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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

sabato 6 dicembre 2014

Piovra romana

Sacco di Roma. Cupola romana. Capitale depravata. Corruzione imperante. Una holding del crimine tra mafia e politica. Il comune a rischio di scioglimento.
Nei giorni scorsi, con l’imputazione di associazione mafiosa, a Roma sono state arrestate 37 persone e risultano un centinaio gli indagati a piede libero.
Il quadro delineato dal Procuratore generale Giuseppe Pignatone è veramente inquietante: «Con questa operazione abbiamo risposto alla domanda se la mafia a Roma c’è. Nella capitale non controlla la città un’unica organizzazione mafiosa, ma diverse. Oggi abbiamo individuato quella che abbiamo chiamato “Mafia Capitale”, romana e originale, senza legami con altre organizzazioni meridionali, di cui però usa il metodo. Nello specifico alcuni uomini vicini all’ex sindaco Alemanno sono componenti a pieno titolo dell’organizzazione mafiosa e protagonisti di episodi di corruzione». 
Retroscena raccapriccianti. Appalti e assunzioni pilotati. In manette i vertici dell’azienda rifiuti. Emergenza immigrati come manna per un arricchimento immorale. Immane dispersione di soldi pubblici. Un mix di vergogna e schifo. Arresti e perquisizioni. Convinti di non essere intercettati  i nefasti protagonisti chiariscono l’andazzo. Al telefono Salvatore Buzzi, numero uno della cooperativa «29 giugno» e braccio imprenditoriale dell’organizzazione guidata dall’ex terrorista nero Massimo Carminati è esplicito: «Tu c’hai idea quanto ce guadagno sugli immigrati? Il traffico di droga rende meno».
Una vera e propria piovra in dialetto romanesco.

Canzone del giorno: The Thing That  Should Not Be (1986) - Metallica
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