nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

sabato 4 novembre 2017

Elezioni siciliane

Sulle elezioni siciliane di domani si sta concentrando un’attenzione mai vista prima. Se ne occupano, non solo i media nazionali, ma anche giornali, siti e tv straniere, a dimostrazione che l’appuntamento del 5 novembre è considerato decisivo, non solo dai leader che battono le piazze delle maggiori città, e non soltanto per i destini dell’isola, ma dell’Italia e perfino dell’Europa. L’ipotesi, non del tutto fuori dalla realtà, che i 5 Stelle possano conquistare la Regione - ipotecando un’eventuale vittoria anche nel prossimo voto delle politiche e rompendo la rete di sicurezza che ha fin qui impedito ai principali Paesi europei di finire nelle mani dei populisti -, sta creando un’ansia simile a quella vissuta quest’anno alla vigilia delle consultazioni in Francia, Olanda, Germania e Austria, per non dire del pasticcio della Catalogna.   
Naturalmente non è affatto detto che succeda per davvero, e conviene prendere con le pinze i sondaggi che vedono testa a testa il candidato del centrodestra Musumeci, favorito fino a un mese fa con oltre 10 punti di vantaggio e ora in affanno, e quello M5S Cancelleri, che negli ultimi giorni lo ha agganciato.  
                                               Marcello Sorgi, La Stampa (4/11/2017)

Non si scaldano neanche le città dei candidati in questa strana campagna elettorale che mobilita i leader nazionali ma lascia indifferente la gente comune. (…) Comunione e Liberazione ha elaborato un documento pieno di dati drammatici, che hanno rischiato di rimanere sotto traccia in questa campagna tutta “nazionale”: il 23,5 per cento di giovani che lascia gli studi senza nemmeno terminare le superiori; il 39,9 per cento della popolazione siciliana a rischio povertà; una percentuale di giovani che nemmeno cercano un lavoro (Neet) oltre il 40 per cento.
                                            Angelo Picariello, Avvenire (4/11/2014)

Lei ha proposto di abolire lo Statuto siciliano. La Lombardia e il Veneto lo agognano….
«Indipendentismi, autonomismi e secessionismi sono privilegi dei popoli ricchi. Le risulta che la Sicilia sia ricca?».
Domenica lei che farà?
«Sarò coerente con la mia battaglia politica -culturale. In questi mesi ho fatto una campagna “lettorale”, non ho portato nelle città un candidato ma un libro. Non mi sono appoggiato alle sezioni ma alle librerie. E quello che ho cercato di dire a me e ai siciliani è la necessità di avere coscienza della situazione e di non ubriacarsi della peggiore delle illusioni: credere, cioè, che un cambiamento passi attraverso un nuovo parlamento, un nuovo presidente. Senza un trauma forte e definitivo la Sicilia non si risveglierà».
                      Pietrangelo Buttafuoco (Il Tempo, intervista di Antonio Rapisarda – 3/11/2017)
Canzone del giorno: In and Out  of the Shadows  (1975) - Dion
Clicca e ascolta: In and Out....