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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

domenica 16 aprile 2017

Incanto

La salita e la discesa che mia madre ed io facevamo a piedi, passando dal Monte alle Croci, erano anch’esse piene d’incanto; un incanto sempre mattutino, perché allora gli orari delle funzioni erano esattamente l’inverso degli orari attuali: quello che ora si fa la sera, allora si faceva la mattina e viceversa. So che l’orario odierno è più fedele a quello dei primordi della Chiesa, ma per me, vecchia e stanca, è diventato molto più difficile partecipare a quei riti, e sarà forse anche per questo che ricordo con tanta vividezza quelle lontane e solari immagini della mia adolescenza.
La più solare veniva il Sabato Santo, con la messa, lo scrosciare del «Gloria» e il tripudio delle campane nel pieno fulgore di mezzogiorno. C’erano delle ingenue  credenze popolari, legate a quel momento, e anche quelle ricordo con tenerezza. Chi restava in casa, correva ad aprire tutte le cannelle, quando si scioglievano le campane, credendo che l’acqua che ne usciva sarebbe stata acqua benedetta; e con quella si faceva il segno della croce. E chi aveva dei bimbi piccini li poneva in terra e sorreggendoli sotto le ascelle faceva far loro qualche piccolo passo; perché quei piccoli passi simbolici, fatti durante lo scampanio di risurrezione avrebbero affrettato il momento in cui il piccino avrebbe camminato veramente e sarebbero stati di buon augurio per tutti i passi da porre poi sul cammino della vita.
La domenica di Pasqua stabilizzava la gioia: «Sì, il Signore è veramente risorto!». Confermati nella fede, si riprendeva il corso ordinario dell’anno; ma con un senso di elevazione, come su un grande altipiano. Se il Signore della vita, dopo avere traversato la morte, regna vivo, come dice la Sequenza Pasquale, anche i fedeli che seguo- no le Sue orme, dalla croce alla luce, parteciperanno alla Sua stessa vittoria. 

Margherita Guidacci (1921-1992), poetessa e traduttrice
(Tratto da un articolo apparso sull’Osservatore Romano la domenica di Pasqua del 26 marzo 1989 e nuovamente proposto oggi dal quotidiano del Vaticano)

Canzone del giorno: Dietro l'incanto (1996) - Ludovico Einaudi
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