nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

giovedì 22 dicembre 2016

Post scriptum film

Non c'è più religione 

REGIA: Luca Miniero
INTERPRETI: Claudio Bisio, Anna Finocchiaro, Alessandro Gassmans, Giovanni Cacioppo, Roberto Herlitzka
SCENEGGIATURA: Luca Miniero, Sandro Petraglia
DURATA: 90'
USCITA: 07/
Fin troppo garbato con una sceneggiatura che vorrebbe approfondire importanti tematiche contemporanee ma che, invece, non riesce a sostenere l'intero impianto.
In "Non c’è più religione”, l’ultimo film di Luca Miniero, l'idea iniziale di mettere al centro della storia le diversità fra comunità italo-meridionale e comunità magrebina, è buona ma la commedia non riesce mai a decollare e anche nelle parti più interessanti (introspettive o divertenti che siano) c’è sempre qualcosa che sembra ingarbugliare il tutto.
Il regista, come già avvenuto in Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord, si affida alla collaudata coppia composta da Claudio Bisio e Angela Finocchiaro, ma mentre l’attrice entra simpaticamente nella parte di una suora bisbetica che gestisce una pizzeria, l’attore milanese non sempre cattura lo spettatore nel suo ruolo di neo sindaco di un piccolo comune adagiato su una splendida isoletta mediterranea.
Lo scopo degli abitanti del luogo è uno soltanto: realizzare ancora una volta il presepe vivente per la notte di Natale e far di tutto affinché il prodotto finale sia di alta qualità in modo da far convogliare nell’isola più turisti possibili.
Il primo cittadino Bisio fa di tutto per rendere l’evento memorabile ma è il sindaco di una comunità fatta di anziani e, quindi, con natalità zero. Non si prolifera nel paesino e nessun è in grado di destinare alla causa comune un pargolo a cui fare “interpretare” Gesù bambino adagiato sulla mangiatoia di Betlemme.
Un bel guaio per tutti.  L'imbranato ma decisionista Sindaco cerca di risolvere il problema chiedendo in “prestito” un neonato alla comunità araba (non soggetta al crollo del tasso di natilità) che vive nella stessa isola e che ha come punto di riferimento Bilal, ossia Marietto (Alessandro Gassman) che per amore si è convertito all’Islam.
Fra pregiudizi, luoghi comuni, gag simpatiche e compromessi, il film cerca di mostrare illogicità e ignoranza che, spesso, contraddistinguono la difficoltà d’integrazione fra le nostre comunità e gli immigrati musulmani. Il regista cerca, attraverso il rito del presepe, di confezionare  un film sincero che, però, non riesce a trovare il giusto equilibrio fra le varie scene allegoriche e le problematiche sociali che contraddistinguono l’integrazione fra etnie, culture e religioni differenti. Non basta un lama al posto del bue, l’omaggio a Lucio Dalla, l’amicizia ritrovata fra i tre protagonisti o  un vescovo stralunato (il bravo Roberto Herlitzka) a dare  adeguato vigore alla pellicola.

Canzone del giorno: Religion  (1983) - Elton John
Clicca e ascoltaReligion....