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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

martedì 17 marzo 2020

Radio

Non era facile prevederlo ma sta accadendo: la radio si conferma la compagna più vicina agli italiani chiusi in casa.
Per ovvie ragioni, la televisione si sta assestando di fronte alla botta più difficile da assorbire: l'eliminazione del pubblico, la riduzione del personale a causa del contagio, la quasi totale assenza di ospiti in studio. I palinsesti sono stati rivoltati, l'informazione la fa da padrone, com'è giusto che sia, fornendo dati e commenti, specialmente nella serata. Ma l'intrattenimento ora dopo ora e l'informazione in tempo reale è data su larga scala dalla radio. E non c'è solo Radio Rai, che assolve alla propria missione di servizio pubblico e, specialmente su Radio1, garantisce una quantità di informazioni circostanziate e autorevoli. Ma anche i network commerciali sono stati agilissimi nell'adeguarsi alla situazione. A differenza del web, che spesso si perde nell'inutile dettaglio gossip o trascorre ore inseguendo e verificando fake news, i notiziari radio sanno offrire un resoconto il più possibile pacato e dettagliato su ciò che sta accadendo. Ma non solo. A differenza della tv, che per definizione è un'offerta, una proposta al telespettatore che si valuta soltanto con gli indici d'ascolto, la radio consente ciò che oggi è quasi indispensabile. Essendo il primo media davvero social, garantisce la condivisione. Tutti i palinsesti, da quelli di Rtl 102.5 a quelli di Deejay o 105 o Rds, si sono aperti molto più di prima al dialogo con gli ascoltatori, al racconto della vita quotidiana, alla stimolazione sugli argomenti che giocoforza coinvolgono tutti: cosa fate a casa, come reagite, in che modo si adatta la vostra famiglia? Insomma, attenuata un po' la vorticosa ricerca di ritmo, la radio è definitivamente focalizzata sulla propria «mission», ossia intrattenere. Passa la musica, che non è soltanto una compagna fedele per tantissimi italiani ma, in questa fase, è anche un modo di aggregare a distanza tanta gente, di stimolare il senso di gruppo e rendere evidente la voglia di reagire. Lo dimostrano gli improvvisati show sui tantissimi balconi italiani. Lo confermano i flash mob che, a parte l'inno d'Italia, si accendono cantando «Azzurro» di Celentano o «Nel blu dipinto di blu» di Modugno. Ecco, oggi la radio torna istintivamente alla originaria propria ragione sociale: essere (anche) la piazza nella quale si informano, si confidano e si divertono i membri di una comunità.

Paolo Giordano, il Giornale (17/3/2020)

Canzone del giorno: Radio Ga Ga (1984) - Queen
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