nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

domenica 6 settembre 2020

Riviste

La notizia che ha chiuso i battenti “Le Débat”, una delle ultimissime riviste europee dedicata alle idee degli uomini che vivono in società e si azzuffano e si dannano, è di quelle che riassumono un’epoca e la connotano. Ossia quanto sia radicale il passaggio dalla maniera novecentesca, quando la comunicazione di qualità camminava sulla carta delle riviste e dei giornali di opinione, e la maniera da terzo millennio, quando la comunicazione è dominata dai click dei telefonini e dai tweet battuti alla velocità del lampo tanto dal presidente degli Usa quanto da un misirizzi qualunque.
Si sfasciano e cadono gli ultimi bastioni della cultura umanistica, soverchiata dai medici che salvano le vite, dagli ingegneri che costruiscono micidiali aerei da combattimento, dai nativi digitali che sanno tutto della topografia di un computer e non chi ha ucciso Aldo Moro. C’ero stato, una trentina di anni fa, a rue Sébastien Bottin, dov’era la sede della casa editrice Gallimard e dunque la redazione di “Le Débat” cui faceva la guardia Marcel Gauchet, un quarantenne liberal che si teneva fuori dal gioco delle fazioni intellettuali del tempo. È stato lui ad abbassare per sempre la serranda della bella rivista parigina. Non c’è più il pubblico cui offrire prodotti del genere, non c’è più il pubblico atto ad assorbire le valenze della battaglia delle idee. Del resto è quello che è accaduto all’editoria di qualità, dove i saggi destinati ai colti vendono in media la metà di un tempo. Il Novecento, quello che in tanti hanno chiamato il Secondo Rinascimento, è stato il secolo della radio, della fotografia, del cinema, delle storie a fumetto, più tardi della televisione e persino del computer. Ma è stato innanzitutto il secolo delle riviste, comprendendo nel novero i settimanali di qualità. Tutto nasceva da loro, passava da loro. Fogli di carta ma che ti bruciavano le dita.

Paolo Mughini, Huffington Post (4/9/2020)

Canzone del giorno: Novecento (1992) - Paolo Conte
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