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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

sabato 17 novembre 2018

Conversazione

Prima che la tecnologia ci permettesse di essere ovunque in qualsiasi momento, i momenti di conversazione con gli altri soddisfacevano per buona parte il bisogno di stimoli del nostro cervello. Ora, però, attraverso i nostri dispositivi, al cervello viene offerto di continuo un intero menu di infinite distrazioni che richiede molto meno lavoro. È cosí che ci allontaniamo da quel ritmo piú lento con cui dovremmo saper aspettare, ascoltare e lasciare che la nostra mente ponderi attentamente le cose. In breve, ci allontaniamo dal ritmo del dialogo umano. In questo modo, le conversazioni prive di un chiaro ordine del giorno, quelle in cui si scoprono le cose mano a mano che si procede nel dialogo, diventano per noi sempre piú difficili da sostenere. Non abbiamo smesso di parlare, ma ci ritiriamo, spesso inconsciamente, dal genere di conversazione che richiede la massima attenzione. Ogni volta che controlliamo il cellulare mentre siamo in compagnia di altri, ciò che otteniamo è uno stimolo istantaneo, una botta neurochimica, ma quello che perdiamo è ciò che un amico, un insegnante, un genitore, un amante o un collega di lavoro aveva appena detto, voleva comunicarci, oppure stava provando nel suo animo.

Scherry Turkle, La conversazione necessaria (2015)

Canzone del giorno: Silence And I (1982) - Alan Parson Project
Clicca e ascolta: Silence....