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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

domenica 6 giugno 2021

Lattine

Ideati da un francese, Nicolas Appert, e consacrati all’Esposizione di Parigi da Francesco Cirio nel 1867, i barattoli di pomodori pelati stanno diventando il ricercato numero uno dalla filiera alimentare tricolore. Che rischia di ritrovarsi, dalla metà di luglio in avanti - quando la raccolta dei pomodori entra nel vivo- senza i contenitori per il principe della dieta mediterranea. La produzione di conserve ci vede tra i leader del mondo: oltre 5 milioni di tonnellate processate, testa a testa con la Cina e dietro solo agli Usa, che però sono specialisti di semilavorati che finiscono nelle salse come il ketchup, mentre i nostri prodotti planano direttamente nei piatti dei consumatori. Due terzi finiscono nelle latte di banda stagnata, il materiale che arriva in forma di bobine d’acciaio soprattutto dalla Cina, per essere trasformato in barattoli dalle nostre imprese. “Poche grandi multinazionali e tante Pmi - spiega Giovanni castelli, direttore di Anfima, la Confindustria degli imballaggi metallici - concentrate in Emilia e tra Napoli e Salerno“, vicino ai distretti del pomodoro.

“In pochi mesi il prezzo delle bobine è passato da 400 a oltre mille dollari a tonnellata”, racconta Natascha Linhart, ceo della bolognese Atlante che sta nel mezzo della filiera: procura prodotti Made in Italy per colossi come Sainsbury’s e Migros e importa dal resto del mondo per la grande distribuzione nostrana.  “A fine 2020 i fornitori di birra hanno iniziato a tagliare i marchi minori, per la scarsità di lattine. Ma per l’agroalimentare è un’emergenza seria“, aggiunge arrivando a prefigurare il rischio di “lasciare i pomodori a marcire sui campi“.

Come in altri comparti, sui barattoli si sta scatenando una tempesta perfetta. Le acciaierie avevano abbattuto la produzione causa Covid, come reazione a una domanda dall’industria automobilistica finita al tappeto. Ma alcuni generi di consumo hanno subito un boom: di polpa e pelati sono state fatte scorte in tutte le case e magazzini sono rimasti a secco alla ripartenza dell’economia, i produttori dei semilavorati non sono riusciti a tenere il passo della domanda che riprendeva a fluire.


Raffaele Ricciardi, la Repubblica (3/6/21)


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