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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

domenica 10 gennaio 2021

Senza guida

Quando la potenza leader del pianeta è in confusione, il problema ci riguarda tutti. E preoccupa, a diverso titolo e in varia misura, sia i soci che i nemici dell'impero americano. Certo, Pechino, Mosca e Teheran hanno accolto con gioia maligna il disastro del 6 novembre e godono del fatto che oggi per Washington sia piuttosto arduo impartire lezioni di democrazia e d’efficienza istituzionale al resto del pianeta. Ma a mente fredda,non sapere chi tenga simbolicamente in mano il timone della superpotenza è un problema anche, forse soprattutto,per loro. Né si può escludere che per ricompattare la Nazione e rinsaldare il primato nel mondo alcuni poteri americani siano pronti a scatenare una guerra, possibilmente breve e vittoriosa, che punisca al meno uno fra i tre supernemici. Di sicuro l'imprevedibilità degli Stati Uniti destabilizza il sistema delle cosiddette relazioni internazionali, già in entropia. La potenza di ogni impero si misura dalla salute del centro, da cui dipende quella delle periferie. Non viceversa. In parole povere, il nostro Paese e gli altri satelliti dell'informale impero a stelle e strisce sono esposti alle onde d'urto sollevate dalla disputa fra ipoteri americani. Specie per  i soci più deboli e dipendenti, fra cui noi,si tratta di avventurarsi con i propri mezzi lungo sentieri inesplorati. E imparare a convivere con un capocordata stanco di occuparsi di tutti, in particolare degli alleati meno affidabili e potenti. Quanto ai soci più autorevoli e ambiziosi, è l'occasione per riequilibrare in parte il rapporto con la superpotenza. Vale soprattutto per Germania e Francia. La prima reazione di Angela Merkel, che si è poco merkelianamente dichiarata "arrabbiata e triste", esprime la frustrazione di un ex satellite strettamente sorvegliato perché sospettato di intelligenza col nemico cinese - vedi accordo sugli investimenti Ue (leggi Germania) — Cina — o russo (Nord Stream 2). Fra qualche anno, forse, scopriremo negli attuali soci in via di emancipazione dal controllo americano una lancinante nostalgia per i tempi in cui dovevano tacere, ubbidire e godersi la vita sotto l'ombrello a stelle e strisce.

Lucio Caracciolo, Limes (rivista italiana di geopolitica) - 8/1/2021

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