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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

lunedì 23 maggio 2016

Post Scriptum Film

Le confessioni

REGIA: Roberto Andò
INTERPRETI: Toni Servillo, Connie Nielesen, Daniel Auteuil, Pierfrancesco Favino, Lambert Wilson, Richard Sammel
SCENEGGIATURA: Roberto Andò
DURATA: 100'
USCITA: 
Non sempre un'idea di base originale e un cast di tutto rispetto riescono a far decollare un film. 
Il cinema d'autore italiano ha molti esempi di sceneggiature che delineano intelligenti riflessioni, tematiche affascinanti ma poi, nel complesso, non portano ad un risultato che soddisfa del tutto.
Le confessioni, l'ultimo film di Roberto Andò, è un film che parte con un incipit intrigante. Si sta per svolgere una riunione internazionale fra i politici-economisti che sovrastano il mondo e, non si sa bene perché, sono invitati per l'occasione anche una famosa scrittrice per bambini, una rockstar e un frate certosino.
Il film si avvale di tanti bravi attori e attrici, primo fra tutti l'impeccabile Toni Servillo, che ben si adeguano all'estetismo (e alla metafisica?) della narrazione. Un tocco di superba delicatezza è dato, inoltre, dalle musiche delle colonna sonora composta da Nicola Piovani.
Eppure tutto ciò non basta. L'atmosfera appare, spesso, spezzata. Il racconto non riesce, quindi, a incanalarsi sulle tematiche care al regista. Sì è vero,  la dimensione etica, i momenti sarcastici, i meccanismi deviati del potere politico, nel film ci sono tutti e le riflessioni del certosino Servillo, nel suo continuo confronto-scontro con coloro che interpretano i potenti della terra, spesso sono interessanti e seguono un ritmo da thriller metafisico.
Ad apparire criptica, però, non è soltanto la figura del monaco ma tutto l'insieme del film che gira su canoni enigmatici e le considerazioni sul potere generate durante la proiezione catturano soltanto a tratti.
Gli attori rimangono un po' fin troppo ingessati nei personaggi interpretati.
Un po' di phatos in più e una minore macchinosità complessiva avrebbero di sicuro reso i 100 minuti più stuzzicanti.


Canzone del giorno:  Confession (2014) - Florida Georgia Line
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