nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

venerdì 24 marzo 2017

Lupi sfigati

Non piacerà l’espressione «lupi solitari», ma questi terroristi restano degli sfigati, dei folgorati che usano auto e coltello non tanto perché presenti nel «manuale della Jihad» (capirai) ma perché altro non saprebbero usare, soldi non ne hanno, armi neppure, una cintura al plastico non saprebbero costruirla: chiaro che poi l’Isis rivendica sempre, per quanto gli analisti concordano almeno su questo questi lupi-sfigati-terroristi sopravviveranno anche alla fine dello Stato Islamico. E mentre i nostri opinionisti si atteggiano a consiglieri Nato e sprecano improbabilissimi link mondialistici (la Brexit, Trump, i tablet vietati in aereo, l’immigrazione dalla Libia) una sola cosa accomuna davvero tutti gli attentati terroristici dal 2001 a oggi: la nostra reazione, il nostro riflesso soprattutto mediatico che ci fa scattare nello stesso modo per attentati realmente pianificati per mesi e da lontano (Madrid 2004 o Londra 2005, per dire) oppure per spontaneismi pazzotici (Nizza, Berlino) che sono semplicemente un’altra cosa, e andrebbe detto. In Israele gli attentati con auto e coltello sono all’ordine del giorno, ma autorità e media diversamente da noi tendono a dissimularli proprio perché l’allarme e la paura sono l’obiettivo dei terroristi addirittura più dei morti. Noi invece ammiriamo la flemma britannica («non ci facciamo intimorire, domani sarà un giorno come un altro») e subito dopo ci mettiamo a urlare. 

Filippo Facci, Libero (24/3/2017)

Canzone del giorno: Sea Of Sorrow  (1992) - Alice In Chains
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