrivata in Qatar. I due casi, pur diversi e sproporzionati, erano comunque evitabili con un po’ di prudenza o di lungimiranza: lo dicono gli esperti di politica internazionale e i commentatori del calcio. Che ora, a cose fatte, sentenziano: tutto prevedibile. D’accordo, ma allora perché lasciarci sorprendere dal prevedibile, cioè dalla ripetizione del peggio? E se era prevedibile perché meravigliarci dopo?Forse per eccesso di stupidità? Un grande scrittore distopico come Aldous Huxley diceva che la più importante lezione di storia è che non si impara mai dalle lezioni di storia. E Marx aveva torto quando diceva che la storia si ripete la prima volta come tragedia e la seconda come farsa. In realtà se la prima volta è una tragedia, la seconda pure. Tale spicciolissima lezioncina di filosofia della storia dovrebbe almeno metterci in allarme quando pronunciamo meccanicamente l’invito di Primo Levi e di Liliana Segre: «Perché quel che è stato non si ripeta…», visto che a ogni livello gli errori di solito, scioccamente, si ripetono. E se è per una partita, pazienza. Ma se è l’atomica, di cui si parla in questi giorni come se mai potesse tornare.

Paolo Di Stefano, Corriere della Sera (27/3/202)

Canzone del giorno: Predictable (1994) - Korn
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